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Edizione del 05/10/2022
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IN EVIDENZA - 5 OTTOBRE
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(AGENPARL) – mer 05 ottobre 2022 [Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui](https://confagritorino.musvc2.net/e/r?q=Rv%3d0zRwK_xyZr_99_ysYx_98_xyZr_8DhT4Ypa.kKhArQw.5uK_ysYx_98l_PXuV_ZmJtJ.hKvV_ysYx_98_xyZr_9Dm7r_PXuV_akH_xyZr_8D_ysYx_98zWmarK_ysYx_06tWn6._xyZr_9B5I2Z5-87hm_JW1W_UjA-_ysYx_037Jj.9-_xyZr_8d5_JW1W_UjNw_JW1W_TBO5bC-EhTr_PX9h3guV_ahZ-lWjVr_PXuV_akR1M4pItT%265%3d7ZGSEg%26k%3dE1Q358.LlL%26oQ%3dBZ7Y%26s%3dS%26t%3daAZD%26M%3d0YCe%261%3dXDYDbCbCY&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt)

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Martedì 4 Ottobre 2022 – S. Maria Faustina Kowalska, vergine delle Suore della Beata Sempre Vergine Maria della Misericordia

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Il 16 ottobre prossimo la prima festa dell’Agricoltura nelle Dimore Storiche

Si terrà domenica 16 ottobre la prima edizione di “Coltiviamo la cultura: Festa dell’Agricoltura nelle dimore storiche”, promossa dall’Anga Confagricoltura e dall’ADSI (Associazione Dimore Storiche Italiane). Numerosi palazzi, ville e castelli su tutto il territorio nazionale apriranno le loro porte per ospitare le aziende agricole del territorio: una straordinaria opportunità per promuovere sia quei particolari beni culturali rappresentati dagli immobili privati di interesse collettivo, sia i prodotti agroalimentari tipici.

Scopo della manifestazione è dunque quello di porre al centro lo stretto legame tra il mondo agricolo e quello delle dimore storiche, mostrando a cittadini e istituzioni la centralità di questo connubio che è identificativo del nostro Paese. L’iniziativa mira anche a sottolineare l’importanza della riscoperta di un turismo che sa esaltare il legame indissolubile tra cibo e territorio.

Le dimore storiche costituiscono un patrimonio turistico di rara bellezza e il perno di un’economia circolare per i borghi su cui insistono. Il 54% di questi immobili, in particolare, si trova in piccoli comuni con una popolazione inferiore a 20.000 abitanti e, nel 29% dei casi, addirittura sotto i 5.000 residenti, mentre il 31% di questi beni è al di fuori dai centri abitati. A dimostrazione del nesso tra patrimonio culturale e produzione agricola basti pensare che il 34% delle aziende vitivinicole italiane afferisce ad una dimora storica.

In Piemonte aderiscono all’iniziativa due dimore dell’alessandrino, il castello di Piovera e il castello di Tagliolo, l’inaugurazione è prevista alle ore 10 e la chiusura della giornata alle 18.

“Le dimore storiche, legate fin dal passato all’attività agricola – spiega Alessandro Calvi di Bergolo consigliere nazionale ADSI – ritornano aprendo al pubblico per l’intera giornata del 16 di ottobre, dando agli ospiti la possibilità di visitare le strutture e l’opportunità di acquistare e degustare i prodotti di eccellenza tipici della nostra regione. Ogni dimora metterà a disposizione le sue diverse caratteristiche architettoniche per ospitare le aziende di Confagricoltura”.

Per Carlo Monferino, presidente Anga Alessandria, la festa dell’Agricoltura è un’opportunità per i giovani di trovare momenti di congiunzione tra passato e futuro, guardando alla cultura, alla storia e, nel contempo, al futuro ed all’innovazione.

“Siamo lieti di essere parte di questo evento che vede la collaborazione tra Anga e Associazione Dimore Storiche – afferma Paola Maria Sacco, presidente di Confagricoltura Alessandria. Per la provincia di Alessandria hanno aderito due strutture prestigiose come il Castello di Piovera e il castello di Tagliolo Monferrato che ben valorizzano il patrimonio storico e culturale del nostro territorio, insieme a quello agricolo”.

