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Edizione del 16/10/2022
Estratto da pag. 1
Cultura, Eventi Culturali | 16 Ottobre 2022
Antonio Pascale è il vincitore del XXXIV Premio Chiara con “La foglia di Fico”
Il libro “La foglia di Fico” di Antonio Pascale si aggiudica con 66 voti la 34esima edizione del “Premio Chiara”. Consegnati anche il “Premio Chiara Giovani”, il “Premio Chiara Inediti” e il Premio Regio Insubrica.
Varese – La cultura trova casa nella splendida Ville Ponti di Varese questa domenica con la conta dei voti che determineranno il vincitore della 34 esima edizione del “Premio Chiara”. Un avvenimento ormai tradizionale che vede raccolti nel capoluogo varesino tutti gli appassionati di letteratura della provincia e non solo.
Il saluto delle istituzioni
Non mancano infatti i rappresentanti delle istituzioni, come Maurizio Ampollini, presidente della Fondazione Comunitaria del Varesotto, Carlo Massironi, Consigliere della Fondazione Comunitaria del Varesotto e Segretario Generale Fondazione Varesotto Ambiente, Elias Bordoli, Presidente Fondazione Minoprio, il prefetto di Varese Salvatore Pasquariello, il sindaco di Varese Davide Galimberti, il presidente della provincia Emanuele Antonelli e il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana.
“Per il mio lavoro mi occupo di sicurezza, e in questo periodo si parla anche di disagio giovanile. – ha commentato il prefetto Pasquariello, ricordando un incontro avuto con gli autori del “Premio Chiara Giovani – Sono uscito felice da quell’incontro, perchè ho visto questi ragazzi proiettati verso un futuro fiducioso”
Segue l’intervento del Consigliere di stato Onorevole Emanuele Bertoli “Una delle caratteristiche del premio Chiara è di congiunger due regioni al di qua e al di là della frontiera, che spero diventi sempre meno frontiera perchè sono molte le cose che ci legano.”
“La vita sarebbe molto più triste se non ci fossero queste persone che sanno dare ali alla nostra fantasia – conclude Ampollini – si coprono cose di noi stesi che non si sapevano. Continuate a scrivere, continuate a farci sognare.”
La 34esima edizione del “Premio Chiara”
Grande partecipazione anche da parte di tutti gli appassionati di letteratura, che sono stati accolti dall’affettuoso benvenuto di Romano Oldrini, presidente dell’Associazione “Amici di Piero Chiara” e Bambi Lazzati, direttrice artistica del festival.
Loro, da veri e propri adroni di casa, hanno acclimatato tutti in vista di una serata dedicata alla letteratura e a chi la ama, a partire dai tre finalisti intervistati dal giornalista del Corriere della Sera e del Sole 24 Ore, Andrea Kerbaker.
Tema dell’intervista, ovviamente, il racconto, come questo abbia influito nella carriera dei tre scrittori e come mai l’editoria contemporanea ne sembra allergica.
Si è affrontato anche l’argomento “secondo lavoro”, oltre alla scrittura (Mari è docente alla Statale di Milano, Sarchi è storica dell’arte e Pascale lavora al MIPAF). Sicuramente necessario per il sostentamento ma anche elemento costantemente in dialogo con il proprio lavoro narrativo.
Fondamentale, per Mari, la stabilità data dallo stipendio per poter avere il massimo controllo creativo. Sarchi riflette invece su come spesso il mondo accademico non veda di buon occhio l'”ibrido” scrittore-docente.
“Io ne faccio tanti di lavori” scherza infine Pascale, che vive – dice lui, colpa del suo essere meridionale – invidioso del lavoro degli altri, perchè ogni lavoro può essere arte.
La parola è poi passata alla presentatrice della serata Claudia Donadoni. Insieme a lei si è presentata la notaio del premio, fondamentale per certificare il risultato finale, Nicoletta Borghi.
Il vincitore
Ben 141 le schede giunte alla giuria del Premio Chiara, che le ha meticolosamente contante e controllate nel corso della serata che ha visto, come da tradizione, una serie di aggiornamenti sui voti ricevuto da ciascun finalista ( Michele Mari “Le maestose rovine di Sferopoli”,
Antonio Pascale “La foglia di fico”, Alessandra Sarchi “Via da qui”) tra una premiazione e l’altra.
