corrieredelmezzogiorno.corriere.it
Dir. Resp.
Tiratura: n.d. - Diffusione: n.d. - Lettori: 21873
Edizione del 01/09/2022
Estratto da pag. 1
Giuseppe Conte: «Sul Pnrr al Sud non si arretra. Con Emiliano lavoriamo bene»
Parte da Foggia il tour pugliese del leader M5S: «L’agenda Draghi? Non contiene nulla»
l’intervista

Mezzogiorno, 1 settembre 2022 - 08:03

Giuseppe Conte: «Sul Pnrr al Sud non si arretra. Con Emiliano lavoriamo bene»

Parte da Foggia il tour pugliese del leader M5S: «L’agenda Draghi? Non contiene nulla»

di Michele Cozzi

A-A+

shadow

Stampa

Email

Giuseppe Conte, leader del M5S: il Mezzogiorno appare una tematica un po’ periferica nel dibattito elettorale. E la destra pone la questione di rivedere il Pnrr che il governo da lei presieduto aveva ottenuto dopo una lunga trattativa. Se passasse quella linea l’impegno del 40% delle risorse per il Mezzogiorno correrebbe dei rischi?

«Il Sud sarà tematica periferica per altri partiti, non per noi. Nel nostro programma abbiamo indicato numerose proposte, a partire dalla stabilizzazione di ‘decontribuzione Sud’, misura da noi introdotta, che ha creato 1,5 milioni di posti di lavoro e può sprigionare ulteriore potenziale. Sulle risorse destinate al Mezzogiorno dal Pnrr, circa 80 miliardi, non si torna indietro, semmai vanno aumentate. Attenzione: le richieste di modifiche al Pnrr chieste dalla destra rischiano di farci perdere importanti trance di finanziamenti e non possiamo permettercelo».

Le linee strategiche del Recovery fund per il Sud puntano alla transizione ecologica, all’innovazione, al superamento del gap infrastrutturali materiali e immateriali. Il Paese sta rispettando gli obiettivi e gli impegni assunti oppure c’è il rischio di perdere i 21,8 miliardi della terza rata?

«Il mio governo ha portato i 209 miliardi del Pnrr in Italia, creando enormi opportunità per il Sud. Ora il governo Draghi ha la responsabilità di evitare rallentamenti e vigilare affinché queste risorse vengano gestite con competenza e onestà. In tal senso serve supportare le amministrazioni pubbliche, specie quelle del Sud, nella realizzazione dei progetti in cantiere».

La crisi economica fa sentire i suoi colpi per l’inflazione, per l’aumento della bolletta energetica. Il numero dei poveri è in costante aumento. La destra ripropone nel suo programma l’autonomia differenziata, che è stata definita la secessione dei ricchi e la flat tax. Come intende il M5S fronteggiare politiche che aumenterebbero il gap tra Nord e Sud?

«L’inaffidabilità del centrodestra è dimostrata dall’ennesima sparata sulla flat tax per tutti, ripetuta negli ultimi 20 anni e mai realizzata, proprio perché irrealizzabile e illusoria. Anche sull’autonomia differenziata buona parte del centrodestra ha preso in giro il Paese, promettendo scenari irrealizzabili e anticostituzionali. Senza aver definito prima i Lep, ovvero i livelli essenziali delle prestazioni da garantire uniformemente a tutti i cittadini, non si può e non si deve parlare di autonomia. Non possiamo permetterci discriminazioni tra cittadini. Sul caro energia mi faccia dire che noi siamo stati i primi a sollevare l’allarme e a indicare interventi utili. Lo facevamo quando gli altri invece pensavano a stanziare miliardi per le armi».

Il reddito di cittadinanza, che rappresenta una misura per contrastare la povertà, è una delle misure di maggiore impatto del suo governo. Fratelli d’Italia intende eliminare questo provvedimento, mentre anche nel Pd non mancano le voci critiche. Su questo tema, il Movimento farà le barricate?

«Il reddito ha scongiurato l’esplosione di una vera e propria bomba sociale. Non lo diciamo noi, lo hanno detto, tra gli altri, Save the Children e la Comunità di Sant’Egidio, la Caritas e Bankitalia. Il reddito ha assicurato una vita dignitosa a milioni di italiani e pensare di eliminarlo, in un momento critico come questo, è vergognoso. E fa indignare che a proporre la sua cancellazione siano coloro che frequentano il Parlamento da venti o trent’anni e godono del ricco stipendio pagato dagli italiani».

Inizia oggi, nel Foggiano, il suo tour elettorale in Puglia, la sua terra. In questa regione il Movimento ha colto un grande risultato elettorale alle ultime Politiche. Il
clima sembra un po’ cambiato e non sono mancate le divisioni. Perché un giovane meridionale dovrebbe fidarsi di nuovo del Movimento?

«Perché il M5S è la vera forza progressista che si batte contro il precariato e lo sfruttamento, le buste paga da fame e le ingiustizie sociali. Il M5S vuole abolire i tirocini gratuiti, introdurre un salario minimo legale e agevolare mutui per l’acquisto di una casa. La Meloni invece vuole multare i ragazzi che rifiutano un’offerta di lavoro e considera “deviati” quelli che vivono una fase di disagio personale. Salvini invece vuole mandarli per un anno al servizio militare. Sul tema dei diritti, poi questa destra si è espressa contro l’aborto e la Lega prende a modello l’Ungheria di Orban, dove si mette in discussione il diritto delle donne di frequentare l’università».

Nel Pd ci sono alcuni leader, da Boccia a Orlando a Emiliano, che rimpiangono l’alleanza con il M5S. È questa una prospettiva definitivamente tramontata oppure se ne riparlerà dopo il voto?

«Il Pd ha fatto scelte incomprensibili anche agli occhi dei suoi elettori, scegliendo di seguire una fantomatica Agenda Draghi che non contiene nulla. Noi abbiamo preferito mettere i cittadini prima di ogni Agenda, di ogni leader, di ogni formula politica. Letta, poi, ha imboccato diverse strade, prima ha cercato un accordo col partito di Calenda, a forte trazione di centrodestra. Poi ha incluso la Sinistra e i Verdi che hanno votato per 55 volte contro la fiducia a Draghi. Credo che il Pd abbia le idee un po’ confuse. Noi andiamo avanti per la nostra strada. La nostra agenda è quella dei cittadini, soprattutto di quelli più in difficoltà».

Il suo rapporto con il presidente pugliese Michele Emiliano. Lei nei giorni scorsi ha confermato l’alleanza alla Regione Puglia, nonostante le divisioni nazionali. C’è chi parla di un asse Conte-Emiliano per il futuro della sinistra. Solo fantapolitica?

«Nessun asse, ma con Emiliano abbiamo sempre avuto una leale interlocuzione e in Puglia stiamo lavorando bene. Non devono essere i cittadini pugliesi a pagare le conseguenze delle incomprensibili decisioni della dirigenza nazionale del Pd».

La newsletter del Corriere del Mezzogiorno - PugliaSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Puglia iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui.

1 settembre 2022 | 08:03

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Leggi i contributi

SCRIVI