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Dir. Resp.
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Edizione del 24/03/2020
Estratto da pag. 1
Coronavirus. L’appello degli Omceo e dei sindacati piemontesi a Governo e Regioni: “Siamo allo stremo, dateci gli strumenti per andare avanti”
Gli Ordini dei medici regionali e 13 sigle sindacali scrivono a Conte,Speranza, Borrelli, Cirio e Bonaccini: “Il personale sanitario è sprovvistodegli adeguati dispositivi di protezione. Mancano ventilatori, caschi Cpap,farmaci. Non abbiamo medici a sufficienza. Tutti siamo allo stremo. Iniziano ascarseggiare i posti letto. Intervenite al più presto perché la situazione ègrave e nei prossimi giorni diventerà drammatica”. LA LETTERA APERTA[front4606721]23 MAR - “Vi preghiamo di intervenire con urgenza a supporto della RegionePiemonte per permetterci di affrontare l’epidemia da COVID-19, che nelle nostrecittà prosegue il suo diffondersi con valori esponenziali”. È quanto scrivonoin una lettera aperta indirizzata al premier Giuseppe Conte, al ministroRoberto Speranza, al Capo Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borelli, al Presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini e al presidentedel Piemonte Alberto Cirio. A firmare l’appello sono gli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatridel Piemonte e tredici sigle sindacali: Aaroi Emac, Anaao Assomed, Cimo, Andi,Cisl Medici, Fimmg, Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Fvm-Federazione veterinarie medici, Smi, Snami, Sumai, Suso, Uil Fpl Medici.“Il personale sanitario - spiegano nella lettera congiunta - è sprovvisto degliadeguati dispositivi di protezione e cura i pazienti a rischio della propriasalute. Mancano ventilatori, caschi Cpap, farmaci. Non abbiamo medici asufficienza, sia per l’esplosione dei casi ricoverati sia per la quarantena dimolti di noi, che si sono infettati lavorando. Tutti siamo allo stremo.Iniziano a scarseggiare i posti letto in rianimazione e nei reparti: alcunicolleghi sono disperati”.Omceo e sindacati chiedono a Conte, Speranza, Borrelli, Bonaccini e Cirio di“intervenire al più presto perché la situazione è grave e nei prossimi giornidiventerà drammatica. Vi chiediamo di rifornirci al più presto di tutto ilnecessario per curare la popolazione senza rischiare la vita. Vi chiediamosemplicemente di metterci in condizione di poter fare il nostro lavoro”.23 marzo 2020