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Estratto da pag. 1
Lavoro Infermieri, Ostetriche, OSS e Professioni Sanitarie: diritti e doveri del Neo-Assunto
Quali sono i diritti e i doveri di un Infermiere, di una Ostetrica, di un OSS e di un Professionista Sanitario neo-assunti?
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Lavoro Infermieri, Ostetriche, OSS e Professioni Sanitarie: diritti e doveri del Neo-Assunto

By Dott. Angelo Riky Del Vecchio

25 Settembre 2022

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Quali sono i diritti e i doveri di un Infermiere, di una Ostetrica, di un OSS e di un Professionista Sanitario neo-assunti?

Vincere un concorso o superare un colloquio di lavoro in qualità di Infermiere è sempre più difficile in Italia e lo sta diventando anche nel resto d’Europa. In ogni caso l’Azienda pubblica o privata che assume si deve impegnare a garantire: l’accoglienza, l’inserimento, la formazione e la valutazione del neo-assunto, attenendosi alle disposizioni di legge

in materia. Dal canto suo il neo-lavoratore deve aderire alla proposta informativa-formativa e denunciare eventuali anomalie.

Le Aziende che assumono un lavoratore, al di là della tipologia del contratto di lavoro, hanno l’obbligo di formare il neo-assunto. Lo stabilisce il comma 1 dell’art. 37 del D.

Lgs. 9/4/2008 n. 81, contenente il Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Il comma 4 dello stesso articolo stabilisce che la formazione e, ove previsto, l’addestramento specifico devono avvenire in occasione:

a) della costituzione del rapporto di lavoro o dell’inizio dell’utilizzazione qualora si tratti di

somministrazione di lavoro;

b) del trasferimento o cambiamento di mansioni;

c) della introduzione di nuove attrezzature di lavoro o di nuove tecnologie, di nuove sostanze e preparati pericolosi.

E non è tutto, al D. Lgs. 81/08 si aggiunge il punto 10 dell’Accordo del 21 dicembre 2011 (Rep. Atti n. 221/CSR) ratificato dalla Conferenza Stato – Regioni che stabilisce:

a) il neo-assunto deve essere avviato ai rispettivi corsi di formazione anteriormente o, ove non possibile, contestualmente all’assunzione;

b) se non è possibile fare la formazione prima dell’assunzione le Aziende hanno 60 giorni di tempo per completare l’iter;

c) ciò vale anche per i dirigenti e i preposti.

E per chi viene assunto a tempo determinato?

In questo caso il datore di lavoro deve provvedere comunque a formare il neo-assunto prima o contestualmente all’assunzione. Se ciò non avviene, l’Azienda può essere soggetta a sanzioni da parte degli appositi organi statali e locali di vigilanza. Il datore rischia l’arresto da due a quattro mesi o un’ammenda da 1.200 a 5.200 euro.

Con quali modalità deve essere avviata una procedura di inserimento di un neo-assunto

Infermiere?

Le Aziende, sia esse pubbliche, sia private, devono rispettare la Legge. Per meglio rendere

comprensibile quello che andremo a scrivere e che voi leggerete tra poco prendiamo un esempio concreto e che è un punto di riferimento per tante aziende.

Prendiamo in esame la procedura di accoglienza del neo-assunto presso l’Azienda Servizi

Sanitari n.1 di Trieste nell’ambito delle cure domiciliari. Si tratta di un esempio pratico di

inserimento di un Infermiere in un settore specifico dell’assistenza.

La procedura tiene conto delle responsabilità dell’Azienda, delle modalità esecutive adottate per formularla e dei riferimenti normativi in materia, non pochi, ma tutti utili a farsi un’idea di quanto e di cosa occorre programmare, attuare e verificare per inserire in una equipe e in un ambito lavorativo una nuova unità professionale.

Proseguiamo con ordine.

