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Edizione del 23/08/2022
Estratto da pag. 1
Elezioni, Meloni a Roma e a Palermo e Salvini in tre Regioni del Sud. Letta conferma la squadra di governo, nel M5S Costa sfida Di Maio
Liste consegnate, attesa finita: confermate tutte le anticipazioni dei giorni scorsi, inclusi mal di pancia, malumori e addii in Forza Italia e Lega. Silvio Berlusconi capolista nei proporzionali di...
Liste consegnate, attesa finita: confermate tutte le anticipazioni dei giorni scorsi, inclusi mal di pancia, malumori e addii in Forza Italia e Lega. Silvio Berlusconi capolista nei proporzionali di Lazio, Piemonte e Campania, più la candidatura all’uninominale di Monza. Giorgia Meloni, per la Camera, all’uninominale de L’Aquila e capolista nei listini proporzionali di Lazio 1, Sicilia 1 e 2, Lombardia 1 e Puglia. Puglia e Lombardia, più Basilicata e Calabria anche per i proporzionali Senato per Matteo Salvini. Poi i vari stati maggiori e qui scattano i malumori. I più intensi sono quelli di Forza Italia. Una serie di candidature - la presidente uscente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati in Basilicata, Anna Maria Bernini in Veneto, Claudio Lotito in Molise - hanno messo sul piede di guerra gli uscenti e i maggiorenti locali degli azzurri con proteste e addii. 



APPROFONDIMENTI

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A parte questi casi, però, e qualche rinuncia di peso (come quella di Francesco Giro) per il resto in Forza Italia alla fine l’impatto della diminuzione dei consensi e del taglio dei parlamentari sembra assorbito bene. Come nel Lazio dove, ad esempio, il senatore uscente Maurizio Gasparri è sicuro della rielezione visto che è terzo nel listino proporzionale ma dietro a Berlusconi e alla Bernini che saranno eletti altrove, negli uninominali o nei proporzionali. Nel Lazio, capolista nel proporzionale Camera il capogruppo uscente azzurro a Montecitorio, Paolo Barelli. Mentre il coordinatore nazionale, Antonio Tajani, sarà all’uninominale a Velletri e capolista nei quattro collegi plurinominali della Camera in Campania in ticket con Marta Fascina. Fra i nomi nelle liste azzurre, spicca quello della giornalista Alessia Ardesi. Proveniente dal mondo dello spettacolo, Forza Italia schiera Rita Dalla Chiesa, candidata in Puglia. Dallo sport, pur essendo ormai un volto noto della politica, Valentina Vezzali sarà nelle Marche.  Passando a Fratelli d’Italia, oltre la riconferma di tutti gli uscenti e l’ingresso di nomi provenienti dal territorio - Luciano Ciocchetti, Andrea De Priamo, Riccardo De Corato, Lavinia Mennuni - come oramai annunciato da giorni, saranno candidati l’ex ministro Giulio Tremonti, in Lombardia, l’ex pm Carlo Nordio in Veneto, Antonio Baldelli nelle Marche. Compaiono figure che da molti anni sono protagoniste del partito nel Lazio come Chiara Colosimo (candidata in molti collegi) e Alfredo Antoniozzi (in Calabria). Insieme a loro, la ex portavoce della Comunità Ebraica romana, Ester Mieli, con un passato di candidata alle primarie Pd in epoca Veltroni sindaco. La Mieli correrà al Senato, nel collegio uninominale 3 e nel listino proporzionale dopo Daniele Santanché e Andrea De Priamo. Dallo sport, i meloniani candideranno nella circoscrizione estero l’ex pilota di Formula 1, Emerson Fittipaldi. Anche nella Lega, ricandidati più o meno tutti gli uscenti - Giancarlo Giorgetti, Nicola Molteni, Edoardo Rixi, Alberto Stefani, Tiziana Nisini, Federico Freni, Rossano Sasso, Stefania Pucciarelli, Gian Marco Centinaio, Claudio Durigon, Vannia Gava, Roberto Calderoli, solo per citarne alcuni - e gli staff del partito (i vicesegretari Andrea Crippa e Lorenzo Fontana). Fra i nomi di peso, quelli di Claudio Borghi, Massimo Bitonci, Alberto Gusmeroli e Armando Siri. Confermata la candidatura di Umberto Bossi. Fra i nomi da segnalare, quello dell’ex pallavo
