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Edizione del 02/10/2022
Estratto da pag. 1
Totoministri governo Meloni, otto campani in corsa per un posto: «Difenderemo il Sud»
La vera partita non è ancora entrata nel vivo, ma per la formazione del nuovo esecutivo di centrodestra - tanto per i posti di governo che di sottogoverno - sono diversi anche gli eletti in Campania a scalpitare in attesa di notizie da Roma. Bisognerà attendere prima il rito delle consultazioni del Quirinale, ma ogni segretario delle formazioni di centrodestra ha già un elenco in tasca con i nomi da poter inserire nei ruoli apicali del nuovo esecutivo. Edmondo Cirielli, Giuseppe Pecoraro, Marta Schifone, Antonio Iannone, Giampiero Zinzi, Attilio Pierro e Pina Castiello sono gli esponenti maggiormente in vista. Diverso il discorso di Forza Italia che punterà invece le proprie fiches su Stefano Caldoro, anche in presenza di una situazione intricata.
APPROFONDIMENTI
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La pattuglia più nutrita degli aspiranti non può che spettare, ovviamente, a Fratelli d'Italia. Per due campani potrebbe esserci in ballo persino la guida di ministeri di peso. Edmondo Cirielli di Fdi, Generale dell'Arma, è tra i papabili per guidare il ministero della Difesa. C'è ovviamente da trovare la quadra tra i partiti della coalizione di centrodestra, ma il parlamentare salernitano ha i requisiti per puntare alla guida di Palazzo Baracchini. Non si riuscisse a portarlo a capo del dicastero, Cirielli potrebbe comunque rientrare al secondo giro nella partita dei sottosegretari. Stesso discorso per Giuseppe Pecoraro, non eletto nel difficilissimo collegio di San Carlo all'Arena-Vomero, da ex prefetto di Roma ha tutte le carte in regola per guidare quel ministero dell'Interno da tempo finito nelle mire di Matteo Salvini. È una battaglia complessa quella di Pecoraro nel complesso puzzle del totoministri, ma gode della forte stima di Giorgia Meloni. Non si trovasse la quadra, Pecoraro potrebbe entrare nel novero dei sottosegretari o avere un incarico di peso nei rapporti tra governo e intelligence. Più complessa è la vicenda di Stefano Caldoro nonostante abbia già una vasta esperienza di governo non solo da governatore, ma soprattutto da ministro per l'Attuazione del programma, da viceministro e poi sottosegretario dell'Istruzione. Caldoro non è riuscito a spuntarla nel difficile collegio per Palazzo Madama, resta quindi consigliere regionale. Per l'ex governatore o si apre la finestra per un ministero, altrimenti per un ruolo di sottogoverno dovrebbe lasciare lo scranno in consiglio regionale. Non viene escluso che Caldoro, forte delle esperienze già maturate, possa essere utilizzato come consigliere politico o capo di Gabinetto nei ministeri che si occupano della spesa dei fondi europei: Sud o Affari europei. Sempre per Fdi può ambire ad un ruolo - da responsabile nazionale del partito per le Professioni - la neoeletta Marta Schifone. Per lei potrebbero aprirsi le porte del ministero della Giustizia di via Arenula. Per le esperienze pregresse può puntare ad un ruolo di sottosegretario all'Istruzione, l'altro fedelissimo meloniano, Antonio Iannone. Posti da sottosegretario ne riserverà anche Matteo Salvini ai suoi eletti. In pole position tra i campani del Carroccio - potrebbero esserne anche due in arrivo dalla Campania - sembra esserci Pina Castiello, non eletta ma che ha all'attivo già un'esperienza da sottosegretario al ministero del Sud nel governo gialloverde. Si giocano le proprie carte anche Giampiero Zinzi e Attilio Pierro. Per un altro big leghista a Napoli, Severino Nappi, vale lo stesso discorso di Caldoro: da consigliere regionale per concorrere ad un posto di sottogoverno dovrebbe dimettersi dal suo ruolo attuale non essendo risulta
to eletto.
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