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Edizione del 29/09/2022
Estratto da pag. 1
Stefano Bonaccini: «Il Pd? Serve un leader ma anche un partito. O si cambia o si muore»
Il presidente dell’Emilia-Romagna: recuperiamo i rapporti con M5s e Terzo Polo
Serve una leadership ma anche un partito. O cambiamo profondamente o bruceremo. Stefano Bonaccini in un’intervista al Corriere della Sera oggi parla quasi da candidato alla segreteria del Partito Democratico. E va all’attacco: «Siamo arrivati alle elezioni senza un progetto forte per l’Italia e senza un’alleanza all’altezza della sfida, nonostante tutti gli sforzi fatti da Letta. Lo certifica il voto dei cittadini». E quindi «o cambiamo profondamente o bruceremo in fretta anche il prossimo segretario. Serve una leadership ma serve anche un partito. Il problema non è di forma o di ruoli, ma di sostanza. Iniziamo per esempio col dire che nel gruppo dirigente servono molti più amministratori locali, donne e uomini, spesso giovani, che ogni giorno devono dare risposte ai cittadini sui problemi reali e che in questi anni hanno tenuto in piedi con il loro lavoro silenzioso il partito: non possiamo più tenerli in panchina».
Mentre sul nuovo governo Meloni, Bonaccini propone «tre questioni di fondo su cui dovremo misurarli: il nostro ruolo in Europa, perché c’è una pandemia energetica da sconfiggere e un Pnrr da realizzare, e parliamo di lavoro da tutelare e nuova occupazione da creare, imprese che non possono chiudere e un Paese che può cambiare e innovare; il ruolo della sanità e della scuola pubbliche, due pilastri fondamentali della coesione sociale; i diritti delle persone, perché l’Italia non può diventare l’Ungheria».
Infine, le alleanze. Partendo, nel colloquio con Maria Teresa Meli, dal M5s: «Conte è riuscito a consolidare la sua leadership. Io non li ho mai rincorsi, né ho mai messo Conte su un piedistallo. Però ho collaborato bene con lui, quando ero presidente della Conferenza delle regioni e lui era premier. Così come mi confronto con il M5s in Regione: sono all’opposizione ma la collaborazione è molto positiva e in diverse città importanti adesso governiamo insieme, dopo le recenti amministrative». E arrivando a Calenda e Renzi: «Io sto ai fatti: sono andati per conto loro e hanno perso esattamente come noi. Tant’è che governerà la destra. In compenso siamo insieme in tante città. Anche nella mia Regione sono lealmente in maggioranza e per me è un valore. Adesso che il voto c’è stato fermiamo le polemiche».
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