lospiffero.com
Dir. Resp.
Tiratura: n.d. - Diffusione: n.d. - Lettori: 1309
Edizione del 02/09/2022
Estratto da pag. 1
"Dal voto una maggioranza litigiosa, il centrosinistra prepara la riscossa"
L''ultimo scorcio della legislatura regionale sarà piuttosto accidentato per Cirio. I rapporti di forza che usciranno dalle urne del 25 settembre ribalteranno gli attuali equilibri. Gallo (Pd): Divisioni che pagheranno i piemontesi, noi pronti a
INTERVISTA

"Dal voto una maggioranza litigiosa,

il centrosinistra prepara la riscossa"



Stefano Rizzi 07:00 Venerdì 02 Settembre 2022

L'ultimo scorcio della legislatura regionale sarà piuttosto accidentato per Cirio. I rapporti di forza che usciranno dalle urne del 25 settembre ribalteranno gli attuali equilibri. "Divisioni che pagheranno i piemontesi", dice Gallo (Pd) che assicura: "Torneremo a governare"

“Avremo una maggioranza a guida Lega nei numeri del Consiglio regionale, ma di fatto una coalizione al governo del Piemonte che sarà guidata politicamente da Fratelli d’Italia”. L’effetto del voto del 25 settembre, se saranno confermati tutti i sondaggi che indicano il raddoppio dei voti del partito di Giorgia Meloni rispetto a quello di Matteo Salvini, non solo ricadrà pesantemente sull’azionista di maggioranza della coalizione di centrodestra uscita dalle elezioni del 2019 e a vantaggio dell’alleato, ma potrà anche rappresentare un’opportunità per la principale forza di opposizione.

Raffaele Gallo, dalla sua posizione di capogruppo del Partito Democratico a Palazzo Lascaris, lei descrive quale sarà la maggioranza reale rispetto a quella formale, dopo l’esito delle elezioni politiche. Il suo partito si limiterà a prendere atto di questo cambiamento o coglierà l’occasione guardando al 2024, anno in cui i piemontesi saranno chiamati a votare per la Regione? 

“Naturalmente evidenzieremo e faremo emergere tutte le contraddizioni che questa situazione genererà”.

Pensa se ne vedranno delle belle?

“Ma come riusciranno a tenere insieme le politiche che il partito di Meloni cercherà di imporre con i numeri che sono ancora a favore della Lega? Ripeto, entreremo dentro le loro contraddizioni, anche se per fare questo non occorre aspettare il 26 di settembre, le loro divisioni sono emerse sempre più apertamente ormai da mesi, accentuandosi sempre di più. Di esempi non ne mancano certo. Queste frizioni, di cui abbiamo già avuto ampie ed evidenti anticipazioni, non potranno che aumentare e a pagarne, purtroppo, il costo saranno i piemontesi”.

Politicamente voi vi preparate ad andare all’incasso nel 2024, ma di fronte ai nuovi pesi che emergeranno all’interno del centrodestra il Pd, non ha bisogno di adeguarsi e accentuare il suo ruolo di opposizione rispetto a quanto fatto fino ad oggi? 

“In questi tre anni abbiamo fatto grandi battaglie sulla sanità, sul gioco d’azzardo, sul bonus Piemonte”.

Quindi non ritiene serva un cambio di passo? 

“Ritengo che la partita dei prossimi 18 mesi nel campo dell’opposizione si giocherà sicuramente sui temi ancora all’ordine del giorno, penso ad Allontanamento Zero, Prima i Piemontesi e altro ancora. Ma nel contempo costruiremo la nostra proposta alternativa di governo del Piemonte, incominciando un percorso di ascolto nei territori che andrà a completare quello fatto la scorsa primavera con il tour dem, raccontando quel che non è stato fatto dalla giunta di Alberto Cirio e gli errori che ha compiuto”.

Le recenti comunali hanno composto un quadro in cui la stragrande maggioranza delle principali città del Piemonte, incominciando da Torino passando per Alessandria e Cuneo, è governata dal centrosinistra. Oggi più di un sondaggio accredita il Terzo Polo con cifre di un certo rilievo anche nel cosiddetto Piemonte2. La vostra proposta per tornare a governare la Regione passa anche con un’alleanza con queste forze politiche?

“Finita la campagna elettorale per le politiche e appena dopo il voto, dovremo aprire una profonda riflessione sulla prospettiva futura anche all’interno di un percorso congressuale regionale e poi nazionale. Ragioneremo sulla prospettiva politica e sulla costruzione di un fronte ampio che ci permetta di essere competitivi
nel 2024”.

Il congresso, come sempre, è un passaggio importante, nella vita dei partiti. Qui si somma anche alla prospettiva ravvicinata del voto regionale. È previsto un cambio al vertice del Pd piemontese?

“Il congresso è sicuramente fondamentale come avvicinamento alle elezioni regionali, si vedrà anche se ci sarà il ricorso allo strumento delle primarie per la scelta del candidato presidente della Regione, ma certamente sarà un momento di discussione per la prospettiva politica. Per quanto riguarda la segreteria oggi mi pare un po’ prematuro parlarne”.

4 foto

Condividi