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Dir. Resp.
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Edizione del 24/09/2022
Estratto da pag. 1
SINDACATI E FNOMCEO, POLITICA PREFERISCE IGNORARE REALTA`
Corsia medici"Salvare il soldato Servizio Sanitario pubblico e nazionale. È questa la parolad'ordine con la quale la FNOMCeO e le organizzazioni sindacali dei medicidipendenti e convenzionati, dei veterinari, dei dirigenti sanitari, dei mediciin formazione annunciano alla Conferenza delle Regioni e delle provinceautonome ed al Governo e al Ministro che verrà, l'avvio di una mobilitazione indifesa della sanità pubblica, del loro ruolo e delle condizioni del lorolavoro".Così si legge nella nota diffusa dai sindacati e dalla FNOMCeO. "Ilridimensionamento dell'intervento pubblico,- si legge ancora- la china avviataverso la privatizzazione, la carenza strutturale di personale, dipendente econvenzionato, il peggioramento delle condizioni di lavoro con le fugheconseguenti, il trionfo della burocrazia e della 'medicina di carta', mettono arischio la sopravvivenza stessa del servizio sanitario. Eppure, anche in questacampagna elettorale nessun partito ne ha fatto un tema centrale della propriaproposta politica, limitandosi ad interventi frammentari e promesse fantasiose.Il fatto è che della sanità la politica poco sa e poco si cura di sapere,preferendo ignorare la realtà critica delle cose". [INS::INS]"La tempesta della pandemia Covid-19 è stata perfetta e, se il personale haevitato una caporetto sanitaria,- aggiungono nel comunicato- il virus ha agitoevidenziando, e accelerando, le contraddizioni strutturali del nostro sistemasanitario, cambiando radicalmente e, forse, definitivamente, lo scenario in cuici muoviamo. Sono rimaste sul tappeto l'emergenza degli ospedali e delle cureprimarie territoriali, Pronto soccorso allo stremo, medicina convenzionataburocratizzata e in molti dei punti del paese assente per errataprogrammazione, prevenzione primaria e secondaria mai o poco nell'agenda deiprocessi assistenziali, riducendo l'accesso alle cure di primo livello ecreando di conseguenza liste d'attesa che i fondi del PNRR rischiano di nonriuscire a risolvere in assenza di un necessario coordinamento che realizzi inun unicum la risposta di cure, superi la frammentazione fra medicinaospedaliera e territoriale e non releghi la continuità assistenziale amiraggio.Emergenze che stentano, però, a comparire tra gli interventi prioritaripromessi dai partiti politici nella campagna elettorale in corso, mentre siacuisce la crisi del carattere unitario del servizio sanitario, la cuidisarticolazione comporta una perdita complessiva di coesione sociale affidandola qualità e la sicurezza delle cure al codice di avviamento postale". "Laricostruzione economica e sociale non deve fare slittare in basso nell'agendadelle priorità,- si legge ancora- tra inflazione, crisi energetica e guerra inEuropa, la sanità pubblica, solidale e universalistica, che produce e nonconsuma ricchezza, considerandola un oneroso capitolo di spesa. Ma parlare disanità significa parlare anche di lavoro in sanità e quindi di capitale umano.È innegabile l'attuale crisi della professione medica, stretta tra cambiamentodemografico e legittime necessità di genere, restrizione di risorse economiche,ossessione del controllo da parte del management sanitario, trasformazione del'paziente' in 'cliente'.[INS::INS]Una mortificazione del ruolo professionale correlata a un carico di incombenzeburocratiche che sottrae spazio alla clinica, pretendendo di sostituire ilcronometro allo stetoscopio, e a una crisi di identità che fa da sfondo,con-causa ed effetto, alla crisi della sanità pubblica che non troveràsoluzione se non insieme ad essa". "Salute e capitale umano sono due capisaldida difendere e da rendere più solidi con risorse adeguate e progetti coerenti.Per questo il rilancio della sanità pubblica deve coniugarsi- spiegano- con lavalorizzazione dei nostri ruoli e delle nostre funzioni, per poter contare neiprocessi decisionali ed essere rispettati nelle nostre competenze. Non numerichiamati a produrre altri numeri, ma professionisti garanti della esigibilitàdi un diritto costituzionale. Al centro delle nostre iniziative ci sono il diritto alla salute dei cittadini,il valore del
nostro lavoro, che del SSN è un valore fondante, e la richiestaalla Conferenza delle regioni che c'è e al prossimo Governo di risposte, apartire dalla legge di bilancio, in merito a: - perdurante latitanza dicontratti e convenzioni (con l'incoerenza di avere già un Atto di indirizzo perla Convenzione 2019-2021 per la specialistica ambulatoriale e non ancora per lamedicina generale e la pediatria di libera scelta e come manca anche l'Atto diindirizzo del CCNL 2019-2021 per la dipendenza), con gravi danni organizzativi,economici e previdenziali; - livelli retributivi non coerenti con la gravositàe rischiosità del lavoro; - assunzioni necessarie a far fronte all'esodo incorso, e a migliorare le condizioni di lavoro nelle strutture sanitarie,ospedaliere e territoriali; - recupero di ruolo sociale e professionale; -impegno a evitare lo smantellamento del SSN, in atto da oltre 10 anni, lediseguaglianze conseguenti, la privatizzazione della più grande infrastrutturacivile e sociale costruita dal nostro Paese. "Dopo avere evidenziato a piùriprese allarme e preoccupazione riteniamo giunto il momento, in assenza dirisposte politiche efficaci, dell'assunzione diretta di responsabilitàindividuali e collettive attraverso civili e forti azioni, da parte di tutte leforze che hanno a cuore il patrimonio e la sorte del SSN. Non si salva ilsistema delle cure senza o contro chi quelle cure è chiamato a garantire.Anzi, la valorizzazione dei professionisti del Servizio Sanitario Nazionale,dell'area della dipendenza e della medicina convenzionata, è condizioneimprescindibile per salvaguardare la salute dei cittadini. Il 'capitale deipoveri'. Quella che, dicono, viene prima di tutto. È tempo, insomma, di 'curarela sanità perché questa possa curare la salute degli italiani' (Cassese)",concludono dai Sindacati e la FNOMCeO.