lista Luigi Mastrangelo e quello di Antonio Angelucci, già senatore uscente con Forza Italia e editore, fra gli altri, dei quotidiani Il Tempo e Libero; poi Mario Barbuto (presidente dell’unione italiana ciechi e ipovedenti), Roberto Messina di Federanziani e Vincenzo Pepe di FareAmbiente. di Fernando M. Magliaro  Il Ferragosto di fuoco del centrosinistra, tra veti, ricuciture e rilanci, è stato un tormento. Liste fatte e smontate, defezioni, infelici post pubblicati da alcuni candidati che sbucavano come scheletri dall’armadio. Ma da ieri sera alle otto, con la consegna dei nomi per le prossime elezioni, i giochi sono fatti. Il segretario del Pd Enrico Letta è stremato e non lo nasconde: «È stata per tutti una operazione complicatissima, si è ridotta di un terzo la rappresentanza in Parlamento e per questo le aspettative molto facilmente potevano andare deluse, era una strettoia difficilissima. Dovremo lavorare molto, abbiamo cercato di dare a tutti i territori il massimo della rappresentanza possibile». Adesso tocca ai candidati. Big di partito, ministri, economisti, virologi e un un’alleanza allargata per effetto dell’accorto stretto dal Partito democratico con Impegno Civico, Articolo Uno, +Europa, Sinistra Italiana, Verdi, Socialisti e Demos, con molti non Pd capilista nei seggi elettorali uninominali. A cominciare da Napoli, dove il primo nome è quello del ministro della Salute Roberto Speranza, segretario di Articolo Uno. Roma e Milano invece sono targate Pd. Capilista per i plurinominali alla Camera nel Lazio 1 il presidente della Regione Nicola Zingaretti, Michela Di Biase e Claudio Mancini, nel Lazio 2 Marianna Madia e Matteo Orfini, per il Senato a guidare le due liste sono Cecilia D’Elia e Bruno Astorre. «Difendiamo le persone, le famiglie e le imprese dal caro bollette. Bene Enrico Letta: dal Pd cinque azioni per salvare i salari, sostenere la crescita, aiutare imprese e commercio e spingere sull’energia pulita», tweetta Zingaretti. Letta sarà candidato solo nel plurinominale per la Camera nelle circoscrizioni Lombardia 1 e Veneto 2, a dargli man forte a Milano c’è l’economista della spendig review Carlo Cottarelli, uomo di punta al Senato. Fra le novità a Busto Arsizio la candidatura all’uninominale di Federica Gasbarro di Fridays for future, il volto ambientalista di Impegno Civico. A Napoli, con Speranza, corrono il ministro uscente Dario Franceschini, l’ex segretaria Cgil Susanna Camusso, Luigi Di Maio (capolista in Calabria, in Basilicata e in Sardegna) se la gioca a Napoli-Fuorigrotta.   Il Pd ricandida tutti i suoi ministri, con Lorenzo Guerini in Lombardia e Andrea Orlando in Liguria. E punta anche sui virologi: per il voto all’estero c’è Andrea Crisanti, ex docente all’Imperial College di Londra e direttore di Microbiologia a Padova, e Pier Luigi Lo Palco (Articolo Uno), che gioca in casa nel collegio uninominale per il Senato in provincia di Lecce. Di nuovo in corsa con il Pd Alessandro Zan, relatore della proposta di legge contro l’omotransfobia, e solo in extremis accetta Monica Cirinnà, responsabile Diritti del partito e prima firmataria della legge sulle unioni civili. A Firenze Ilaria Cucchi avrà l’uninominale per il Senato, mentre il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni sarà il capolista per la Camera in tutti i tre collegi plurinominali della Toscana dopo che il Pd ha assegnato Pisa al costituzionalista Stefano