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Edizione del 07/09/2022
Estratto da pag. 1
Energia, crisi, razionamenti, migrazioni bibliche, elezioni e visioni concrete
Energia, crisi, razionamenti, migrazioni bibliche, elezioni e visioni concreteUn Piano Marshall Europeo per investimenti energetici (idrogeno verde), idricie di microcredito diffusi nell’area mediterranea (eolico offshore), e sahariana/sub sahariana[7 Settembre 2022][Energia-640x468]La realtà che vediamo oggi è quella delle bollette e di una spesa quotidianainsostenibile. E’ una crisi con tanti aspetti, e da capire, se non vogliamoesserne travolti. Crisi geopolitica, certamente crisi energetica, quindi crisieconomica, ma pure crisi ambientale planetaria, crisi militare, ecc.Tante sfaccettature della crisi di questa globalizzazione senza regole (ma chenon è la prima e unica globalizzazione, pensiamo ai secoli di Colombo,Vespucci, Magellano, ecc. con il genocidio di interi popoli).Da circa 35 anni mi occupo di energia e ambiente, a livello di pianificazioneenergetica, produzione di tecnologie e realizzazione di impianti: e per capirela realtà cerco di analizzare i risvolti: è intanto evidente come questa guerrae la crisi energetica abbiano origine nelle vicende successive al crollo delmuro con Gorbaciov – che ci ha lasciato proprio ora – incaricato da Andropov(capo del KGB e PCUS) di riformare un sistema, quello sovietico, che con laguerra in Afghanistan non reggeva più.Il compito era quasi impossibile: l’apparato (che da tempo non era più “spintapropulsiva” per il Paese), puntava solo a conservare il potere, dall’altraparte gli estremisti liberisti puntavano a saccheggiare e rubare le aziende diStato.Ingenuità’ o meno, era una missione quasi impossibile.Tanto più che gli Usa vincendo la guerra fredda hanno spinto per laglobalizzazione inutilmente aggressiva e dispendiosa (vedi Afghanistan e Iraq),senza limiti e regole, e trasformando la Cina nella loro fabbrica low cost(forse ora sono pentiti?).Ma cercando pure di impedire alla Russia di entrare nella Nato (come chiesto daPutin nel 2000), ed anzi allargando sempre più la Nato – senza Russia messa inun angolo – verso est.Costretti nel ‘900 dal militarismo europeo a lasciare le comode e sicureAmeriche (dove spadroneggiavano) per due terribili guerre mondiali,l’obbiettivo Usa è stato evidentemente quello di evitare il matrimonio traEuropa (Germania, con industria e potenziale militare di prima grandezza), conle risorse energetiche enormi della Russia: avere risorse energetiche autonomee impedire a competitor e nemici di trovarle a basso costo, è una regola d’oro.Non a caso i gasdotti Nord Stream 1 e 2 hanno sempre avuto l’opposizioneamericana anche dura, e sono stati il tentativo tedesco (Merckel e Shroeder) digarantire energia alla Germania e legare la Russia all’Europa, tentativo vanoperché la Russia con le risorse economiche che cosi riceveva ha ricominciato lesue politiche imperiali e aggressive, prima in Georgia (2008) poi Crimea(2014), ora Ucraina, con l’Europa che anzi aumentava sempre più gli acquistidel suo gas, finanziando cosi tutte queste guerre.Oggi, invece, la Germania forse sceglie nuove strade, necessariamente, unasembra andare verso l’idrogeno verde, per esempio con l’accordo con il Canadaper che prevede grandissimi investimenti (in via solo iniziale circa 10Miliardi di dollari da parte del solo Canada produttore ed esportatore), percreare una filiera di produzione di idrogeno verde da fonte eolica congrandissimi impianti eolici onshore in Quebec/Labrador, da cui trasportarlacome ammoniaca, via mare in Germania.L’obbiettivo: garantirsi i flussi energetici indispensabili, non più dallaRussia, ma dal continente americano molto più affidabile (e cositranquillizzare pure gli Usa).Potevano infatti forse puntare a farlo in nord Africa, ma di sicurol’instabilità  del continente non aiuta a fare questa scelta (e forse per nondare un ruolo preminente all’Italia che ne diventerebbe inevitabilmentecapolinea e quindi capofila). Ma ancor più,  il messaggio che rischiavano dimandare agli Usa era quello di esprimere una volontà  comunque espansiva, nonpiu verso la Russia, ma verso l’Africa dove poteva trovare tutte le risorseenergetiche che servono (e a prezzi anco
