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Edizione del 13/09/2022
Estratto da pag. 1
Come è andato il confronto fra Letta e Meloni
Alla fine del confronto, Letta e Meloni sono d''accordo solo su una cosa: nessun governo di larghe intese.
 

Il confronto sul Corriere della sera, condotto dal direttore Luciano Fontana, tra Giorgia Meloni e Enrico Letta è il clou della giornata elettorale. Meloni ribatte risoluta al segretario del Pd in particolare su Europa, Pnrr, diritti. Alla fine sono d’accordo solo su una cosa: nessun governo di larghe intese.

Sono anche scintille in un dibattito in punta di fioretto. Si toccano tutti i temi. Compresa l’emergenza energia. Sulla quale però rilancia, nelle stesse ore, con toni ancora più forti, Matteo Salvini a Firenze, durante un affollato incontro sulla scuola, nel giorno della riapertura, nell’ambito delle iniziative “È l’Italia che vogliamo”, coordinate da Armando Siri. Salvini pressa il governo sullo scostamento di bilancio: “30 miliardi ora per non essere poi costretti a dicembre a metterne 100 per cig e disoccupazione a causa della perdita di 1 milione di posti di lavoro”. Salvini attacca Letta, Conte e Di Maio ma non nasconde su questo punto anche il suo dissenso con Meloni: “Io vado d’amore e d’accordo con lei e Silvio, il nostro governo durerà 5 anni, ma non capisco perché Giorgia tentenni, non capisco certa prudenza”.

Anche Silvio Berlusconi, a “Quarta Repubblica”, Rete4, da Nicola Porro, insiste per un “decreto urgente” che blocchi le bollette per due anni, con la proposta di un fondo per le aziende di energia. Per Antonio Tajani, coordinatore di FI, “lo scostamento di bilancio non è un’ipotesi esclusa”. E assicura: “Il centrodestra non si dividerà”.

Ma, intanto, lo stesso Carlo Calenda del “terzo polo” non aveva neppure lui escluso un minimo “extra deficit”.

La presidente di Fratelli d’Italia, che, comunque, a sua volta, aveva definito la scostamento “l’estrema ratio”, è però ferma nella convinzione che fare debito significa poi “metterlo sulle spalle delle nuove generazioni”. Salvini da Firenze ribatte: “Ma i giovani rischiano di trovarsi con i genitori disoccupati. Meglio fare ora debito buono che debito cattivo poi”. Tutto il centrodestra, come sottolinea Meloni, però “è unito nel programma comune, e il nostro governo durerà”.

La presidente di FdI ribatte a Letta colpo su colpo. Lui l’accusa: “FdI ha sempre votato contro il Next generation Eu”. Meloni: “Non è vero. Ci siamo astenuti. È arrivato in parlamento all’ultimo momento, senza che potesse esserci una discussione come si fa tra persone serie”. E chiede “l’aggiornamento del Pnrr, come hanno fatto altri Paesi”. Letta rilancia sulla sua impostazione della campagna elettorale: “Scegliere noi o la Brexit e Orban. La Costituzione è figlia della Resistenza anti-fascista e io mi batterò perché non venga cambiata”. Ma Meloni gli ricorda su Orban che intanto era del Ppe, mentre lei è presidente dei Conservatori e che comunque “non ci può essere un’Europa di serie A e una di serie B”.

Quanto al rischio stravolgimento della Costituzione con il presidenzialismo, la presidente di FdI replica che assicura, invece, “stabilità”. Spiega: “Noi siamo partiti dal semipresidenzialismo proposto dalla Bicamerale di D’Alema”. Chiede: “Quindi, anche D’Alema voleva pieni poteri?”. Per il presidenzialismo Stefania Craxi (FI), presidente della commissione Esteri del Senato, aveva proposto al posto della Bicamerale un’Assemblea Costituente.

Sul fronte della giustizia si registra una novità da parte di Letta che propone: “Un’ Alta corte sopra il Csm che faccia un controllo superiore con tutti gli equilibri e compensazioni” e un vicepresidente del Csm “nominato su indicazione del presidente della Repubblica”.

Ma sono scintille tra i leader dem e di FdI anche sulle adozioni gay. Meloni ricorda la centralità “di un padre e una madre”. Letta: “I bambini hanno bisogno di amore”. La presidente di FdI: “L’amore non può esser normato dallo Stato”.

Visioni opposte anche sull’immigrazione. Stesse posizioni solo sulle sanzioni alla Russia e sul disaccoppiamento del costo del gas da quello dell’energia. Ma sulle sanzioni oggi Salvini in un’intervista a Il Giornale spiega e riassume quanto aveva g
ià affermato in vari comizi: restino, da noi tutto il sostegno all’Ucraina. Il leader della Lega chiede però all’ l’Europa di “pagare” per farsi carico dei Paesi in difficoltà. Cosa questa che lo unisce a Meloni la quale rivendica di aver chiesto per prima “il sostegno di tutto il mondo occidentale” per il prezzo a causa delle “giuste sanzioni”. E, comunque, il centrodestra ha sempre votato a favore di tutti i provvedimenti a sostegno all’Ucraina.

Oggi in Senato il decreto Aiuti bis che giovedì sarà alla Camera. La campagna elettorale avrà una breve pausa. Mentre il livello della tensione cresce. Meloni chiede le scuse a Letta per aver applaudito anche alle parole del governatore pugliese Michele Emiliano che ha detto riferendosi al centrodestra: “Saremo come Stalingrado, non passeranno, sputeranno sangue”. Salvini ieri mattina era a portare solidarietà in Toscana ai militanti di Marina di Carrara, vittime di un’aggressione da parte di 40 persone. Denuncia il leader leghista: “Squadristi con le bandiere rosse. Sono state 50 finora le aggressioni contro la Lega”. E mette in guardia da “certo linguaggio dei partiti di sinistra e dei suoi giornali pieni di menzogne, in cui ci definiscono fascisti, razzisti e quant’altro”.

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