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Edizione del 29/09/2022
Estratto da pag. 1
IN EVIDENZA - 29 SETTEMBRE
IN EVIDENZA - 29 SETTEMBRE -
(AGENPARL) – gio 29 settembre 2022 [Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui](https://confagritorino.musvc2.net/e/r?q=Js%3dDDJtO_BqWv_M1_vwmp_6B_BqWv_L6eXHQme.yCeE6It.99C_vwmp_6Bz_HUyj_RjN8B.eO0N_vwmp_6B_BqWv_M6jA6_HUyj_ShL_BqWv_L6_vwmp_6BDOje6C_vwmp_708Ok0._BqWv_M42MFO2-BKZj_NksT_Yx3-_vwmp_77KBg.C-_BqWv_LV2_NksT_YxFt_NksT_XPG2fQ-7eX6_HU1e7uyj_Sed-zOgZ6_HUyj_ShVEN_Rifm%26g%3dWLZ5eS%264%3dqQCLgX.85x%26EC%3dUBfO%26B%3d5%26J%3dMTBY%269%3dSAcQ%26J%3d-6XPTCeQZA&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt)

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Giovedì 29 Settembre 2022 – Santi Michele, Gabriele e Raffaele

Niente può fermare l’uomo con la giusta attitudine mentale al raggiungere il proprioobiettivo; niente al mondo può aiutare l’uomo

con l’attitudine mentale sbagliata

Thomas Jefferson

Confagricoltura: servono interventi mirati per la frutticoltura

“L’aumento dei costi energetici nei prossimi mesi impatterà in modo significativo sui costi per la refrigerazione dei magazzini, tant’è che le società di distribuzione del gas e della corrente elettrica stanno chiedendo pesanti anticipi e onerose fideiussioni ai frutticoltori, alle cooperative e ai grossisti che immagazzinano la frutta per conservarla e venderla nei prossimi mesi. L’incremento esponenziale dei costi di questo servizio finirà per ricadere sui produttori, vanificando la speranza di ottenere un prezzo sostenibile”.

Lo ha dichiarato Michele Ponso frutticoltore cuneese presidente della Federazione nazionale frutticoltura di Confagricoltura, intervenendo alla riunione che l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa, ha convocato martedì 27 settembre su richiesta delle organizzazioni agricole, incontrando i rappresentanti dei frutticoltori piemontesi per analizzare la preoccupante crisi del comparto.

Per il secondo anno consecutivo i frutticoltori devono far fronte a pesanti difficoltà economiche; già il 2021 era stato poco favorevole dal punto di vista climatico a causa delle eccezionali gelate primaverili che avevano stanzialmente compromesso i raccolti di vaste aree del territorio, aggravando le problematiche causate dalla pandemia da Covid-19.

Il 2022 – sottolinea Confagricoltura Piemonte – si è aperto con le nefaste conseguenze economiche del conflitto tuttora in corso in Ucraina, che hanno destabilizzato i mercati generando rincari soprattutto dei prezzi dell’energia, del gas e dei carburanti, fenomeno accompagnato da una contestuale riduzione del potere di acquisto dei consumatori e da una sensibile contrazione delle spese alimentari.

Il risultato di questa straordinaria combinazione di eventi negativi “è che il mercato della frutta autunnale risulta essere particolarmente fiacco – spiega Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – con quotazioni del prodotto che si attestano su valori molto al di sotto dei costi di produzione della frutta piemontese di qualità”.

Appare evidente che, senza interventi urgenti, c’è il rischio di un tracollo tale da mettere a repentaglio una filiera strategica che in Piemonte conta circa 8.000 aziende agricole (la maggior parte situate nel distretto del Saluzzese), per una superficie coltivata di circa 18.500 ettari, in grado di generare un fatturato di oltre 500 milioni di euro (su un totale nazionale di più di 5 miliardi) tra frutta fresca e industria di trasformazione.

I rappresentanti della filiera hanno chiesto sostanzialmente interventi di respiro nazionale per i quali la Regione può svolgere un ruolo di sensibilizzazione nelle sedi competenti, anche attraverso la Commissione Politiche Agricole e La Conferenza Stato-Regioni. Le misure più urgenti da attivare sarebbero il rinvio della contribuzione previdenziale, la moratoria sui muti a 12 – 24 mesi, la riduzione dei costi energetici di condizionamento e la gestione razionale dei flussi migratori utili a reperire la manodopera stagionale.

“Come primo intervento – chiarisce Enrico Allasia – abbiamo chiesto all’assessore all’Agricoltura di accelerare i pagamenti dei
danni da gelo 2021, operazione che può costituire una boccata di ossigeno per i frutticoltori stretti nella morsa della carenza di liquidità finanziaria”.

