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Edizione del 30/09/2022
Estratto da pag. 1
#Zeropain, in tutte le piazze d`Italia una giornata per dire no al dolore cronico
. Tutti gli eventi di Rimini e Provincia
Ogni giorno più di 200 milioni di persone nel mondo occidentale soffrono a causa del dolore cronico: nevralgie, endometriosi, vulvodinia, fibromialgia, esiti da trauma, emicrania, herpes zoster, neuropatia

diabetica, sono solo alcuni nomi di patologie che causano un dolore quotidiano e persistente.

Una condizione che solo in Italia coinvolge 13 milioni di persone, generando non solo sofferenza quotidiana, ma inducendo altresì nel 26% circa delle persone un allontanamento dal mondo del lavoro.

Per sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto a questo tema, sabato 1 ottobre si rinnova l’appuntamento con la Giornata Internazionale Cento Città contro il Dolore, l’iniziativa della Fondazione Isal, giunta alla sua XIV edizione. L'edizione di quest'anno si focalizzerà sull'impatto che il dolore cronico genera nella vita di tutti i giorni.

“Dolore cronico. Quali i bisogni nella cura e sul lavoro? Riflessioni sulle difficoltà delle persone” sarà questo, infatti, il filo conduttore della giornata di volontariato che da sabato 1° ottobre farà tappa nelle piazze di tutta Italia, dando voce ai bisogni delle persone colpite da dolore cronico, con la collaborazione di medici specialisti e di volontari impegnati in consulenze mediche gratuite e iniziative di promozione e informazione.

Una giornata per sensibilizzare la popolazione e le istituzioni sulla prevenzione e sulla cura del dolore cronico e sul disagio socio-lavorativo che lo stesso genera, sostenere la ricerca per dare una cura al dolore cronico ad oggi “incurabile”, promuovere lo sviluppo della Innovazione Biotecnologia e Telematica nella Rete Nazionale di Terapia del Dolore.

Attraverso questa iniziativa la Fondazione ISAL intende invitare alla riflessione sulla necessità di definire indicatori di

qualità sui processi di cura e sui tempi di presa in carico delle patologie in relazione ai differenti gradi di severità, mettendo anche in luce il bisogno di un Polo di Ricerca e Cura dedicato alle persone con patologie dolorose attualmente senza alcuna cura.

In occasione della XIV edizione, la Fondazione ha inoltre deciso di condurre uno studio sui bisogni insoddisfatti tra i pazienti con dolore cronico, in collaborazione con il centro Synthesis e l'Università di Firenze. La ricerca aiuterà a mettere in luce i bisogni insoddisfatti tra i pazienti con dolore cronico e a ottenere dati utili da presentare alle diverse Istituzioni.

Cento Città contro il Dolore si svolge anche online con la campagna #Zeropain: fino ad ora migliaia di persone hanno scelto di “metterci la faccia” per dire “No!” al dolore cronico postando e condividendo selfie di testimonianza. Per partecipare basta fotografarsi tenendo in mano il Cartello ufficiale #Zeropain22, oppure un qualsiasi foglio con la scritta “Io sono contro il dolore”. La foto può essere scattata in un parco, in mezzo a una piazza, a lavoro, mentre si è da soli o in compagnia, seguendo la propria fantasia. L’importante è che ogni selfie venga poi pubblicato sul proprio profilo Facebook (taggando la pagina della Fondazione Isal) oppure su Instagram, utilizzando l’hashtag #Zeropain22.

La storia dell’iniziativa

La Giornata Internazionale Cento Città contro il Dolore, che ha ricevuto dal 2016 la Medaglia del Presidente della Repubblica come riconoscimento del valore pubblico dell’iniziativa, ha il patrocinio, tra gli altri, del Senato della Repubblica, del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e della Camera dei Deputati, oltre a quello della Conferenza Stato-Regioni e Province Autonome, di ANCI, Federsanità e dell’Istituto Superiore della Sanità.

Dal 2007 è testimonial della Fondazione ISAL l’attore Fabio De Luigi e in questi anni tanti altri personaggi pubblici hanno sostenuto Isal, da Alex Zanardi, a Teresa De Sio, Gabriele Cirilli, Franz Di Cioccio, Michele Pittacolo.

Dalla prima edizione a oggi il numero delle realtà che partecipa a Cento città è enormemente cresciuto costituendo una rete di solidarietà e di alle
anza che testimonia la volontà e la necessità di far fronte a una problematica così diffusa.