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Edizione del 06/10/2022
Estratto da pag. 1
L’Emilia si mobilita per le donne iraniane, sabato un flash mob a Reggio
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“Donna, vita, libertà” è lo slogan che risuona nelle piazze di Teheran e di tutto l’Iran da quando sono scoppiate le proteste contro il regime della Repubblica islamica in seguito alla morte di Mahsa Amini, una giovane donna di 22 anni arrestata alcuni giorni prima dalla cosiddetta “polizia morale” iraniana, colpevole di non indossare correttamente il velo.

I giovani e le donne iraniane stanno lottando, a prezzo della libertà e spesso della vita, contro una teocrazia sanguinaria e violenta, contro una dittatura che vuole tenere un grande paese nell’arretratezza del medioevo e che sta attuando una repressione senza pietà.

Chi protesta vuole essere libera e libero di vivere. Noi non accettiamo di abbandonarci al senso di impotenza, vogliamo dimostrare la nostra solidarietà e fare sentire meno soli chi sta rischiando la vita in Iran.

Per le associazioni e cittadini che vogliono aderire al flash mob raccogliamo le adesioni alla mail provincia-reggioemilia@sedi-italiaviva.it

Vi aspettiamo”.

Iran, il Pd in Emilia-Romagna abbraccia la lotta delle donne per la libertà. “Dopo la morte della giovanissima Mahsa Amini, arrestata a Teheran a dalla “polizia morale” per come indossava il velo, con qualche ciocca di capelli considerata fuori posto, a livello mondiale si è diffusa la protesta.

“In Iran, dopo Mahsa, sono state decine le vittime in Iran provocate dalla repressione armata. Una violenza che fa rabbrividire e che è arrivata a ferire anche l’Italia, con l’arresto della trentenne romana Alessia Piperno. Il Pd in Regione non può che essere solidale con il movimento che dalle piazze di Teheran si è diffuso rapidamente a livello globale e che oggi si dà appuntamento a Bologna in piazza XX settembre divulgando un messaggio semplice e forte allo stesso tempo: Donne, vita e libertà. Per questo abbiamo atteso la data odierna per depositare una risoluzione, che mi vede primo firmatario e che è stata sottoscritta anche dalla Portavoce delle Donne Democratiche regionale Roberta Mori e dalla capogruppo Marcella Zappaterra” riporta Antonio Mumolo, consigliere regionale e capogruppo Pd in commissione Parità e Diritti.

“Chiediamo alla Regione di condividere la lotta delle donne iraniane e farsi interprete di solidarietà, vicinanza e condivisione della loro battaglia per i diritti. Chiediamo di far sentire questa nostra voce all’ambasciata dell’Iran in Italia e che dall’Emilia-Romagna arrivi la sollecitazione al Ministero degli esteri per attivarsi con risolutezza per la liberazione di Piperno e garantirne il rientro a casa” sintetizza Mumolo”.

Amico (ER Coraggiosa): “Servono pressioni internazionali per fermare la repressione in Iran”. “Intervenire, attraverso la Conferenza Stato-Regioni e il Ministero degli Esteri, “per attivare pressioni internazionali ed eventuali sanzioni che possano fermare la repressione del regime iraniano contro i manifestanti e in particolare contro le attiviste più esposte in questo momento”.

E’ questa la sollecitazione principale che Federico Amico (ER Coraggiosa) rivolge, in un’interrogazione, all’esecutivo regionale sul tema delle proteste per i diritti civili soffocate nella violenza in Iran.

Il consigliere, ricordando come l’attività di repressione messa in campo dal regime iraniano abbia già causato un morto, numerosi feriti e migliaia di arresti in tutto il paese, sottolinea i numerosi atti non violenti della popolazione iraniana che solidarizza con la protesta sull’uso del velo e sull’autonomia riconosciuta alle donne nel paese.

“Le proteste non sono contro l’Islam -precisa ancora Amico- ma hanno una matrice antipatriarcale, riguardano la libertà di scelta e di autodeterminazione, con delle analogie con quelle delle donne verificatesi in Francia o in Svizzera in seguito al divieto di indossare il velo da parte di quegli Stati. In altre parole, le donne iraniane chiedono di essere libere di scegliere e rifiutano il controllo delle autorità sul proprio corpo”.