Lo scopo della procedura-tipo è quello di facilitare l’inserimento dell’operatore neo-assunto all’interno del Servizio Infermieristico Domiciliare; l’idea è finalizzata ad ottenere in sostanza tre vantaggi:

1. favorire l’erogazione di un’adeguata assistenza, sicura e in tempi decisamente accettabili;

2. ridurre i tempi di ambien
tamento del neo-assunto e prepararlo nel più breve tempo possibile allo scopo di renderlo autonomo nella gestione dei servizi e dei pazienti;

3. ridurre i costi di supervisione e dei livelli di errore, aumentando l’efficacia organizzativa.

Di chi sono le responsabilità dell’inserimento?

Del Responsabile Infermieristico che ne detiene tutta la documentazione, sceglie il Tutor di

riferimento, accoglie nel servizio il neo-assunto, compila la scheda informativa, monitora e la redige la valutazione finale.

Il Tutor è solitamente un infermiere con una lunga esperienza e competenza nel settore ed è responsabile della formulazione:

1. del Piano Formativo;

2. della formazione sul campo

3. della valutazione in itinere.

Ma come avviene l’inserimento vero e proprio?

Occorre perentoriamente:

1. scegliere il professionista (Tutor) a cui verrà affidato il neo-assunto;

2. organizzare l’accoglienza;

3. prevedere i tempi e le modalità del suo inserimento;

4. formulare un Piano di inserimento.

Il monitoraggio e la valutazione intermedia hanno dei tempi prestabiliti:

1. 1^ settimana;

2. 2^ settimana;

3. 3^ settimana;

4. 2° mese;

5. 4° mese;

6. 6° mese.

Nell’azienda-tipo l’accoglienza presso le cure domiciliari viene curata, come giusto che sia, dal Servizio Infermieristico Aziendale.

È importante garantire un’ottima accoglienza del neo-assunto:

1. aspetto psicologico e attitudinale: il nuovo arrivato si deve sentire a casa e l’azienda deve cercare di trovare il giusto equilibrio tra le sue aspirazioni, le capacità e le sue predisposizioni e e le esigenze dell’organizzazione della struttura che accoglie;

2. aspetto formativo: il supporto del Tutor deve essere costante e altamente qualificato;

3. aspetto organizzativo: nel momento in cui il neo-assunto entra nel team di lavoro ne fa parte integrante e deve essere tenuto al corrente di tutto; deve sapere esattamente dove trovare i presidi, cosa utilizzare, chi contattare in caso di problemi e via discorrendo.

E il tutor?

È importante scegliere un buon Tutor, da lui dipenderà il buon esito della formazione e il pieno inserimento del neo-assunto nella squadra di lavoro. Per cui l’individuazione degli infermieri in possesso delle doti necessarie è una impresa spesso ardua e non scevra di insidie. La scelta è comunque sempre attuata attuata dal Coordinatore Infermieristico del Servizio Infermieristico Domiciliare (SID), dopo una attenta analisi del personale in attività.

I requisiti del buon tutor.

1. il pretendente deve lavorare da almeno un anno nel Servizio Infermieristico Domiciliare;

2. il futuro Tutor deve scegliere volontariamente e liberamente di intraprendere questo

percorso;

3. il candidato deve avere predisposto a lavorare in Team ed essere dotato di una buona

capacità comunicativa;

4. l’aspirante Tutor deve aver avuto pregresse esperienze nell’ambito del supporto e

dell’affiancamento di neo-assunti e/o di formazione “on the job”;

5. il tutto deve essere documentato e documentabile in un apposito curriculum vitae e

professionale.

Il ruolo del tutor.

Il tutor è un infermiere già inserito nel SID; conosce tutto del suo lavoro, conosce i colleghi, conosce i dirigenti, sa districarsi in tutti gli ambiti assistenziali; a lui viene affidato il compito di educare, informare e formare il neo-assunto fino al raggiungimento della sua autonomia professionale all’interno del servizio domiciliare.

Nello specifico:

1. informa e forma il neo-assunto sulle dinamiche di lavoro proprie del nuovo contesto

lavorativo;

2. comprende se ci sono e quali sono le carenze formative, mettendo in campo interventi tali da colmare le lacune;

3. valuta le performance;

4. identifica, d’intesa con il neo-assunto,
il raggiungimento del minimo/intermedio/massimo

grado di autonomia.

E’ l’ora di inserire il neo-assunto.

