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Edizione del 04/10/2022
Estratto da pag. 1
A Presa Diretta il caso dell’ospedale di Albenga, Toti: “Possibile partenariato pubblico privato”
Il governatore ligure ha garantito che l''ospedale rimarrà pubblico, ma ha aperto all''eventuale ingresso privato in settori specifici
Albenga. I 100 Oss de La Spezia in cassa integrazione. Una donna in attesa di ricostruire il seno dopo una mastectomia costretta però ad aspettare ottobre 2023 per la carenza di personale al San Martino. E poi, soprattutto, i dolori degli ospedali di Albenga e Pietra Ligure: il primo senza pronto soccorso, il secondo senza punto nascite.

Con questi temi si è aperta, ieri sera, la puntata di Presa Diretta “Lavori in corsa” dedicata ai finanziamenti Pnrr nella sanità. Prima di sviscerare il tema a livello nazionale e intervistare gli ospiti, infatti, la trasmissione ha scelto la sanità ligure, e soprattutto quella in provincia di Savona, per raccontare le difficoltà del settore negli ultimi anni. Un servizio, intitolato “La sanità svuotata”, nel quale la redazione ha fatto un rapido excursus sulle criticità principali nella nostra regione.

Prima lo sfogo degli Oss spezzini in cassa integrazione, poi quello di una paziente genovese che dovrà attendere ottobre 2023 per una protesi dopo essere stata operata di cancro al seno. La trasmissione punta il dito sulla carenza di personale, sostenendo che riguarda tutti gli ospedali italiani ma che in Liguria il fenomeno sarebbe più pronunciato. E per dimostrarlo intervista Ferruccio Sansa, capogruppo di minoranza in Regione: “E’ la regione italiana che ha avuto i maggiori tagli in materia di sanità. Il personale sanitario dal 2010 a oggi è sceso da 21mila a 15mila persone”.Le telecamere Rai arrivano poi in provincia di Savona. Prima al Santa Corona di Pietra Ligure, dove il tema è quello della chiusura del punto nascite, e poi ad Albenga, tra striscioni con l’hashtag #senzaprontosoccorsosimuore e immagini della grande protesta di piazza della scorsa primavera. E mentre è in corso l’intervista a Gino Rapa arrivano in diretta tre persone francesi, rappresentanti di una clinica privata, che sostengono di avere appuntamento col consigliere regionale della Lega Brunello Brunetto, presidente della Commissione Sanità.

La giornalista chiede quindi spiegazioni a Giovanni Toti sulla possibile privatizzazione: “L’ospedale di Albenga può essere gestito dal pubblico, dal privato o molto più probabilmente in partenariato pubblico-privato – chiarisce il presidente della Regione Liguria – In quell’ospedale ci andrà un ospedale di comunità pubblico, una casa di comunità pubblica, dopo di che questo non vuol dire che quell’ospedale abbia ancora capacità produttiva da erogare che possa essere anche erogata dal privato”. Una dichiarazione che dipinge uno scenario chiaro: l’ospedale non verrà privatizzato, ma è possibile una “riapertura” ai privati in settori specifici qualora qualcuno si faccia avanti ed esistano i presupposti.

LE REAZIONIInevitabili, a poche ore dalla messa in onda, le reazioni del territorio e della politica.Il sindaco Tomatis: “L’ospedale di Albenga non è in vendita”.Afferma il primo cittadino di Albenga Riccardo Tomatis: “Mentre c’è ancora chi fa polemica sulle parole ‘Pronto soccorso’, ‘Punto di Primo Intervento’, ‘Reparto di Emergenza’, ci stanno ‘rubando’ l’ospedale. Credo che, su questo argomento, sia arrivato il tempo di smettere di fare inutili strumentalizzazioni. Occorre rimanere uniti e continuare a portare avanti la battaglia per il Santa Maria di Misericordia, una struttura nuova e all’avanguardia che non può e non deve diventare una ‘casa di cura’, un ‘ospedale di comunità’ o una ‘clinica privata’. Le scelte giuridiche fatte in passato, così come descritto dal consigliere Cangiano, sono state lungimiranti e andavano nell’ottica di tutelare i cittadini da una eventuale scelta di privatizzazione”.

