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Dir. Resp.
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Edizione del 25/10/2022
Estratto da pag. 1
«strong»Le Regioni “dettano†le loro priorità al Governo.«/strong» Per la sanità vanno rivisti i fabbisogni programmati: “Con Def e Nadef attuali, 15 miliardi in meno da qui al 2025â€
“Risulta evidente come fare sistema tra istituzioni sia vitale per sostenere lo sviluppo economico territoriale e nazionale; una forte sinergia che possa divenire un volano di crescita per superare le sfide di un periodo storico complesso come quello odierno. Le Regioni ritengono necessario affrontare con il nuovo Governo, in un’ottica di leale collaborazione istituzionale, le diverse tematiche richiamate in questo documento, con la finalità di rafforzare la cooperazione interistituzionale e di definire una strategia condivisa a medio e lungo termine e coordinata per evitare la sovrapposizione delle programmazioni e assicurare la maggiore efficacia nell’utilizzo delle risorse disponibiliâ€. È quanto si legge nel documento congiunto, anticipato ieri da Quotidiano Sanità approvato dalla Conferenza delle Regioni guidata da Massimiliano Fedriga e trasmesso al Governo.
Nel documento si affrontano varie tematiche tra cui non manca anche la sanità su cui le Regioni chiedono più risorse, sia per affrontare il caro energia e sia, soprattutto, per fermare l’emorragia di personale sanitario temi su cui certamente il neo Ministro della Salute, Orazio Schillaci, il Ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti e il presidente del Consiglio Giorgia Meloni non potranno sottrarsi.
Ecco qui di seguito le richieste delle Regioni sulla sanità :
Livello del fabbisogno sanitario nazionale e maggiori costi fonti energetiche.
Pur ritenendo opportuna una verifica puntuale sugli effettivi costi sostenuti dalle aziende sanitarie ed un’adeguata copertura finanziaria, proseguendo il confronto già avviato, si apprezza l’impegno del Governo per lo stanziamento di 1,6 mld di euro per i maggiori costi energetici e da covid-19 (valore aggiornato al DL 144/2022 Aiuti ter). D’altro canto, la precedente legge di bilancio aveva previsto un incremento dello stanziamento fra il 2022 e il 2023 di 2 miliardi di euro, tale evoluzione, alla luce dei predetti stanziamenti, si riduce per il 2023 a soli 400 milioni di euro.
Nuovi oneri sanità territoriale anche in attuazione del regolamento recante “Modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale†- PNRR M6-C1-Riforma 1. Per assicurare la progressiva attuazione degli standard e dei modelli organizzativi è indispensabile un’adeguata: a) implementazione e potenziamento del fabbisogno del personale necessario, dipendente e convenzionato; b) copertura finanziaria. Attualmente la realizzazione degli obiettivi è prevista nell’ambito delle risorse non finalizzate ricomprese nel livello di finanziamento a legislazione vigente che non risultano sufficienti.
Infatti, la legge 234/2021 (c. 274) prevede per il rafforzamento dell’assistenza territoriale PNRR -DM71 - Assunzione di personale per assistenza territoriale, a valere sul finanziamento del Servizio sanitario nazionale: 90,9 milioni di euro per l'anno 2022, 150,1 milioni di euro per l'anno 2023, 328,3 milioni di euro per l'anno 2024, 591,5 milioni di euro per l'anno 2025 e 1.015,3 milioni di euro a decorrere dall'anno 2026 senza integrare il Fondo in misura corrispondente. Allo scopo di attuare le azioni per lo sviluppo dell’assistenza territoriale e la digitalizzazione a supporto del lavoro dei professionisti e per facilitare l’accesso alle cure attraverso la telemedicina, è necessario proseguire il confronto in corso per definire le esigenze organizzative, economico-finanziarie e di personale, a partire dal rinnovo dell’Accordo Collettivo Nazionale (ACN), indispensabile per applicare i nuovi modelli e standard organizzativi e strutturali.
Carenza di personale. Se la definizione del fabbisogno di personale per la medicina territoriale riveste una particolare rilevanza, il tema della carenza di personale sanitario diventa strategico per la tenuta del Sistema Sanitario Nazionale, per assicurare le migliori cure a tutti i cittadini, garantendo un’assistenza uniforme sul territorio nazionale, tempi di accessi e qualità delle prestazioni conformi ai migliori st
andard. La carenza di personale sanitario sta assumendo i connotati di un’emergenza nazionale, la cui soluzione richiede interventi straordinari a partire dal superamento dei vincoli legislativi che impongono tetti di spesa e delle limitazioni sull’acquisizione e sulla gestione del personale sanitario. È necessario, pertanto, adottare provvedimenti normativi utili per superare le criticità esistenti e attuare le soluzioni proposte dalle Regioni in materia di fabbisogno di personale.
Governance settori farmaceutico e dispositivi medici. Risulta necessario avviare un confronto sulle prospettive e sullo sviluppo dei settori farmaceutico e dei dispositivi medici nel nostro Paese che passa necessariamente per una riforma della governance dei due settori. A tale riguardo, risulta strategico il completamento della riforma dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), come pure appare fondamentale rivalutare complessivamente e condividere la modalità di determinazione e di ripartizione del payback per il superamento del tetto della spesa farmaceutica e della spesa per l’acquisizione dei dispositivi medici, stante l’esigenza di limitare il contenzioso e dare certezza ed esigibilità degli importi dovuti dalle aziende fornitrici, individuando anche per il payback dispositivi medici un Ente regolatore centrale/ministeriale.
Indennizzi dovuti alle persone danneggiate da trasfusioni, somministrazioni di emoderivati o vaccinazioni. Dal 2015 non sono stanziate le risorse da parte dello Stato per gli indennizzi dovuti alle persone danneggiate da trasfusioni, somministrazioni di emoderivati o vaccinazioni sebbene sia previsto che le Regioni si facciano carico di anticipare le risorse. La legge di bilancio 2021 (L. 178/2020, c.821) ha previsto un finanziamento per 50 milioni di euro per l’anno 2021 all’onere sostenuto dalle regioni per l’esercizio della tale funzione di cui alla legge 25 febbraio 1992, n. 210, trasferita alle regioni in attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n.112. La richiesta è dettata dalla necessità di costituire un finanziamento nazionale annuale alla spesa, vieppiù alla luce delle numerose ultime sentenze sui risarcimenti «per sangue ed emoderivati infetti» in cui il Ministero della Sanità è condannato a risarcire i danni per omessa vigilanza e controllo.
Contrasto alla pandemia da Covid-19. Pur essendo terminata la fase emergenziale, le Regioni sono tutt’ora impegnate nell’attività di contrasto alla pandemia da Covid-19. Per le Regioni e le Province autonome è essenziale poter disporre di indicazioni per adeguare le strategie di gestione della pandemia all’evoluzione dello scenario epidemiologico, a partire dalla conduzione della compagna vaccinale autunnale con l’impiego degli attuali vaccini bivalenti.
L.F.