La fase dell’accoglienza è il momento più significativo per il professionista della salute che inizia una nuova attività. Da quel momento si avviano relazioni sociali ed interpersonali nuove e il neo-assunto è portato per mano ad ambientarsi nella nuova realtà: anche se ha già delle esperienze passate, il nuovo arrivato ha il diritto di conoscere a fondo tutte le novità; altrimenti si sentirà escluso e scoraggiato di fronte alla prima difficoltà.

All’arrivo in struttura al neo-assunto vengono affidati/spiegati:

1. Informazioni di carattere generale;

2. Informazioni inerenti la sicurezza;

3. la storia del Servizio Infermieristico Domiciliare;

4. le informazioni sul Progetto per la gestione e il miglioramento della Qualità;

5. gli obiettivi da raggiungere nel periodo di prova secondo il piano di inserimento;

6. le persone con cui collaborare;

7. procedure ed istruzioni operative;

8. i suoi diritti e doveri

Il Piano di inserimento del neo-assunto.

L’obiettivo del Piano di Inserimento è quello fornire al neo-assunto nozioni sulle conoscenze e sulle competenze nella gestione delle persone in carico al Servizio Infermieristico Domiciliare.

Categorie di contenuti:

1. la tipologia degli utenti del Servizio Infermieristico Domiciliare;

2. i documenti, i moduli, le procedure i presidi in uso presso il SID;

3. il modello organizzativo della presa in carico;

4. le funzioni dell’infermiere nell’ambito del Servizio;

5. la gestione delle attrezzature;

6. i rischi per il personale;

7. le emergenze/urgenze;

8. le tipologie di medicazioni avanzate;

9. i farmaci.

La durata media dell’inserimento.

La fase di inserimento si ritiene ultimato nel momento in cui il neo-assunto è autonomo, ovvero è in

grado di portare a termine il suo compito, assumendosene ogni responsabilità.

Il periodo di inserimento più adeguato dovrebbe essere di 6 mesi, di cui almeno 15 giorni in

affiancamento con il tutor.

Monitorare il neo-assunto.

Il processo d’ inserimento va monitorato nel tempo, in tal modo i tutor ed i neoassunti possono

venir costantemente supportati da persone più esperte e dal Responsabile Infermieristico. Vengono

fissati dei colloqui periodici, separati per neoassunti e per i tutor.

La valutazione finale.

E’ la fase più critica, ma spesso anche la più gratificante, di tutto l’inserimento: si valuta l’esito del

processo e si dà un giudizio sistematico al neo-assunto. Se ne occupano il Tutor e il Responsabile

Infermieristico, che utilizzano lo stesso sistema: un’analisi dettagliata del grado di raggiungimento

delle performance rispetto gli obiettivi fissati all’inizio della procedura.

Le finalità della valutazione finale.

Ecco quali sono:

1. giudicare il rendimento del neo-assunto, prevedendo già il suo rendimento futuro;

2. individuare in tempi celeri la presenza effettiva di difficoltà, in modo da intervenire in maniera altrettanto repentina per eliminare e risolvere le problematiche in essere;

3. tutelare il nuovo arrivato mediante un metodo valutativo oggettivo, basato sui pareri di tutti coloro che sono intervenuti della fase di accoglienza e formazione del neo-assunto.

I doveri del neo-assunto.

Il neo-assunto non ha solo diritti, ma anche doveri. Quelli più importanti sono l’aderire alla

proposta formativa e segnalare eventuali anomalie, abusi, omissioni al Tutor e al Coordinatore Infermieristico.

Vi abbiamo soddisfatti? Accade questo negli ospedali italiani?

Scriveteci il vostro punto di vista: [email protected].

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Dott. Angelo Riky Del Vecchiohttp://www.angelorikydelvecchio.comNato in Puglia, vive e lavora in Puglia, Giornalista, Infermiere e Scrittore. Già direttore responsabile di Nurse24.it, attuale direttore responsabile del quotidiano sanitario nazionale AssoCareNews.it. Ha al suo attivo oltre 15.000 articoli pubblicati su varie testate e 18 volumi editi in cartaceo e in digitale.

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