St
ante la situazione registrata, l’esponente di ER Coraggiosa chiede anche alla giunta se “intenda chiedere al governo di attivare, in accordo con gli altri stati membri dell’Unione Europea, una rete di osservatori internazionali che possano monitorare da vicino la situazione del rispetto dei diritti umani nel paese” e, più in generale, se si voglia esprimere una pubblica condanna nei confronti dell’Iran, per l’uso sproporzionato della forza contro manifestanti assolutamente non violenti”.

Donne Iraniane. Sostegno e solidarietà dal Pd e dalle Donne Democratiche

Il Pd regionale e la Conferenza delle Donne Democratiche aderiscono alla manifestazione di oggi promossa da CGIL, CISL e UIL: “Non lasciamole sole, teniamo accesi i riflettori sulle proteste con cui rischiano la vita per i diritti umani.”

“In questo momento di grande incertezza per la pace e di ulteriore minaccia per i diritti umani, scendiamo in piazza a fianco delle donne iraniane e di tutte le ragazze e donne che nel mondo stanno coraggiosamente alla testa dei movimenti di popolo per la libertà, contro tutte le dittature.” Con questa motivazione il Partito Democratico e la Conferenza Donne Democratiche dell’Emilia-Romagna hanno aderito e partecipano alla manifestazione di Bologna di oggi, promossa da Cgil-Cisl-Uil.

“Facciamo la nostra parte anche nelle istituzioni, affinché la solidarietà si traduca in sostegno alle donne e pressione nei confronti dei regimi che negano i diritti fondamentali e la soggettività femminile” – dichiarano le Democratiche, che sono al lavoro per un’azione ampia che continui a far luce sulle donne che in Iran, in Afghanistan e altri Paesi autocratici stanno rischiando la vita pur di affermare le ragioni della libertà e della pacifica convivenza. “E’ fondamentale tenere accesi i riflettori a lungo sulle proteste, perché queste ragazze e donne coraggiose che sfidano il regime e così i tanti giovani che sono al loro fianco, non vanno lasciate sole. Oltre che per un atto simbolico di sorellanza, è anche per la loro sicurezza.” – concludono il Pd regionale e le Democratiche.

Piccinini (M5s): stop alla violenza sulle donne iraniane. Massima solidarietà da parte delle istituzioni dell’Emilia-Romagna alle donne e al popolo iraniano per la violenta repressione messa in atto dal regime islamico e un aiuto concreto per chi fosse costretto a lasciare il proprio paese: è quanto chiede Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, in una risoluzione presentata in Regione all’indomani della violenta repressione messa in atto dal governo di Teheran contro le proteste delle donne iraniane scoppiate dopo la morte di Masha Amini, la 22enne deceduta dopo essere stata arrestata perché indossava in modo “non appropriato” il velo che le copriva il capo. “Quello che sta succedendo in Iran è inaccettabile e per questo credo che ci debba essere da parte di tutte le forze politiche che compongono l’Assemblea Legislativa una presa di posizione netta su una repressione che si fa giorno dopo giorno sempre più sanguinosa e violenta e che sta colpendo soprattutto le giovani donne – spiega Silvia Piccinini – La notizia poi dell’arresto di una nostra connazionale, la travel blogger Alessia Piperno, dimostra come oggi in Iran non ci sia spazio per nessuna forma di dissenso. Serve quindi una mobilitazione importante da parte di tutti noi affinché si possa lanciare un messaggio chiaro e netto”. Anche per questo nella risoluzione presentata dalla consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle si chiede a Governo, Parlamento ed istituzioni europee di valutare ulteriori sanzioni mirate rispetto al regime autocratico e teocratico iraniano e, al tempo stesso alla Regione, di valutare con gli enti locali e prefetture ogni firma di aiuto per quei cittadini iraniani che si vedessero costretti a fuggire dal loro paese a causa della repressione del regime. “Personalmente parteciperò anche alla manifestazione che si svolgerà oggi a Bologna che deve essere la prima tappa di una mobilitazione più ampia che deve riguardare tutt
i noi. Le violenze in Iran devono finire” conclude Silvia Piccinini.

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