shipmag.it
Dir. Resp.
Tiratura: n.d. - Diffusione: n.d. - Lettori: 632
Edizione del 08/09/2022
Estratto da pag. 1
Giorgetti: "Da Wartsila scelta irragionevole e nessun passo indietro. Ci sarà una risposta di adeguato livello del governo" - Shipmag
Roma – Va giù duro il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. “Da parte di Wartsila una scelta irragionevole”. Nessun passo indietro da parte della multinazionale finlandese sulla chiusura dello stabilimento di San Dorligo della Valle (Trieste) dove costruisce motori per le grandi navi. “Il tavolo Wartsila – dice Giorgetti – si è concluso nel modo peggiore. L’azienda ha rifiutato qualsiasi ipotesi di sospensione della procedura relativa alla chiusura delle attività produttive del sito di Triestecon gli annessi licenziamenti, sospensione che il governo ha chiesto, insieme a un fronte unito. Di fronte a questa scelta irragionevole ci sarà una risposta di adeguato livello da parte del governo. È una questione di poche ore”.All’incontro al Mise con i ministri dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, e del Lavoro, Andrea Orlando, ed il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, la delegazione aziendale guidata dal ceo di Wartsila, Hakan Agnevall, non ha mostrato segnali di apertura.Nella bozza degli ultimi emendamenti al decreto Aiuti bis, sul fronte anti-delocalizzazioni si allungano i tempi di comunicazione del piano di chiusura e quindi della procedura di licenziamento (oggi sono 90 giorni, secondo quanto previsto con l’ultima legge di Bilancio, e potrebbero passare a 180) e si inaspriscono le sanzioni a carico dell’azienda inadempiente. Norme più severe che potrebbero vedere la luce direttamente nel nuovo decreto su cui sta lavorando il governo. Fincantieri, intanto, ha interrotto le collaborazioni strategiche per l’innovazione di prodotto su motori green con Wartsila, non ritenendo di poter continuare la partnership con il gruppo finlandese.“Siamo consapevoli dell’impatto sui lavoratori, sulle loro famiglie e sulla comunità e vogliamo mitigare i possibili effetti della nostra decisione” – dichiara il ceo Agnevall – Per Wärtsilä l’Italia e Trieste rimarranno importanti anche nei prossimi anni con le attività di ricerca e sviluppo, vendita, project management, sourcing, assistenza e formazione. Tutte queste attività impiegano più di 500 persone a Trieste”. Le proposte dell’azienda dovrebbero pervenire ai sindacati il 12 settembre.Fiom, Uilm e Fim, però, non ci stanno e hanno proclamato un nuovo pacchetto di 8 ore di sciopero. “Siamo di fronte a una delocalizzazione a tradimento, con 451 licenziamenti, che si configura sempre più come decisione scellerata, politica e non industriale”.