“Abbiamo elementi tecnici, giuridici e di buonsenso per sostenere che all’ospedale di Albenga debba tornare a essere pubblico, pienamente funzionante, con un reparto di emergenza h24 e con tutti quei reparti che fino a poco tempo fa erano presenti. Chiediamo al presidente Toti di valutare tutti questi elementi e auspichiamo che il nuovo assessore alla sanità sia disponibile a rivalutare le scelte in materia di sanità condivide
ndole con il territorio. Auspichiamo, infine, una chiara presa di posizione da parte di tutti i consiglieri regionali del nostro territorio su questo argomento.”L’ex sindaco Cangiano: “Toti e il futuro assessore alla sanità devono confrontarsi con il territorio”Il consigliere (ed ex sindaco) Giorgio Cangiano: “Le dichiarazioni che ho sentito oltre ad avermi sbalordito mi hanno sicuramente fatto innervosire come, credo, a tutti. Sentire che la visione per il Santa Maria di Misericordia è quella di trasformarlo in ospedale di comunità e in una casa di comunità (che a mio avviso nel PNRR sono previste, ma non per trasformare ospedali nuovi, ma per le zone dove gli ospedali non ci sono) credo che sia una scelta sbagliata. Ancor più clamoroso è l’indicazione di voler cedere un’area del nostro ospedale a soggetti puramente privati. Questo, oltre ad essere uno sbaglio perché noi abbiamo bisogno di un ospedale che funzioni anche in emergenza, è anche una cosa che non può essere fatta giuridicamente”.“Io invito ancora una volta il presidente Toti e il futuro assessore alla sanità a confrontarsi con il territorio. Qua non si deve vedere come un territorio ostile. Siamo pronti a fare scelte condivise che portino in evidenza le necessità del territorio. Muoversi diversamente comporta fare scelte sbagliate che, lo vediamo, stanno affliggendo non solo la sanità del ponente, ma di tutta la Liguria”.

Jan Casella: “Quella per la sanità pubblica è la madre di tutte le battaglie”“Il servizio di ieri sera di Presa Diretta – commenta Jan Casella, intervistato nel corso della puntata – ha aiutato ancora di più ad accendere i riflettori sulle criticità della sanità pubblica nel nostro territorio con particolare attenzione all’Ospedale Santa Maria Misericordia di Albenga e al Punto Nascite di Pietra Ligure. Ci tengo a ringraziare sia SOS Salute Pubblica che mi ha dato il piacere e l’onore di accompagnare la troupe di Presa Diretta nella nostra provincia sia la giornalista Daniela Cipolloni per l’ottimo servizio. Questa è la madre di tutte le battaglie e va portata avanti nel modo più unitario possibile”.Gianni Pastorino: “Privati sull’ospedale di Albenga: le oscure manovre della giunta Toti”“È evidente che il ciclo di Toti è sul viale del tramonto e, purtroppo, ci aspettano tre anni duri di continui contrasti tra Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e quel che resta di Cambiano per il futuro del leone ferito. Quel che consegnerà nei prossimi anni Toti ad altri, magari a Bucci, sarà una sanità devastata e probabilmente in larga parte privatizzata”, aggiunge Gianni Pastorino, capogruppo di Linea Condivisa e vicepresidente della commissione regionale alla sanità.“Le politiche di mancate assunzioni, di attribuzione di competenze fatta esclusivamente con gruppi privati, di politiche demotivazionali per il personale, di servizi chiusi e mai più riaperti corrispondono esattamente a quello accaduto ieri: a Genova Bucci e Toti accolgono il gruppo privato che gestisce le cosiddette Case della Salute e, in pompa magna, annunciano l’apertura di un ‘village’, un’installazione che aprirà i battenti dal 20 al 24 ottobre davanti al Teatro Carlo Felice di Genova. Controlli e screening gratuiti, iniziative informative sulla prevenzione, una vera e propria kermesse con tanto di benedizione del presidente di Regione e del sindaco. In piazza controlli gratuiti, dopo però tutto a pagamento. In quei gruppi privati le analisi si fanno in tempi brevissimi mentre nel pubblico, dove magari i risultati sono più accurati, ci vuole più tempo per mancanza di personale. Per i privati Bucci e Toti stendono tappeti rossi mentre nel pubblico si discute su ogni singola unità da assumere. Ci si riempie la bocca di nuove 700 nuove assunzioni infermieristiche che in realtà sono 491 perché 209 già in servizio e comunque si tratta di numeri insufficienti ai bisogni reali. Insomma si centellinano con cura le assunzioni perché, alla fine, il pubblico non deve essere competitivo”.

“È così, per puro caso durante la trasmissione Presa Diretta sulla Rai si scopre che un
gruppo francese avrebbe incontrato un noto esponente leghista (peraltro neanche in giunta) per discutere della cessione dell’ospedale di Albenga. Tutto questo senza che ne sia al corrente né la commissione regionale sulla sanità né i rappresentanti del consiglio regionale. Sono anni che denunciamo queste cose e ci fa piacere che anche le fonti di informazione decidano di dire le cose come stanno. Questo processo è iniziato nel 2015 e viene continuamente denunciato in consiglio regionale, dai comitati cittadini e dalle organizzazioni sindacali. Troppo spesso si è voluto magnificare le sorti della sanità ligure, tacendo su quanto stava avvenendo ma ora che il leone è ferito, che il declino di Toti è davanti agli occhi di tutti, ora che anche tra i suoi fedeli si respira aria di stanchezza, ora che si gioca la resa dei conti all’interno della maggioranza, alcune cose si dicono”.“Ci piacerebbe però guardare alla sostanza dei fatti, alla mancanza di una sanità territoriale, alla mancanza di una programmazione di assunzioni e all’effettiva potenzialità di questa sanità ligure che invece viene quotidianamente svenduta al miglior offerente”, conclude Pastorino.