jamma.tv
Dir. Resp.
Tiratura: n.d. - Diffusione: n.d. - Lettori: 48
Edizione del 11/10/2022
Estratto da pag. 1
Commissione d`inchiesta sul gioco, il Presidente Marino (IV-PSI): "Riforma complessiva necessità non più derogabile"
"La Commissione parlamentare d''inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico è stata istituita, ai sensi dell''articolo 82 della Costituzione e dell''articolo 162 del Regolamento del Senato della Repubblica, con delibera del 22 giugno 2021, come segno dell''attenzione e della sens
“La Commissione parlamentare d’inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico è stata istituita, ai sensi dell’articolo 82 della Costituzione e dell’articolo 162 del Regolamento del Senato della Repubblica, con delibera del 22 giugno 2021, come segno dell’attenzione e della sensibilità di questo ramo del Parlamento nei confronti di una questione spesso affrontata in maniera parziale, senza tenere conto della sua complessità e dei molteplici aspetti, interessi, ricadute sociali, che essa comporta”. Così il senatore di IV-PSI e Presidente della “Commissione d’inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico” del Senato, Mauro Maria Marino (nella foto), nel documento di presentazione della Relazione finale della Commissione d’inchiesta, oggetto di un incontro in corso questa mattina a Palazzo Madama.

“Sinteticamente, alcuni dei principali obiettivi che le sono stati conferiti possono essere così riassunti: mettere ordine nell’intricata matassa della gerarchia delle fonti, una vera e propria situazione di anarchia normativa e di stratificazione tra i livelli comunali, regionali e nazionali non più gestibile; capire quale fosse il ruolo svolto effettivamente dall’eventuale presenza di soggetti criminali in relazione al riciclaggio di denaro, alla manipolazione dei terminali di gioco, ma anche alla creazione di una rete parallela dell’usura in cui finiscono molti dei soggetti deboli che vengono travolti da questo vortice; verificare l’impatto delle trasformazioni tecnologiche del sistema, a partire dal gioco online, che ha finito per assumere un ruolo preponderante in alcuni settori, sul quale si dovrà intervenire sotto il profilo normativo; appurare l’efficacia della disciplina pubblica in relazione alla tutela dei soggetti più deboli e al contrasto della diffusione del disturbo da gioco d’azzardo.

Nonostante l’insediamento della Commissione sia avvenuto in fase inoltrata della legislatura – prosegue Marino -, essa ha immediatamente avviato la propria attività con una serie di audizioni per raccogliere elementi informativi sul tema molto delicato del gioco, nelle sue varie sfaccettature. Pur nel mutato quadro politico generale, che ha portato al termine anticipato della XVIII legislatura, la Commissione è riuscita a svolgere un corposo lavoro di approfondimento e di proposta per una futura azione normativa, che la relazione conclusiva si sforza di tradurre in un testo riepilogativo.

In particolare, la Commissione ha cominciato la propria attività con l’audizione dei vertici delle istituzioni che sono preposte alla regolamentazione e alla vigilanza del settore del gioco, le quali hanno illustrato i profili generali dei temi principali connessi al mondo del gioco e le problematiche ad esso sottese. Successivamente, la Commissione si è confrontata con il Vice Ministro per lo sviluppo economico afferente alla materia, il quale, dopo aver illustrato in sintesi le dimensioni del comparto, ha indicato le principali misure di sostegno al mondo del gioco varate dal Parlamento e dal Governo.

In seguito, la Commissione si è soffermata sul tema del contrasto al gioco illegale, potendo ascoltare il Procuratore nazionale antimafia e il responsabile della Direzione giochi dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli (ADM), nonché membro del Comitato CoPReGI, comitato interforze di recente istituzione per il contrasto al gioco illegale. Tema che è stato poi ripreso con le audizioni del Procuratore della Repubblica di Brindisi, magistrato con una unga esperienza alle spalle, sentito anche nella veste di Presidente del Comitato scientifico dell’Osservatorio giochi, legalità e patologie dell’istituto Eurispes, ed infine arricchito dall’audizione del Generale capo del III Reparto “Operazioni” del Comando generale della Guardia di Finanza.

Le citate audizioni – aggiunge Marino – sono state indicate nella relazione secondo i profili di illiceità che sono emersi, quali il riciclaggio, il match fixing, l’usura, senza trascurare gli importanti strumenti di contra
sto che hanno portato sovente ad ottimi risultati, cosi come esposti dai rappresentanti delle Istituzioni audite; la cooperazione interforze, l’incrocio delle informazioni e le segnalazioni per operazioni sospette hanno infatti permesso di scoprire le reti criminali che ruotano intorno al gioco. Parallelamente al contrasto al gioco illegale si è approfondito il tema delle dinamiche del mercato dei giochi, ascoltando, in due sedute, il docente di Economia degli intermediari finanziari presso l’Università “G. D’Annunzio” di Pescara, che ha aiutato i commissari a comprendere le problematiche sottese all’economia del gioco e all’incidenza della regolazione sui flussi macroeconomici, anche effettuando analisi comparate con i principali Paesi europei.

