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Edizione del 04/09/2022
Estratto da pag. 1
Di Maio: «Batteremo questa destra sfascia-Sud»
Il ministro degli Esteri: Salvini vuole cancellare il Patto per Napoli. Impegno civico al 6%
l’intervista

Mezzogiorno, 4 settembre 2022 - 08:26

Di Maio: «Batteremo questa destra sfascia-Sud»

Il ministro degli Esteri: Salvini vuole cancellare il Patto per Napoli. Impegno civico al 6%

di Simona Brandolini

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«Il Patto per Napoli è in pericolo? Fa parte di tutti i rischi connessi ad una eventuale vittoria della destra. Salvini malcela le sue reali intenzioni e sono convinto che è proprio la sua mano quella che potrebbe far saltare il Patto per Napoli. Ma dall’altra parte ci siamo noi, che lo abbiamo voluto e che adesso lo difenderemo fino alla fine. Su questo i cittadini possono stare tranquilli. Salvini ancora una volta getta la maschera e si rivela il classico politico del Nord che pensa solo al Nord. Prende in considerazione la nostra terra soltanto in campagna elettorale, quando fa il lupo travestito da agnello. Ma la sua Lega in realtà è la Lega Nord. Un partito che, insieme a quello di Meloni, afferma che vuole rinegoziare il Pnrr, magari per portare più fondi al Nord».

Tra l’altro con una crisi energetica che sta mandando gambe all’aria famiglie e anche imprese.«Appunto. Noi proponiamo che lo Stato paghi l’80% delle bollette di tutte le imprese, dalla piccola attività alla grande azienda, fino alla fine dell’anno. Secondo Confcommercio, 120mila imprese rischiano la chiusura e 370mila lavoratori il licenziamento. Dobbiamo scongiurare questo pericolo. Occorrono 13,5 miliardi, che si possono ottenere senza fare deficit, ma grazie agli extraprofitti derivanti dall’inflazione. E poi serve il tetto massimo al prezzo del gas, a cui proprio Salvini si oppone».

Qual è la sua idea sull’autonomia differenziata? «Un’Italia senza il Sud semplicemente non è Italia. Partendo da questo presupposto noi difendiamo tutto il Paese. Sull’autonomia aggiungo che a suo tempo ebbi il coraggio di oppormi a quella progettata da Salvini, perché sono convinto che occorra un’autonomia pensata per tutti gli italiani, equilibrata e giusta, che non spacchi il Paese a metà».

Pensa che anche la clausola del 40 per cento dei fondi del Pnrr destinata al Sud sia a rischio? «Lo ripeto, con un governo di destra, con questa destra, i rischi sono infiniti. E tra i rischi c’è ovviamente anche quello che lei ha appena citato. Davanti abbiamo il trio sfascia conti Salvini-Meloni-Berlusconi, che porta in dote un’accozzaglia di idee diverse tra loro e malsane per l’Italia. Hanno già fatto proposte per 160 miliardi di euro, così rischiano di indebitare il Paese a più non posso e di bruciare i risparmi degli italiani. Non ce lo possiamo permettere, così come non possiamo permettere che Salvini, Meloni e Berlusconi isolino il Paese con le loro amicizie internazionali che stravolgono le nostre posizioni storiche».

Prima di ricoprire l’incarico di ministro degli Esteri, lei è stato ministro delle Attività produttive. Ad anni di distanza pensa di aver sbagliato su Whirlpool? «Come ministro dello Sviluppo economico ho sempre agito per tutelare la continuità produttiva delle aziende in crisi e garantire i lavoratori coinvolti. Anche nel caso Whirlpool, appena conosciuta la decisione dei vertici sulla chiusura, ho istituito un apposito tavolo di confronto. Sono stato in prima linea, presiedendo il tavolo e prevedendo appositi strumenti di finanziamento per incentivare la produzione in quel sito produttivo. Il governo sta continuando a tenere alta l’attenzione, studiando nuovi strumenti di intervento per attuare una sua riconversione, senza abbandonare gli operai stessi. Mi auguro che anche il nuovo possa agire in questa ottica».

Per Meloni il Reddito di cittadinanza è “metadone di Stato”, Renzi lo vorrebbe abolire. Resta la bandiera del Movimento 5 Stelle, ora difeso anche dal Pd. Lo modificherebbe?«La legge sul Reddito di Cittadinanza ha la mia firma e la difendo. Ha ridato dignità a milioni di persone, ha consentito a chi aveva perso ogni speranza di portare un piatto a tavola. Bisogna difendere a
nche questa misura dagli assalti della destra. Ma una cosa è chiara: Impegno Civico è l’unica forza politica che può salvaguardarlo, proprio perché fa parte della coalizione che può fermare la destra. Non dobbiamo rinnegare il Reddito, ma migliorarlo e rafforzarlo».

Quali saranno i temi della sua campagna elettorale nel super collegio di Fuorigrotta? Con quale spirito affronta la sfida? E pensa di poter vincere?«Le dico subito una cosa, sono molto fiducioso, andremo oltre il 6%. I temi, nel caso di Impegno Civico, coincidono con soluzioni concrete che abbiamo già proposto. Vogliamo azzerare l’Iva su tutti i beni alimentari, della natalità e farmaceutici. Dobbiamo combattere l’inflazione e tutelare i risparmi delle famiglie italiane. Non ci vogliono altri debiti, ma crescita, lavoro e sviluppo. Salario minimo, a cui lavorare insieme alle imprese: basta paghe da 2 o 3 euro l’ora. Ma anche salario equo. E faccio notare una cosa, soltanto Impegno Civico parla di salario equo oltre che minimo. E poi dobbiamo finalmente sdoganare una cosa che serve come il pane: gli under 40 devono poter comprare casa senza anticipare un solo euro, con una garanzia di Stato del 100%».

Resta convinto di aver fatto bene a portare avanti la scissione dal Movimento 5 Stelle? «Guardi, non sono andato via io e basta. Oltre 70 parlamentari, insieme a me, sono usciti dal Movimento 5 Stelle per continuare un percorso già iniziato: governare per cambiare le cose. Lì si era ridotto tutto al partito di Conte, tanto è vero che tutti gli altri, da Fico a Di Battista, non ci saranno più. Praticamente un partito personale. Adesso Conte non fa altro che attaccarmi, come Calenda e Salvini. Io non posso stare dietro a questi attacchi, ma bado ai contenuti».

Da ministro, come ha lavorato con la Regione Campania di Vincenzo De Luca?«Le rispondo con un esempio pratico di sinergia: tutti gli eventi internazionali organizzati dall’Italia, a Napoli e Sorrento, sono stati realizzati anche in collaborazione con Regione e Comuni. Ma soprattutto il mio riferimento è al lavoro svolto con il Patto per l’Export con tutte le aziende anche della Campania che stiamo sempre più spingendo sui mercati esteri. E stiamo continuando così, perché vendere più Italia, più Campania nel mondo significa creare più lavoro nella nostra terra. Su questo, sinergia e collaborazione sono fondamentali».

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4 settembre 2022 | 08:26

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