lastampa.it
Dir. Resp.
Tiratura: n.d. - Diffusione: n.d. - Lettori: 190996
Edizione del 26/03/2020
Estratto da pag. 1
I tanti divieti e le nuove multe fino a 3000 euro In prospettiva anche il blocco delle frontiere
Pubblicato nella notte il decreto sulla Gazzetta Ufficiale. Le sanzioni sono già operative.
Pubblicato nella notte sulla Gazzetta Ufficiale, il nuovo decreto è legge. Sono rivisti e ampliati tutti i divieti attuali. In pratica, il decreto è soprattutto una sfilza di prescrizioni per contenere al massimo il contagio. La vera novità è la sanzione. Non si ricorre più a un reato, il che avrebbe significato un numero strabocchevole di procedimenti penali, ingolfamento ulteriore della giustizia, probabile bolla di sapone. Si passa invece a una multa come se si trattasse di un divieto di sosta. Ma questa va pagata, eccome. E può essere un conto salato, fino a 3000 euro per chi aggira i divieti.
L'elenco delle limitazioni è ampio. Innanzitutto la madre di tutte le limitazioni. Si deve restare in casa, salvo il caso di esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute o «altre specifiche ragioni». Di converso, sono chiuse al pubblico le strade, i parchi, le aree gioco, le ville e i giardini pubblici. Ma ci potranno essere divieti di uscita o di ingresso nei territori comunali, provinciali, regionali, e anche rispetto al territorio nazionale. E’ questa la vera novità. Mai prima d’ora si era prefigurato un divieto di entrata o di uscita dalle frontiere, che a rigore non esistono più nell’area Schengen. In tutta evidenza, il governo si prepara a fronteggiare la fase 2 dell’emergenza, quando sperabilmente il picco dei contagi sarà alle spalle, ma invece toccherà agli altri Paesi europei di avere numeri imponenti di malati. E siccome a quel punto il pericolo sarà il cosiddetto «contagio secondario», cioè quello che arriva da fuori, e torna dopo che è passata l’emergenza di casa, quel divieto di varcare la frontiera sarà indispensabile per le verifiche di tipo sanitario. D’altra parte è al lavoro da alcuni giorni una task-force Frontiere, composta da esperti del ministero della Salute, Interno, e Difesa, che va tracciando le linee guida per alzare le difese verso l’esterno.
L’emergenza sanitaria, come accade da un mese a questa parte, limita fortemente le libertà costituzionali. E dunque Il decreto ribadisce la quarantena precauzionale «ai soggetti che hanno avuto contatti stretti con casi confermati» o che rientrano dall’estero; il divieto assoluto di allontanarsi dalla propria abitazione per le persone sottoposte alla quarantena perché risultate positive al virus; la limitazione o divieto delle riunioni o degli assembramenti; la limitazione o sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, anche di carattere culturale, ludico, sportivo, ricreativo e religioso; la sospensione delle cerimonie civili e religiose; la limitazione dell'ingresso nei luoghi destinati al culto; la chiusura di cinema, teatri, sale da concerto sale da ballo, discoteche, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, centri culturali, centri sociali e centri ricreativi o luoghi analoghi; la sospensione dei congressi, di ogni tipo di riunione o evento sociale e di ogni attività convegnistica o congressuale, salvo uno svolgimento a distanza; la limitazione o sospensione di eventi e competizioni sportive; la chiusura temporanea di palestre, centri termali, sportivi, piscine, centri natatori e impianti sportivi, pubblici e privati; la limitazione o sospensione delle attività ludiche, ricreative, sportive e motorie svolte all'aperto o in luoghi aperti al pubblico.
Alle autorità statali o regionali è affidata la decisione di limitare, ridurre, sospendere o addirittura sopprimere i servizi di trasporto di persone e di merci, automobilistico, ferroviario, aereo, marittimo, nelle acque interne, anche non di linea, nonché il trasporto pubblico locale. Sospesi ancora i servizi educativi per l'infanzia, la attività didattiche delle scuole, degli istituti di formazione superiore, comprese le università, alta formazione artistica musicale e coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani, tutti i tipi di corsi professionali, salvando solo lo svolgimen
to a distanza. Restano sospesi i viaggi d'istruzione. Chiusi i musei.
E ancora: limitazioni agli uffici pubblici, salvo le attività indifferibili; sospesi i concorsi, chiusi i negozi eccetto generi agricoli e alimentari, chiusi bar e ristoranti; limitazione o sospensione «di altre attività d'impresa o professionali, anche ove comportanti l'esercizio di pubbliche funzioni, nonché di lavoro autonomo, con possibilità di esclusione dei servizi di pubblica necessità previa assunzione di protocolli di sicurezza anti-contagio».
Infine, limitazione a fiere e mercati, «a eccezione di quelli necessari per assicurare la reperibilità dei generi agricoli, alimentari e di prima necessità»; specifici divieti o limitazioni per gli accompagnatori dei pazienti nelle sale di attesa e accettazione dei pronto soccorso; limitazione dell'accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite, hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, nonché agli istituti penitenziari ed istituti penitenziari per minorenni. Obbligo di comunicazione al servizio sanitario nazionale nei confronti di coloro che sono transitati e hanno sostato in zone a rischio epidemiologico. Altri decreti potranno «essere altresì adottati su proposta dei presidenti delle regioni interessate, nel caso in cui riguardino esclusivamente una regione o alcune specifiche regioni, ovvero del Presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome, nel caso in cui riguardino l'intero territorio nazionale, sentiti il Ministro della salute, il Ministro dell’Interno, il Ministro della Difesa, il Ministro dell'Economia e delle finanze, e gli altri ministri competenti per materia».
Codice Fiscale 06598550587
P.iva 01578251009