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Edizione del 07/10/2022
Estratto da pag. 1
Gasparri contro la Dadone: «Le stanze del buco sono stramorte, basta con le provocazioni»
Gasparri: «Il piano sulle tossicodipendenze è lettera non morta, ma "stramorta". Le politiche di Dadone sono sempre state mal impostate»
«Il piano sulle tossicodipendenze è lettera non morta, ma “stramorta”». In un’intervista a Libero, il senatore di Forza Maurizio Gasparri spiega che il “Pand“, piano di azione nazionale sulle dipendenze, è tramontato. Piano che Fabiana Dadone, ministro con la delega sul tema, si apprestava a portare al tavolo della conferenza unificata Stato-Regioni il 12 ottobre. Le linee guida contenevano il “drug checking” e le “stanze del buco”. «Posso dire che la questione è stata risolta già da martedì scorso», puntualizza Gasparri.



Gasparri ricostruisce l’intera vicenda

Il senatore azzurro ricostruisce l’intera vicenda. «Nei giorni scorsi parlando con alcuni operatori del settore, ho appreso che la ministra uscente Dadone intendeva portare avanti un suo più che discutibile piano sulle tossicodipendenze. Dunque, siccome il piano deve essere sottoposto alla conferenza Stato-Regioni, ho allertato personalmente, cinque-sei giorni fa, il presidente Massimiliano Fedriga, amico e collega di schieramento. Erano previste una riunione preliminare e successivamente una conferenza unificata il 12 ottobre. Fedriga, che non aveva ancora il tema in agenda, ha convenuto con me che fosse inopportuna un’iniziativa del genere su un tema così sensibile».LEGGI ANCHE FdI boccia le "priorità" del governo: via dall'agenda cittadinanza facile e droga libera La campagna per lo "spinello libero" fa aumentare la domanda: la cannabis è la droga più sequestrata

«La Presidenza del Consiglio non era informata»

Il senatore di Forza Italia poi spiega: «Ho interessato anche la Presidenza del Consiglio, che non era informata della questione.

Non ho parlato con il Presidente del Consiglio, ma con gli uffici che fanno direttamente capo a lui. E martedì mattina, ho avuto la conferma da Palazzo Chigi, attraverso fonti autorevolissime, che le Regioni avevano chiesto il rinvio. Poi ci sarà un nuovo governo, con nuovi ministri…».

Gasparri: «Un’inutile provocazione»

Allora perché, chiede il giornalista di Libero, il ministro Dadone ha voluto portare avanti un piano con contenuti così d’impatto, specie in presenza di un governo di larghe intese, peraltro oramai agli sgoccioli? «È roba scritta sull’acqua, un’inutile provocazione. Le politiche di Dadone sono sempre state mal impostate e per fortuna evanescenti. Dico per fortuna perché, se avesse portato qualcosa a termine, avrebbe causato solo effetti negativi».

«Sostenere il mondo delle comunità e del volontariato»

Il tema del contrasto alle tossicodipendenze resta comunque centrale. «Assolutamente – sottolinea Gasparri – Si deve sostenere il mondo delle comunità e del volontariato, che costituiscono i cardini per contrastare la diffusione delle droghe. Sostenere la prevenzione, anche attraverso efficaci campagne di sensibilizzazione, e le iniziative di recupero, con strategie mirate rivolte alle persone che cadono in questo gorgo. Il tossicodipendente ha bisogno che gli si restituisca una vita, non che gli si allunghi una dose».