Non è stato trascurato il problema della dipendenza da gioco d’azzardo, ascoltando, in qualità di relatore qualificato, il Direttore del Centro nazionale dipendenze e doping dell’Istituto superiore di sanità, che ha esposto le dettagliate analisi e i numeri delle ricerche svolte dall’Istituto sui temi della popolazione dei giocatori e sulla dipendenza dal gaming dei minori. Il rappresentante dell’associazione Alea, che si occupa dello studio e della protezione dei soggetti affetti da disturbo da gioco d’azzardo patologico, ha invece illustrato i risultati delle ricerche che derivano dall’attività dell’associazione stessa.

Un settore molto importante di indagine della Commissione – spiega Marino – è stato rappresentato dall’analisi della eterogeneità e dei contrasti della normativa statale in rapporto alla disciplina comunitaria ed alle disposizioni delle Regioni e dei Comuni italiani. A tal proposito, oltre al co-direttore dell’Osservatorio giochi, legalità e patologie dell’istituto Eurispes, sono stati sentiti gli esponenti dell’ANCI e della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. I rappresentanti delle autonomie locali hanno descritto dal punto di vista degli enti territoriali la situazione della normativa sul gioco all’indomani della conclusione dell’accordo in Conferenza unificata del 7 settembre 2017, in seguito al quale permane un quadro di disomogeneità e frammentarietà all’interno del territorio nazionale.

La relazione contiene una approfondita ricognizione sulla normativa statale e regionale e delle autonomie locali sul gioco e non trascura il tema delle concessioni e delle scadenze delle stesse, che hanno subito ripetuti rinvii, anche dovuti all’emergenza pandemica. Inoltre, essa si sofferma in modo dettagliato sul settore economico del gioco e sul gettito erariale, illustrando i dati più recenti dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli e del Ministero dell’economia e delle finanze, corredati da numerose tabelle. Infine, è contenuto anche un riferimento al gaming on line, che coinvolge soprattutto i minori, tematica in relazione alla quale ci si è giovati, oltre che di uno studio specifico, della ricognizione dell’Istat, appositamente condotta per la Commissione stessa.

Nelle conclusioni del lavoro – evidenzia Marino -, si sottolinea la fondamentale validità del sistema italiano, con la sua riserva statale, le forme di concessione e autorizzazione, le licenze di pubblica sicurezza e la disciplina dei vari aspetti del gioco e si evidenzia la necessità della redazione di un testo normativo unitario sul gioco con norme omogenee e razionali, che tendano ad uniformare la casistica e ad allineare le procedure ad evidenza pubblica, dal punto di vista dei bandi, delle convezioni e delle scadenze dei contratti.

Tale modifica normativa potrà dare certezza agli imprenditori e agli operatori della filiera del gioco, i quali dovranno effettuare i futuri investimenti con la serenità della vigenza di norme certe, e potrà rappresentare la base per la tutela della legalità, segnatamente per gli apparati dello Stato preposti al suo conseguimento, nel loro operare tanto nella fase preventiva del controllo del territorio e della rete internet, quanto nella fase repressiva e punitiva, come è emerso nelle audizioni dei magistrati e de
gli alti rappresentanti delle forze dell’ordine impegnati sul campo.

Ancor più necessario è l’obiettivo di fornire alle Regioni e agli Enti locali – sulla scia dell’accordo in Conferenza unificata del 7 settembre 2017 – una guida sulle azioni da intraprendere, in modo da allinearsi sugli obiettivi di legalità e di tutela della salute, pur nel rispetto delle competenze normative e amministrative che il Titolo V della Costituzione riserva alle autonomie territoriali.

Una normazione del futuro – chiarisce Marino – non potrà quindi che supportare ed istituzionalizzare ogni iniziativa di raccordo tra centro e periferie, per il controllo e per il sostegno dei servizi locali, sociali e sanitari in relazione alla cura dei disturbi correlati al gioco. Un raccordo che preveda contestualmente lo stanziamento di risorse adeguate. Infine, la Commissione ha rilevato come la cooperazione interistituzionale e lo scambio di informazioni tra i soggetti pubblici costituisca una base imprescindibile per il contrasto al gioco illegale, ma anche uno strumento per individuare e soccorrere i cittadini incorsi nel disturbo della dipendenza da gioco d’azzardo.

Questa relazione, approvata all’unanimità, pertanto, non si limita a delineare un quadro dell’esistente, finalmente esaustivo e non frammentato, ma prova a dare anche risposte e ad avanzare proposte in funzione di quanto emerso nel corso dei lavori della Commissione e in virtù della necessità, non più derogabile, di una riforma complessiva della materia in oggetto, sulla base di dati condivisi, di un quadro più nitido e di una visione più articolata, che consentano di porre mano alle anomalie del sistema e al contrasto dell’illegalità”, conclude Marino.