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Edizione del 18/09/2022
Estratto da pag. 1
Orlando: «Destra contro il Sud, solo io ho difeso il Reddito di cittadinanza. Il campo largo servirà»
Il ministro del Lavoro: «Questa è una destra antimeridionalista, che porterebbe la città al default»
l’intervista

Mezzogiorno, 18 settembre 2022 - 09:27

Orlando: «Destra contro il Sud, solo io ho difeso il Reddito di cittadinanza. Il campo largo servirà»

Il ministro del Lavoro: «Questa è una destra antimeridionalista, che porterebbe la città al default»

di Simona Brandolini

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«Spero che dal 26 in poi si tragga anche qualche lezione sulle modalità più proficue di condurre una discussione interna, non sarebbe male fare qualche passo in avanti». Sembra una frase sibillina. Ma la domanda posta al ministro del Lavoro, Andrea Orlando, pezzo da novanta del Pd nazionale è la seguente: Letta e De Luca domani saranno insieme sul palco, per la serie «scordiamoci il passato»? Ecco che la risposta ha un senso. Soprattutto se si considera che nella geografia interna al partito, tra Orlando e De Luca ci sono sempre state distanze, eufemisticamente, siderali. Ma anche il ministro, come tutti, è in tour nel Sud, a Napoli per tentare la riscossa nei collegi uninominali.

Reddito di cittadinanza, tema centrale anche in questa tornata, nessuno parla più di abolizione, neanche la destra di Meloni. Va modificato nella parte delle politiche attive. Quindi la pensate tutti allo stesso modo? «Tutti stanno parlando del Reddito senza conoscere la normativa che hanno votato. E aggiungo anche che c’è molta disinformazione su come è andata la dialettica all’interno del governo, chi ha difeso di più il Reddito sono stato io, con le modifiche che abbiamo fatto. Io e Patuanelli, altrimenti sarebbe stato indebolito fortemente, se non cancellato. Salvini dice che va dato a chi non può lavorare, avrebbe ragione se fossimo alla piena occupazione in Italia. E nei contesti con disoccupazione di lunga durata? E chi ha gradi di occupabilità molto bassi? Per esempio chi non ha titoli di studio?».

Dunque non va modificato? «L’unico vero ritocco che va ancora fatto alla normativa è di rendere cumulabili i redditi da lavoro stagionale con l’Rdc, ma non si sono trovate le risorse. Per il resto c’è già oggi la questione décalage nel caso di rifiuto, i Progetti utili alla collettività, cioè i Puc, i patti che mettono come condizione il fatto che si mandino i figli a scuola. Tutte modifiche che stanno funzionando perché molti percettori che hanno violato i patti hanno già perso il Reddito. Il problema non è fare nuove norme. È ora fare in modo che i centri per l’impiego, che dipendono dalle Regioni che hanno finanziamenti, funzionino. Le agenzie private avranno apposite risorse per ogni percettore di Reddito collocato».

Altra sua battaglia, spesso contestata, è quella per il salario minimo. Per il Pd qual è la soglia minima? «Non è una riffa, ma è importante che in un Paese dove c’è una contrattazione strutturata questa non venga indebolita. Come si fa a evitare? La definizione del salario non deve essere arbitrariamente fissata dal Parlamento: la cifra viene fissata da un accordo tra le parti sociali che il governo può respingere o accettare ma non modificare».

Ma c’è una soglia minima? «Secondo me, alla luce dell’andamento dell’inflazione, se si vuole debellare il lavoro povero, un salario non potrebbe stare sotto i 9,50 euro».

Il piano Sud del Pd prevede 300 mila assunzioni. Porta voti secondo lei? «Non so se porta voti, ma abbiamo una pubblica amministrazione che ha il fiatone per il potenziamento dei progetti del Pnrr. Quanto al Sud finché non si vedrà una ripresa e una crescita, questa è un’alternativa per evitare l’emorragia di giovani competenti».

Ma il rischio non è che il Pd passi per il partito della spesa pubblica? Non è un’idea vecchia? «È una vecchia idea che ci sia una spesa pubblica qualificata senza personale qualificato. Il problema dei fondi non utilizzati si risolve assumendo nativi-digitali, nuove leve per una pubblica amministrazione moderna».

Nel Dl Aiuti c’è anche la norma che riguarda le delocalizzazioni? Lei crede che se ci fosse stata prima la Whirlpool si sareb
be salvata? «Di certo avrebbe preso un’altra strada, perché costringe l’impresa a un dialogo con le forze sociali più lungo, dove vengono anche approfondite le condizioni per la reindustrializzazione delle aree che si intende abbandonare, sanziona in modo più forte, chi se ne va deve restituire i dieci anni precedenti di contribuzione».

L’autonomia differenziata per la Lega è prioritaria. «È una discussione lunare, nei mesi che ci attendono discuteremo di tutto tranne che dell’autonomia differenziata. L’agenda la detterà la crisi sociale».

Per Michele Emiliano, e altri pezzi del Pd, il voto utile è quello ai dem ma anche ai 5 Stelle: ma non rischia di diventare un boomerang? «Sono uno che ha lavorato per difendere l’alleanza coi 5 Stelle, dopodiché il voto utile è tutt’uno con la legge elettorale, chi ha fatto questa legge voleva spingere per la polarizzazione, noi volevamo il proporzionale, ma è andata così, non ci sono medaglie d’argento nei collegi. Se si vuole battere la destra l’unico modo è votare il Pd. Tutto sommato stiamo dando prove di compattezza, al di là di singole opinioni distinte».

Se vincesse il centrodestra, il campo largo sperimentato in amministrazioni come Napoli sarà a rischio? O pensa che ci sia ancora un futuro con i 5 Stelle? «Un dialogo tra tutte le forze che non si riconoscono nel centrodestra penso sia una conseguenza ineludibile e automatica, a partire dal livello locale. Questo dialogo sarà più utile e proficuo se conquisteremo i collegi, altrimenti sarà un dialogo recriminatorio e meno utile al Paese».

In caso di sconfitta vede in pericolo il Patto per Napoli? «Una delle ragioni per cui non bisogna votare la destra è che porterebbe la città al default: questa è una destra antimeridionalista, che non vuole il salario minimo, il Reddito di cittadinanza, non c’è convenienza da parte dei napoletani e dei meridionali a votare questa destra che, tra le altre cose, non affronta mai il tema del contrasto al lavoro nero e non afferma mai l’obiettivo politico della legalità».

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18 settembre 2022 | 09:27

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