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Dir. Resp.
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Edizione del 30/09/2022
Estratto da pag. 1
Il congresso Pd si farà anche se manca ancora una data ufficiale e potrebbe non essere poi così immediato. La parola d’ordine in casa dem è “rifondazione” e per la nuova segreteria ci sono già due nome che risuonano più di altri: quelli di Stefano Bonaccini ed Elly Schlein, ossia il numero uno e il suo braccio destro dell’Emilia-Romagna.
Il governatore regionale emiliano ha tenuto però a precisare il suo attuale ruolo all’interno del Partito Democratico:
Candidatura alla guida del Pd? La avanzerò solo se sarà utile alla rinascita del partito, ma è bene precisare che non servirà il nome di Bonaccini o di un altro se non affrontiamo i problemi cruciali. Se ragionassi anteponendo le ambizioni personali mi sarei potuto candidare alle Europee, ma non ragiono così. Questo però non è il momento delle autocandidature ma della riflessione: è utile capire i problemi e scegliere una direzione, altrimenti non andremo lontano
Stefano Bonaccini a La7
Congresso Pd, il sospetto di Rosy Bindi: “Meglio lo scioglimento”
Ma c’è il Congresso del Pd vorrebbe proprio evitarlo: è l’appello lanciato da 20 personalità democratiche del mondo politico e cattolico, tra cui l’ex segretaria Rosy Bindi. Dopo aver ammesso (e non è stata l’unica) di aver fatto fatica a votare Pd alle elezioni politiche, Bindi ha proposto da portavoce l’unica strada possibile per andare avanti: lo scioglimento.
Il congresso è puro accanimento terapeutico, meglio optare per lo scioglimento. Non ho visto visione e condivisione di un progetto politico legato alla cultura di governo, nessuna esigenza di un reale cambiamento dovuto a una situazione trasformata da pandemia e guerra. Incomprensibile questa ostinazione nel rimanere al governo anche in momenti delicati
Estratto dall’appello a La Stampa
Impegnata dal 2009 al 2013 a capo del Nazareno, Bindi chiama tutti alle armi e ribadisce che ora è il momento di essere a totale disposizione del bene collettivo. Tra gli errori da lei riscontrati spicca il ricalco ossessivo dell’agenda Draghi, giudicata una scelta piatta e autolesionista viste le mancate alleanze. Infine, una battuta sul Terzo Polo (“impossibile trovare un accordo”) e sul centrodestra (“se la nostra Costituzione è anziana, gli americani cosa dovrebbero dire?”).
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