ra scontati)!.L’Italia, invece, spingerebbe necessariamente e giustamente (speriamo) verso ilmediterraneo e l’Africa con ENI (Sapiem) in prima fila nel progetto del PNRR“Hydrogen Valley” che punta alla Puglia come collettore di Idrogeno verde eammoniaca da idrogeno verde, prodotte nel “Mediterraneo allargato” (Albania eMarocco, probabilmente i Paesi mediterranei piu tranquilli e affidabili).In questo quadro, in cui la cronaca è dettata da ucraina e gas cherappresentano le emergenze dell’oggi – il continuo dramma altrettanto epocaledella migrazione biblica di milioni di disperati da nord Africa e Mediorientesi sente sottotono, ma il nuovo governo che uscirà dalle elezioni la avràsempre più nell’agenda quotidiana e la sbatterà sempre più in prima pagina(cosi gli italiani “se la prenderanno con qualcun’altro”…): con la linea duradi Salvini sul blocco degli sbarchi, e quella della Meloni sul blocco navale.Entrambe comunque soluzioni non reali, ma solo sceneggiate propagandistiche,che non risolverebbero nessun problema perché non ne affronterebbero nessunacausa.Ci può essere una sola soluzione, una sola via di uscita: un “Piano MarshallEuropeo (coinvolgendo la Francia e con molta fatica Germania e nordici) perinvestimenti energetici (idrogeno verde), idrici e di microcredito diffusinell’area mediterranea (eolico off shore), e sahariana/sub sahariana.Si parla della necessità di un “nuovo PNRR energetico” europeo”?: o si punta aun  PNRR/Piano Marshall per il Mediterraneo e l’Africa, oppure non se ne esce,tra migrazioni bibliche che continueranno e cresceranno, e ricorrenti crisienergetiche, inevitabili se dipenderemo sempre e solo da generali, militaristie dittatori vari.Certo la cronaca politica di oggi è un’altra cosa: nella campagna elettorale sipropone pure il nucleare!, nonostante che dalla centrale di Zaporozhya sivedano cadere qua e là un po’ di bombe!. (Le centrali nucleari sono di sicuroil primo obbiettivo di qualunque guerra).Ma quando con Cernobyl proponevamo di puntare sulle rinnovabili anche percontrastare i cambiamenti climatici già in atto (Kyoto..), ci davano per deipazzi visionari.Allora, nel 1987, saremo pure stati dei visionari, ed è una cosa certa che adoggi di rinnovabili non se ne sono fatte abbastanza, ma non siamo di certo“all’anno zero”, e potremmo dire che “siamo messi benino”.E la lezione da trarne è allora quella che senza una visione da trasformare inprogetto, progetto politico, sociale e culturale, finanziario e tecnologico,ecc., non ne usciremo.Il “piccolo” problema è come imporre a questa politica capace solo disbandierare il pericolo fascista, una visione e una progettualità politica,sociale, ambientale e culturale, economica e finanziaria, tecnologica?Per concludere. Questi sono “voli” troppo alti, non alla nostra portata di“persone normali” che non possono fare nulla?Non è cosi, intanto se abbiamo un cervello è sempre buona cosa usarlo percapire cosa succede, e poi i comportamenti e le scelte di milioni di personepossono pure cambiare la storia, o comunque indirizzare un Paese.Personalmente a inizio 2000, appeno scritto buona parte del Piano EnergeticoToscano adottato come “Piano Guida” dalla conferenza Stato-Regioni, con ilguadagno del lavoro fatto mi sono ristrutturato la casa a Quercianella (LI),investendo circa 10.000 euro (il costo di un’auto medio-piccola) e portandola aun consumo di 9 KWh/anno x mq.Quindi abbondantemente in Classe energetica A+ (mediamente le case Italianesono in Classe F, cioè a più  di 120 KWh/anno x mq).I consumi energetici del settore residenziale a livello nazionale sono pari aquasi il 28% dei consumi complessivi, e il loro dimezzamento – praticabilissimo– praticamente eviterebbe qualunque razionamento, come pure ci permetterebbe disalutare definitivamente lo spacciatore Putin e il suo gas.Le alternative ci sono e con un po’ di visione, e molto realismo e concretezza,tutti possiamo fare la nostra parte.di Lorenzo Partesotti P.S.: ora vivo in scozia e qui i miei consumi di gas sono a 0  KWh/anno x mq,essendo tutti consumi elettrici, anche per il riscaldamento, e gr
aziesoprattutto all’energia eolica che con le altre fonti rinnovabili nel 2020copriva il 97,4% dei fabbisogni scozzesi.