Questi aggiornamenti hanno infine visto Antonio Pascale in testa, posizione dalla quale non è stato scalzato nemmeno dal conteggio finale, vincendo con 66 voti.
Nel libro di Pascale un ruolo centrale ha la vegetazione, protagonista di “Una realtà che ci circonda, e che magari non viviamo, Invece le piante la vivono e soprattutto racchiudono, le piante, simboli che i primi scrittori e i primi poeti hanno affibbiato alle piante, affinchè diventassero lo specchio nel quale possiamo specchiarci. Quindi questi simboli che le piante racchiudono altro non sono che simboli che raccontano le dinamiche della natura umana – conclude il vincitore – Raccontare le piante significa raccontare anche un po’ noi stessi.”
Premio Chiara Giovani “Desiderio
Una giornata di cultura così articolata non poteva però vedere la coronazione di un solo scrittore. Scopo del festival è infatti premiare chi arricchisce con la propria scrittura il territorio e il mondo intero. Non si poteva quindi non consegnare i dovuti omaggi anche ai partecipanti del Premio Chiara Giovani, eletti grazie alle 131 schede dei lettori votanti che hanno valutato quanto da loro scritto seguendo la traccia “Desiderio”.
Ben sei i concorrenti vincitori a parimerito del quinto posto: Nina Altoni, Eugenia Faenza, Sofia Loro, Chiara Ribolzi, Sofia Soldà, Martina Vaccari/Mars.
Tre invece i vincitori del quarto posto: Maria Antonietta Brundu, Ceclilia Marchionni e Vera Carucci.
Si sale sul podio con la vincitrice del terzo posto: Chiara Miscali, in collegamento video da Ardauli, suo paese.
Al secondo posto il giovane scrittore Onofrio de Michele, in collegamento da Chicago.
Vincitore del Premio Chiara Giovani 2022 Elisa Albè con il racconto “10.000 miglia”
“Ringrazio chi mi ha dato la possibilità di partecipare, è un desiderio che si realizza – ringrazia Albè, raccontando poi della sua produzione letteraria – E’ il desiderio che tiene in vita la protagonista, che è una giovane donna, che è su una nave diretta in Australia dove è stata aperta una colonia penale. Il desiderio di rivedere la sua famiglia tiene in vita questa giovane donna.”
Premio Regio Insubrica nel Chiara Giovani 2022
Vincitrice del Premio Regio Insubrica nel Chiara Giovani 2022 la giovane Vera Carucci.
“Grazie per il premio – commenta la scrittrice – il mio racconto parlava di storia impossibile da catturare, si cercava di catturarla ma sfuggiva via. Per me questo è un passo molto importante riuscire ad afferrare questa storia.”
Premio Chiara Inediti
Dal 2010 il “Premio Chiara” può vantare anche una sezione “Inediti” che nell’anno del suo dodicesimo compleanno vede incoronata vincitrice Camilla Gamberini col suo libro di racconti “Quindici Donne” (Macchione editore).
“Quindici donne sì, ma sono quindici menti, quindici punti di vista sulla quotidianità, e di questo ne vado fiera. Non scrivo grandi racconti, voglio scrivere il quotidiano ma non lo faccio dal mio punto di vista” si è raccontata la vincitrice, dicendo che preferisce allontanarsi dalla biografia. L’importante è che la storia stia in piedi da sola, anche se non sono cose avvenute a lei.
Una scelta difficile quella di quest’anno, che ha visto i giudici divisi in due correnti, una per il racconto più “tradizionale” e una (uscita vincente) che ha saputo apprezzare la frammentarietà del racconto, legato alla vita quotidiana di queste giovani donne.
Filippo Mairani
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Filippo Mairani
Studente in lettere amante di ogni tipo di storia, dai racconti più fantastici a quelli solidamente ancorati alla realtà. Questa passione lo ha spinto sulla strada del giornalismo, professione che porta a vivere e raccontare quella grande storia che è la vita di ogni giorno.
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