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Edizione del 31/05/2020
Estratto da pag. 1
Fonte: Ansa
Ansa
In Calabria, è stata appena approvata una controversa legge che introduce la possibilità di maturare un vitalizio di 600 euro netti al mese a partire dai 65 anni, anche per consiglieri che non hanno completato la legislatura o che, per qualsiasi ragione, decadono.
Che cosa prevede la legge e chi l’ha voluta
Secondo la legge, basta un solo giorno per maturare il trattamento di fine mandato: in pratica, sarà sufficiente pagare i contributi per i successivi cinque anni per ricevere lo stesso vitalizio dei colleghi che hanno servito per un’intera legislatura.
La proposta, avanzata in piena crisi coronavirus da Giuseppe Graziano dell’Udc, è stata approvata all’unanimità. llfattoquotidiano.it, prima testata a denunciare quanto avvenuto, riferisce che, alla richiesta del presidente Domenico Tallini di spiegare la norma prima di votarla, Graziano avrebbe risposto: “Si illustra da sé”.
Sulla Gazzetta del Sud, Tallini si è giustificato affermando che “i vitalizi in Calabria sono stati aboliti da tempo. Non vedo dov’è lo scandalo: a fronte di 38mila euro di contributi versati in una legislatura, si maturerebbe un’indennità di fine mandato, a 65 anni, da 600 euro netti al mese”.
La posizione di Di Maio
Ma Luigi Di Maio, che con il Movimento Cinque Stelle ha fatto della lotta contro i vitalizi una delle principali battaglie politiche degli ultimi anni, non ci sta: “Mentre i cittadini hanno serie difficoltà economiche e le imprese sono colpite duramente dalla crisi, la regione Calabria reintroduce il vitalizio. Davvero surreale“, ha affermato.
Di Maio, in particolare, ha avanzato una richiesta precisa: “Leggo di consiglieri regionali che adesso vorrebbero tornare sui propri passi. Bene, abolite subito questa legge“. E ha proseguito: “La politica deve dare il buon esempio. E se non riesce a farlo in una situazione del genere, allora significa che non lo farà mai più. Non smetterò mai di sottolineare l’impegno delle regioni e dei propri governatori. Più di tutti sono stati sul campo, affrontando con il massimo sforzo questa emergenza. Però non posso rimanere in silenzio davanti a una cosa del genere”.
Secondo quanto riferiscono i media, poco dopo l’approvazione della legge alcuni consiglieri, tra cui l’ex candidato governatore per il centrosinistra Pippo Callipo, hanno fatto subito un passo indietro. Callipo, in particolare, avrebbe dichiarato di essere stato “raggirato“.
La risposta del Pd
Alle polemiche hanno risposto i consiglieri regionali Pd, secondo cui si è fatta “una tempesta in un bicchier d’acqua“. “Smentiamo categoricamente”, si legge nella nota degli esponenti dem e di quelli della lista civica ‘Democratici progressisti’, “che si tratti del ripristino dei cosiddetti ‘vitalizi’, i quali non esistono più già per gli eletti nella passata consiliatura”.
“Non c’è stato nessun tentativo di riportare in vita cose inesistenti: chi lo afferma, forse, è male informato”, assicurano. E concludono: “In tutta Italia esiste soltanto il sistema contributivo. La Calabria, pertanto, non ha fatto altro che allinearsi a quanto stabilito nella Conferenza Stato-Regioni del 3 aprile 2019: modificando un semplice comma”.
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