L’augurio che si fanno gli organizzatori è che, dopo questa prima edizione, possa proseguire la collaborazione tra Anga e ADSI nell’ottica di promuovere le eccellenze storiche ed enogastronomiche di cui il Piemonte è ricco.

Approvati dalla Conferenza Stato Regioni numerosi provvedimenti di interesse agricolo

La recente Conferenza Stato Regioni ha licenziato alcuni provvedimen
ti di grande interesse per il mondo agricolo, a partire dagli interventi di sostegno al comparto avicolo alle nuove modalità di funzionamento del Fondo per lo Sviluppo della Produzione Biologica fino alle nuove norme per il riconoscimento delle Organizzazioni di produttori.

Per quanto riguarda le aziende avicole è stato raggiunto l’accordo sullo schema di Decreto Ministeriale per gli interventi a sostegno delle aziende avicole che hanno subìto danni indiretti dalle misure sanitarie di restrizione alla movimentazione di prodotti avicoli e volatili vivi nel periodo 1°gennaio-31 maggio 2022. Questo provvedimento si riallaccia a quello che ha messo a disposizione degli avicoltori danneggiati, nel periodo 23 ottobre – 31 dicembre 2021, 30 milioni di euro sulla Legge di Bilancio per il 2022.

E’ stato poi approvato lo schema di Decreto sulle modalità di funzionamento del Fondo per lo Sviluppo della Produzione Biologica nonché i requisiti e i criteri per la definizione dei soggetti e delle iniziative che possono essere finanziati.

La Conferenza ha anche dato il via libera allo schema di Decreto contenente le nuove disposizioni relative al riconoscimento degli organismi pagatori e all’attività di supervisione dell’Autorità competente, che comporterà modifiche di rilievo e nuove competenze per gli Enti pagatori regionali, come per esempio Arpea in Piemonte.

Per l’agricoltura di montagna è stato invece definito il Piano del Settore Castanicolo 2022-2027 con alcune modifiche rispetto allo schema di Decreto Ministeriale di adozione.

Un’intesa importante per il mondo agricolo, vista anche la situazione attuale di scarsità idrica, è stata raggiunta sul Decreto Interministeriale recante che definisce i criteri per incentivare l’uso sostenibile dell’acqua in agricoltura e per sostenere l’uso del Sistema Informativo Nazionale per la Gestione delle Risorse idriche in Agricoltura (Sigrian) per usi irrigui collettivi e di auto approvvigionamento.

Non è stato invece ancora raggiunto l’accordo sul Decreto che stabilisce i criteri generali per la determinazione, da parte delle Regioni, dei canoni di concessione per l’utenza di acqua pubblica, misura che riguarda anche le derivazioni dei consorzi di bonifica e irrigazione, necessaria tra l’altro per l’attuazione della Misura 2C4 del Pnrr.

Allevamenti equiparati alle industrie, questa è la proposta della Commissione Europea

La Commissione Europea ha formalizzato una proposta di regolamento tendente a equiparare gli allevamenti zootecnici alle attività industriali in tema di emissioni ambientali.

In pratica si vorrebbe estendere agli allevamenti di bovini con oltre 150 capi la direttiva sulle emissioni industriali, una scelta in controtendenza con le ultime evidenze scientifiche, che dimostrano l’invarianza dell’allevamento bovino in quanto a emissioni di gas climalteranti.

In particolare per gli allevamenti italiani, fra i più efficienti in Europa, l’allevamento di bovini fornisce un contributo positivo al sequestro di carbonio.

Per queste ragioni, Confagricoltura, pur condividendo l’obiettivo della Commissione di ridurre i gas serra e l’inquinamento nel suolo e nell’acqua, ritiene che ci si debba opporre a questa proposta che rischia di mettere a repentaglio la sostenibilità del settore zootecnico.

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