L’assessore Protopapa, che ha condiviso le richieste di intervento della filiera frutticola, si è anche impegnato a farsi promotore di un incontro con la GDO per illustrate i reali costi di produzione a cui sono soggetti i frutticoltori, rimarcando il divario tra quanto viene riconosciuto alle aziende per il loro prodotto e quanto la frutta venga pagata dal consumatore, invitando gli operatori della filiera al rispetto delle norme comunitarie in tema di contrasto delle pratiche commerciali sleali.

A Cuneo “Woody 2022” – La Cultura del legno, una settimana di incontri dedicati alla filiera legno

E’ stata inaugurata martedì 27 settembre a Cuneo “Woody 2022”, una settimana di seminari, convegni e laboratori dedicati alla cultura e alla filiera del legno, che terminerà il 1° ottobre.

Il primo incontro, dal titolo “Il bosco e il territorio” è stato introdotto da Enrico Allasia, presidente della Federazione nazionale di Risorse Boschive e Coltivazioni Legnose di Confagricoltura e presidente di Confagricoltura Piemonte. Prima degli interventi tecnici a cura del Mipaaf, della Regione Piemonte e dell’Uncem, hanno portato i saluti delle istituzioni il vicepresidente della Giunta regionale Fabio Carosso, il Comune di Cuneo e la Camera di Commercio

Nato grazie al contributo del PSR, il ‘Cluster Legno Cuneo’ è un progetto che ha come obiettivo principale l’innovazione organizzativa della filiera del legno. Quest’anno gli incontri saranno focalizzati principalmente sulla sostenibilità, sulla Borsa italiana del legno e sul legno nell’arredo con architetti e designer.

“La materia prima italiana oggi lavorata dalle industrie di trasformazione non supera il 30% del totale – commenta Enrico Allasia – bisogna ripensare l’economia del legno e le relative filiere per arrivare a valorizzare e utilizzare di più la produzione locale e nazionale. Oltre alle risorse previste dal Pnrr, il bosco è una significativa risorsa anche in termini energetici. L’aumento dei costi delle materie prime, le difficoltà nell’approvvigionamento e il caro energia, che colpiscono tutti i comparti produttivi, hanno aperto la strada verso un modo differente di considerare il legno, sempre più significativo nella green economy”.

Tutti gli incontri, i convegni e i laboratori avranno come sede la Casa del Fiume, in piazzale Walter Cavallera, 19 a Cuneo. La partecipazione è gratuita, ma occorre prenotarsi sul sito [https://clusterlegno.it/category/eventi/](https://confagritorino.musvc2.net/e/t?q=8%3dNXSVVe%265%3dV%26A%3dYMcP%26K%3dLbTc%26D%3dCGP9N_Ewlu_P7_Avpv_KA_Ewlu_OBvGHOC0EHxBAK.2O_Ewlu_OBv6GAzJEU_Avpv_KA2RxIGE_Avpv_KA%261%3dIDN6x7tI9K.I2P%262N%3dRdSZ&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt)

I cinque laghi di Ivrea diventeranno Parco naturale

La Giunta regionale ha approvato il disegno di legge che porterà all’istituzione del Parco dei Cinque laghi di Ivrea. Il territorio interessato ricade integralmente all’interno dell’anfiteatro morenico di Ivrea ed è costituito dai laghi Nero, Pistono, Campagna, San Michele e Sirio. Il nuovo parco aumenterà le garanzie di tutela degli aspetti naturalistico-ambientali e consentirà di incrementare e governare la fruizione sostenibile. La posizione geografica del sito, assieme al clima ed alla morfologia dell’area, ha determinato le condizioni per la presenza di un’elevata eterogeneità ambientale che riveste un ruolo essenziale nella conservazione della biodiversità. La salvaguardia di queste caratteristiche consentirà di integrare gli aspetti ambientali con le esigenze di una zona che ha avuto negli anni una forte espansione urbanistica, migliorando nel contempo anche l’offerta turistica legata soprattutto all’utilizzo dei laghi balneabili. Per raggiungere questi obiettivi sarà però fondamentale istituire una collaborazione costante proficua con gli agricoltori della zona, realizzando un piano di gestione del Parco c
he coinvolga attivamente le aziende agricole e promuovendone e valorizzandone l’attività piuttosto che deprimerla con vincoli eccessivi.

Confagricoltura Torino, che ha sostenuto l’istituzione del parco, è convinta che “la costituzione del parco possa rappresentare un’occasione per migliorare la qualità del territorio. A questo riguardo è necessario contrastare, fin da subito, l’eccessiva proliferazione di selvatici che sta alterando l’equilibrio naturale e minando la biodiversità esistente: gli agricoltori sono i primi difensori dell’ambiente e sono lieti di poter fare la loro parte, valorizzando un’area protetta per la fruizione cittadini e visitatori amanti della natura”.

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