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Dir. Resp.
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Edizione del 26/03/2020
Estratto da pag. 1
Un bonus fiscale di 250 euro a testa per le famiglie che, una volta passata l’emergenza, decideranno di trascorrere le loro vacanze in Italia. È questa una delle richieste fatte al Governo dalle Regioni, a conclusione della videoriunione dei membri della Commissione Turismo e Industria Alberghiera della Conferenza delle Regioni e Province Autonome.
“In questa fase – spiega l’assessore della Regione Veneto, Federico Caner – l’obiettivo primario è tutelare aziende, operatori e dipendenti e poi, quando ci saremo lasciati tutto alle spalle, puntare al rilancio con una grande azione promozionale”. Target primario gli stessi italiani, dal momento che sono sempre di più gli analisti che concordano su fatto che, a fine pandemia, sarà il turismo interno il primo a ripartire.
Tra le altre richieste quella di raggruppare in un unico e specifico articolo tutte le misure di supporto al turismo, per dare il giusto valore al comparto. Dal momento, poi, che gli immobili destinati alle attività ricettive ora non producono reddito, si chiede all’Esecutivo un articolo che disponga la riduzione, per tre anni, del peso dell’Imu, con la cancellazione dei pagamenti per quest’anno e una riduzione al 30% nel 2021 e al 60% nel 2022.
Per quanto riguarda, poi, i versamenti per le ritenute Irpef le imprese ritengono troppo vicino il termine del 31 maggio e, quindi, ne chiedono la sospensione. Altra richiesta al Governo è l’introduzione di un nuovo articolo per le strutture turistico-ricettive e gli impianti termali che preveda il riconoscimento, per l’anno 2020, di un credito d’imposta del 60% dell’ammontare del canone di locazione. Anche le strutture turistiche balneari chiedono la sospensione, per quest’anno, dei canoni demaniali marittimi.
Infine, uno sguardo al futuro, con la necessità di ripartire il prima possibile: “Al Governo – spiega Caner – non abbiamo indicato le azioni precise, perché dovranno essere oggetto di una programmazione attenta, mirata e concordata dalle stesse Regioni con l’Enit”. C’è, però, assoluto bisogno di un investimento massiccio “per sostenere l’immagine e l’offerta turistica italiana nel mondo”.