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Dir. Resp.
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Edizione del 31/08/2022
Estratto da pag. 1
Lavoratori Wärtsilä verso la mobilitazione. Appuntamento a Roma il 7 settembre
Un nuovo vertice per discutere la vertenza con la quale Wärtsilä, lo scorso 14 luglio, aveva comunicato che 451 operai
31.08.2022 – 09.35 – Un nuovo vertice per discutere la vertenza con la quale Wärtsilä, lo scorso 14 luglio, aveva comunicato che 451 operai, tecnici e impiegati sarebbero stati licenziati assieme a 250 lavoratori dell’indotto. Insomma, lo stop della produzione del polo industriale di San Dorligo della Valle è nuovamente ordine del giorno al mise; l’appuntamento fissato per mercoledì 7 settembre alle 15. A Roma, naturalmente. È stato il presidente della regione, Massimiliano Fedriga, a comunicare alle parti sindacali che la richiesta del tavolo, avanzata dallo stesso governatore, è stata immediatamente accolta dal ministro. Intanto, USB ha incontrato il prefetto, Annunziato Vardè. Il tema portato davanti al prefetto riguarda il coinvolgimento diretto di Psm e SeaMetal sulla questione dei motori Daewoo. La sigla ha voluto assicurarsi che “ogni tentativo da parte dell’azienda o di Daewoo di forzare la mano o alimentare tensione fra le maestranze con delle provocazioni” venga respinto, fa sapere Sasha Colautti. Ancora una volta, le RSU di USB Interporto hanno proclamato uno sciopero bloccando il transito da “Freeste” di componentistica Wärtsilä Italia. “Nelle ultime ore è pervenuta ad Interporto la richiesta di transito di componentistica in uscita dei generatori provenienti dal Canada e utili alla prova-motori – ha fatto sapere Colautti – Una richiesta che sembra essere stata inviata direttamente proprio dal responsabile della logistica di Wartsila Italia”, ha aggiunto. L’operazione è stata negata: Interporto Spa, che ha proclamato da giorni lo sciopero a oltranza della movimentazione di tutto il materiale destinato o fuoriuscito dallo stabilimento Wärtsilä. “La dirigenza Interporto – ha commentato Colautti – ha dichiarato immediatamente la propria indisponibilità a violare l’applicazione delle regole sullo sciopero proclamato dalla propria RSU”.

Tornando al rendezvous con il mise, regione e rappresentanti dei lavoratori hanno avuto uno scambio di vedute sull’evolversi della vicenda. Da parte dell’amministrazione del Friuli Venezia Giulia è stato ribadito il pieno appoggio alla difesa dei posti di lavoro e di una sede industriale strategica per l’economia regionale e nazionale.

In attesa del verdetto della magistratura sulla denuncia per condotta antisindacale nei confronti della dirigenza di Wärtsilä, le categorie sindacali Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil hanno indetto una manifestazione cittadina a Trieste. L’appuntamento si terrà il 3 settembre con partenza alle ore 17.00 da Foro Ulpiano e arrivo in Piazza Unità. Il ritrovo è alle ore 16.30, il percorso toccherà Piazza Oberdan, via Carducci, Piazza Goldoni e Corso Italia. È prevista la presenza dei segretari nazionali delle categorie dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil.

L’obiettivo della manifestazione, riferiscono i rappresentanti sindacali, è richiedere il ritiro della procedura di licenziamento avviata il 14 luglio 2022 e la convocazione di un tavolo urgente al MISE entro il 14 settembre. Si è infatti consapevoli di come dopo 2 mesi scadano i termini per la presentazione di un piano industriale alternativo; il tempo pertanto incalza. A tale proposito è stata confermata la presenza del governatore alla manifestazione.

Ma la partecipazione delle istituzioni non basta. Come è successo altre volte in passato sarà la città tutta a dover sostenere i lavoratori della Wärtsilä. È stato difficile, in questo ultimo periodo, vedere in piazza chi non direttamente coinvolto dalla vertenza. Basta scendere al fianco dei lavoratori per vedere da chi è composta la folla che si sta imponendo contro il gruppo finlandese. Le maestranze e i sindacati sono consapevoli che al fianco dei lavoratori manca un pezzo di città; la stessa che, ad esempio, era scesa per sostenere D’Agostino (e che, sulla faccenda Wärtsilä, ha espresso la necessità di nazionalizzare l’azienda; ma come?).

b.b