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Edizione del 08/10/2022
Estratto da pag. 1
Alluvione, il conto per le imprese delle Marche supera i tre miliardi: «Fate presto»
ANCONA - Quanto ci vorrà per riparare i danni, senza contare quelli inestimabili delle 13 vite perdute, dopo l alluvione del 15 settembre? Pochi giorni dopo quel disastro, facendo il...
ANCONA - Quanto ci vorrà per riparare i danni, senza contare quelli inestimabili delle 13 vite perdute, dopo l’alluvione del 15 settembre? Pochi giorni dopo quel disastro, facendo il punto sull’emergenza a Palazzo Raffaello, il governatore Francesco Acquaroli aveva fatto una prima stima che a un osservatore esterno, che non si fosse ancora addentrato nei comuni devastati tra le province di Pesaro Urbino e Ancona, poteva anche sembrare spropositata: tra i 3 e i 4 miliardi.Adesso quella prima valutazione, fatta mentre ancora si tirava via il fango con le ruspe e si cercavano due dispersi, comincia a prendere forma nei numeri, anche se si tratta di semplici stime. Gli assessorati al Bilancio e all’Agricoltura avevano costituito in pochi giorni una piattaforma per favorire la raccolta dei dati che dessero la dimensione dell’esigenza finanziaria per i risarcimenti. Ebbene facendo una proiezione tra il “conto” dei danni presentati da un primo gruppo di aziende e il numero totale di quelle danneggiate, che supera i 2.500, viene già una cifra monstre, circa 3,5 miliardi, tra danni diretti, per i capannoni invasi dalla melma e i macchinari inutilizzabili (spesso ad alta tecnologia), e i mancati profitti per lo stop prolungato dell’attività. 

Il vicecommissario Intanto ieri a Palazzo Raffaello Acquaroli ha incontrato insieme all’assessore alla Protezione Civile Stefano Aguzzi e al vicecommissario al post alluvione Stefano Babini, sindaci e amministratori dei territori più colpiti dalla tragica alluvione del 15 settembre scorso, una trentina circa. L’incontro è servito per fare il punto della situazione e approfondire i dettagli più tecnici ed operativi della gestione dell’emergenza a partire dal ristoro dei danni, dall’assistenza alle famiglie che non hanno più un’abitazione per arrivare al sostegno amministrativo e al potenziamento del personale negli uffici tecnici comunali. Lo schema «Serve uno schema di azione e normativo - ha detto il presidente della Regione - che ci consenta di dare risposte celeri a famiglie e imprese, alle tante comunità così drammaticamente colpite. Fondamentale per dare una risposta concreta sia in termini di rifinanziamento delle attività legate all’emergenza e in termini di ristoro dei danni a imprese e cittadini è avere una ricognizione dei danni attendibile». La Regione, ha assicurato Acquaroli, «sta mettendo in campo tutte le misure di sicurezza che come Regione siamo in grado di sostenere, fermo restando che come ho già sostenuto anche in Conferenza delle Regioni, sempre un Piano straordinario nazionale di messa in sicurezza del territorio». La giunta regionale inoltre è intenzionata a «intervenire anche sul sistema di allertamento della popolazione e lo faremo insieme pensando ad un modello più sicuro e con l’ausilio delle tecnologie». A livello operativo, appena terminata la prima fase emergenziale e di ripristino delle prime opere urgenti, si procederà con la seconda fase dedicata alle opere strutturali per strade, ponti, acquedotti e fognature. Gli uffici regionali intanto hanno snellito i moduli on line per la richiesta dei danni da parte delle aziende e dei cittadini. «Continueremo a semplificare tutto ciò che è di nostra competenza - ha promesso Acquaroli - per venire incontro alle esigenze della popolazione già così duramente colpita».



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