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Edizione del 27/08/2022
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Da Fontana allarme imprese «Bollette fatali per i contiE la politica trascura il Sud»
l presidente di Confindustria: «Svelato il flop di trivelle e rigassificatori. Tap vitale Scuola, sicurezza e sanità le priorità. Ora basta sussidi e...
L’INTERVISTA

Mezzogiorno, 27 agosto 2022 - 11:38

Da Fontana allarme imprese«Bollette fatali per i contiE la politica trascura il Sud»

Il presidente di Confindustria: «Svelato il flop di trivelle e rigassificatori. Tap vitale Scuola, sicurezza e sanità le priorità. Ora basta sussidi e condoni, si pensi al lavoro»

di Vito Fatiguso

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BARI «Scuola, sicurezza e sanità. Con l’aggiunta di efficaci politiche del lavoro ed energetiche. Sono queste le priorità che ogni azienda del Sud chiede al prossimo esecutivo. Qual è la congiuntura attuale? Il mondo produttivo locale rischia di fermarsi: troppe incognite strutturali e troppe spese da sostenere. Così i bilanci non sono più sostenibili». La magia dell’estate lentamente volge al termine. E in prossimità della ripartenza si fanno i conti con le prospettive in un mese di settembre che regala ai cittadini inusuali elezioni politiche post ombrellone. Sergio Fontana, presidente di Confindustria Puglia, non nasconde le preoccupazioni per la tenuta del sistema economico. E non dimentica i tanti errori commessi da una politica votata più a seguire il consenso che a risolvere le esigenze dei cittadini (vedi il tema delle trivelle in Adriatico o le giravolte di Alessandro Di Battista e Michele Emiliano sul gasdotto Tap).



Presidente Fontana, pandemia, guerra in Ucraina, i costi delle materie prime alle stelle come quelli di energia e gas. C’è da temere?

«Siamo tutti molto preoccupati perché la situazione è complessa. È successo questo: nel pieno di una tempesta i marinai (le forze politiche) si sono messi a litigare e hanno deciso di buttare giù dalla nave il comandante (Draghi). Non era il momento giusto e forse lo si sta capendo in questi giorni».

Tutte le filiere soffrono. Eppure, per l’energia c’erano soluzioni da adottare.

«Certamente. Ma tempo fa si è preferito bloccare le trivelle e protestare per l’avvio della Tap. Non va dimenticata la vicenda del rigassificatore di Brindisi. La Puglia ha scoperto che, nonostante i tanti impianti di energia rinnovabile di cui dispone, imprese e famiglie non riescono a reggere. Ciò comporta perdita di ricchezza e posti di lavoro. Se si decide di vivere senza elettricità e con i lumi a cera va bene, ma poi non si può pretendere di accendere il gas per il riscaldamento o i fornelli. Né usare lavatrici e lavastoviglie. È un controsenso».

Si ricorda la Tap di Alessandro Di Battista, Barbara Lezzi, Michele Emiliano e Marco Potì?

«Ora grazie a quella infrastruttura energetica possiamo attenuare il disagio causato dall’alto prezzo del gas. Ma per essere competitivi occorre un serio piano nazionale energetico che riesca a produrre vantaggi: vanno fissati i fabbisogni e trovata la soluzione».

Cosa pensa dell’assistenzialismo dei bonus sommato alla filiera dei condoni?

«Le imprese sono per la creazione del lavoro e non per le politiche insostenibili di bonus a pioggia. Magari quelle che fanno sparire la povertà per decreto. Il Sud nella campagna elettorale è sparito dall’agenda dei politici. Chiediamo che divenga strutturale la decontribuzione del 30% per le imprese che operano nel Mezzogiorno. Su questo tema il presidente nazionale Carlo Bonomi ci ha supportato».

La mossa più urgente?

«Al Sud c’è una grande ricchezza: il capitale umano. Se non riusciamo a valorizzare i talenti perdiamo un grande patrimonio e i nostri validi giovani continuano a preferire l’estero».

Eppure non ci manca niente per competere.

«Questa deve essere la grande svolta che il prossimo governo, qualunque sia, ha il dovere di realizzare. Scuola, sicurezza e sanità sono le direttrici di una Puglia che attrae, ma che non può vivere solo di slogan. Negli ultimi anni abbiamo fatto tanta strada che va consolidata».

Faccia un esempio di deficit primario.

«La mia azienda opera nella Bat, una delle province più esposte alla criminalità c
ome affermato dal procuratore di Trani Renato Nitti. Non si opera in un buon clima e per questo ci vuole una svolta».

Ha visto i candidati proposti dai partiti?

«Si. E mi dispiace che molti non sono espressione dei territori».

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27 agosto 2022 | 11:38

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