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Dir. Resp.
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Edizione del 30/09/2022
Estratto da pag. 1
Si candiderà alla guida del Pd "solo se sarà utile alla rinascita del partito". Lo ha detto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ospite ieri nello studio di Otto e mezzo, su La7, dopo l'annuncio del segretario dem, Enrico Letta, che non si ricandiderà a guidare il partito, uscito "male" dai seggi del 25 settembre.
Il mancato accordo con Calenda, la nuova segreteria, il congresso, la perdita di consensi ed è ancora "autocritica". Per il presidente però "non servirà il nome di Bonaccini o di un altro se non affrontiamo i problemi cruciali. Se ragionassi solo sulla chiave di una mia vittoria, mi sarei potuto candidare già alle Europee, ma non ragiono così - ha detto a Lili Gruber - Non sono importanti i nomi e ho poco apprezzato alcune autocandidature di questi giorni perchè Enrico Letta ha proposto di riflettere. Dobbiamo capire in che direzione si vuole andare. Dobbiamo fare un percorso ordinato, perché se partiamo con le autocelebrazioni e le autocandidature non andiamo lontano".
Tra nomi che circolano per guidare il PD, quello della vicepresidente della Regione Elly Schlein, candidata indipendente nelle liste dem: "Abbiamo un ottimo rapporto, stiamo facendo tante cose buone assieme. Non so cosa vorrà fare ma sono contento che il PD si apra a persone come Schlein o Roberto Speranza" ha detto.
Una legge elettorale, come viene ripetuto da mesi, fatto per le alleanze: "Se Calenda non avesse stracciato l'accordo, penso che al Senato le destre oggi non avrebbero maggioranza - ha osservato Bonaccini - Il Terzo polo deve decidere se governare con il centrosinistra oppure no. Alla fine, hanno perso anche loro".
Preoccupa il Governo Meloni?
"Preoccupano alcune parole di Giorgia Meloni sui diritti acquisiti - sottolinea il presidente - non vorrei diventare come l'Ungheria di Orban". E annuncia che "la pillola abortiva Ru486 verrà distribuita in Emilia-Romagna dalla prossima settimana" nei consultori della regione.
Quanto alla questione presidenzialismo, per Bonaccini "non bisogna aver paura di discutere di nessuna proposta, ma starei attento a mettere in discussione una delle istituzioni che ha funzionato di più come la Presidenza della Repubblica".
Spese covid e costi energia
"Su questo batteremo il chiodo anche col nuovo Governo" aveva dichiarato "Non è neanche un problema di battaglia politica, perché la lettera che chiedeva quattro miliardi e mezzo era firmata a nome di tutti i presidenti da Massimiliano Fedriga", quindi, riferisce la Conferenza delle Regione "il governo Draghi ha messo un ulteriore contributo dall'energia alle spese Covid, ma non è sufficiente anche perché come ho sempre detto il riparto va fatto sulle spese reali e non sulle percentuali di abitanti o cose simili".
"Continueremo a chiedere ulteriori risorse - prosegue Bonaccini – e credo che il Governo che si insedierà debba avere la sensibilità di trasferire ciò che abbiamo speso o che stiamo spendendo. Certo non si deve consumare - rileva Bonaccini - ma lì non è che puoi spegnere la luce o non riscaldare adesso che arriva l'inverno, visto a quale compito sono adibiti quei luoghi, però voglio avere fiducia che il nuovo governo saprà rispondere alle richieste che arrivano dalle Regioni, noi certamente faremo tutta la nostra parte perché non è un orpello, è per rispondere ai bisogni dei cittadini".
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