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Edizione del 01/09/2022
Estratto da pag. 1
Emergenza energia: Regione incontra vertici di Assosistema e lavanderie industriali
Assosistema Confindustria e del settore delle lavanderie industriali chiedono a gran voce un intervento della Regione per calmierare i prezzi
I rappresentanti di Assosistema Confindustria e del settore delle lavanderie industriali chiedono a gran voce un intervento della Regione per calmierare i prezzi di energia e gas ormai insostenibili. A rischio 80 imprese e 2 mila posti di lavoro

Roberto Marcato, assessore regionale allo sviluppo economico ed energia, su delega del Presidente della Regione, ha incontrato a palazzo Balbi a Venezia i rappresentanti di Assosistema Confindustria e del settore delle lavanderie industriali. L’obiettivo dell’incontro è stato fare il punto della situazione per un settore particolarmente colpito dalla crisi energetica per un comparto che in Veneto conta circa 80 imprese, oltre 2 mila addetti, 70% dei quali sono donne e oltre il 90% con contratto a tempo indeterminato.

«Prendo atto che come in molti altri casi purtroppo la situazione oggi è drammatica – ha sottolineato l’assessore Marcato – la Regione si è sempre impegnata e continuerà a essere portavoce delle criticità del settore presso i competenti tavoli interregionali e nazionali, come ad esempio in sede di Conferenza Stato-Regioni. Vogliamo mettere maggiormente in luce la situazione di un settore che, pur ricoprendo un ruolo chiave nel contesto economico e sociale, risente di una minore visibilità rispetto ad altri settori più tradizionalmente legati alle problematiche energetiche».

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I codici Ateco che identificano le attività delle lavanderie industriali non sono oggi contemplati tra quelli che, le varie normative in vigore, identificano come settori energivori. Ciò è dovuto al fatto che fino al 2019 l’incidenza del costo del gas sul totale dei costi di produzione era minoritaria. Oggi la situazione, come emerso dai rappresentanti di settore, è radicalmente cambiata. L’incidenza a bilancio del costo del gas metano, necessario alla produzione del vapore necessario allo svolgimento dell’attività, è passata dal 4% del 2019 al 25% dell’esercizio in corso. La marginalità per le imprese, che nel 2019 si attestava in media attorno al 7%, sta facendo registrare medie negative del -14%, con punte, in alcuni casi, del -30%.

Soffermandosi sul mese di luglio, del resto, sono stati evidenziati i seguenti dati: un aumento del prezzo medio del gas metano del +658% rispetto al 2019, del +1055% rispetto al 2020 e del +134% (dato provvisorio) rispetto al 2021. Un aumento del prezzo medio dell’energia elettrica del +431% rispetto al 2019, del +615% rispetto al 2020 e del +122% (dato provvisorio) rispetto al 2021. Un aumento del prezzo medio delle sostanze chimiche e dei detergenti del +94% rispetto al 2019, del +102% rispetto al 2020 e del +36% (dato provvisorio) rispetto al 2021. Un aumento del prezzo medio dei prodotti tessili del +95% rispetto al 2019, del +115% rispetto al 2020 e del +57% (dato provvisorio) rispetto al 2021.

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Il settore delle lavanderie industriali è organizzato secondo due “filiere” principali: la prima è costituita dalle imprese operanti nel comparto turistico-alberghiero, la seconda è rappresentata dalle imprese attive in ambito sanitario-ospedaliero. Entrambe risentono degli esponenziali incrementi di costo e risultato indispensabili per i rispettivi comparti: basti pensare alla sanificazione della biancheria delle strutture sanitarie, delle sale operatorie o delle strutture alberghiere. A fronte di tale situazione, i rappresentanti del settore hanno chiesto alla Regione interventi urgenti di carattere finanziario, volti a scongiurare la risoluzione dei contratti, la cessazione delle attività e il conseguente blocco di servizi che, nel quadro del sistema sia economico che sanitario, ricoprono un ruolo di essenzialità.

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«Ho garantito il nostro impegno ad agire presso le opportune sedi, evidenziando la difficoltà di questo settore con pesanti ripercussioni sull’indotto e su settori delicati e strategici come sanità e turismo – conclude l’assessore regi
onale allo sviluppo economico –. Solamente lo Stato dispone delle risorse e degli strumenti normativi per intervenire, dal punto di vista finanziario e legislativo, in tale ambito e noi faremo la nostra parte per arrivare ad una soluzione più rapidamente possibile. È necessario mettere un tetto al prezzo del gas e rinegoziare il PNRR. Non possiamo permetterci di perdere nessuna impresa a causa di questa situazione».

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