Ceccanti. Tre le donne che guidano le liste dei collegi toscani plurinominali alla Camera: Anna Ascani, Laura Boldrini e la segretaria regionale Simona Bonafè. Quote rosa ben rappresentate, anche troppo in Emilia Romagna dove un intoppo ha bloccato la presentazione delle liste alla Corte d’Appello di Bologna. Il centrosinistra, infatti, aveva candidato uno schieramento femminile che non rispettava, per eccesso, la normativa sulla rappresentanza di genere. Così, per una volta, è stato scelto un nome maschile per riequilibrare la quota blu.di Claudia Guasco  Non ha smesso di chiedere giustizia, Dario Vassallo. Anzi, continuerà a cercarla, soprattutto ora che ha deciso
di scendere in campo «contro quella politica che ha grandi responsabilità morali sulla morte di Angelo». Il fratello del sindaco di Pollica, ucciso da 9 colpi di pistola il 5 settembre 2010, sarà candidato del M5s alla Camera nel collegio uninominale Campagna 2-07, corrispondente al Cilento. Un’altra tessera del mosaico delle candidature, che Giuseppe Conte è riuscito a riempire grazie al suo interesse per la Fondazione in memoria del “sindaco Pescatore”: «è stato l’unico nelle sue funzioni da premier a scrivere alla fondazione» rimarca Dario Vassallo, che giustifica la sua candidatura con i pentastellati, per la loro vicinanza alle idee ambientaliste del fratello e per essere gli «unici che parlano di lotta alle mafie e ai sistemi di potere politico-mafioso sui territori». Nel rush finale che ieri ha condotto tutti i partiti alla chiusura delle liste, l’unico dato inedito, per i grillini ha riguardato proprio i candidati nei collegi uninominali. Dove tuttavia, le possibilità di vittoria per il Movimento sono quasi prossime allo zero. A differenza dei 39 seggi, che il Movimento ha buone chance di guadagnare nella parte proporzionale. Da spartire, tuttavia, tra le 15 personalità scelte da Conte, per fare da capilista e i nomi risultati vincitori del voto online dello scorso 16 agosto.  Numerose le new entry dal mondo dell’avvocatura e della giustizia in lizza per un (difficile) seggio nell’uninominale; in Puglia corrono Francesco Mandoi, ex magistrato, già sostituito Procuratore nazionale Antimafia e Antiterrorismo, l’avvocato brindisino Roberto Fusco, vicepresidente nazionale dell’Unione Nazionale delle Camere Civili e Nicola Grasso, professore associato di diritto costituzionale presso il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento. Se nelle Marche nord Conte schiera l’avvocatessa urbinate Samuela Melini, in Molise ripesca l’avvocato isernino Ottavio Balducci, messo tra le riserve dall’esito delle parlamentarie.  Ma nei posti del maggioritario c’è spazio anche per i big già piazzati. Asso pigliatutto per Chiara Appendino, ex sindaca di Torino che, oltre a correre in tutti i collegi del Piemonte, si vedrà riservato un posto anche nell’uninominale Torino 2 alla Camera. Stessa sorte per Michele Gubitosa e Mariolina Castellone, i vicepresidenti del Movimento, candidati in Campania. Mentre l’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa, tra i 15 blindati da Conte, si prepara allo scontro al maggioritario con l’ex capo politico del Movimento 5 Stelle e oggi leader di Impegno Civico Luigi Di Maio, nel collegio uninominale Campania 1-02 Napoli Fuorigrotta della Camera. Una sfida a cui parteciperà per il centrodestra, Mariarosaria Rossi e il ministro per il Sud Mara Carfagna per Azione-Italia Viva. Al Senato spunta nel collegio uninominale Stefano Patuanelli, che guiderà anche il proporzionale. Mentre nel Lazio, il M5s candida nel maggioritario alla Camera il professore Livio de Santoli, che già era capolista per la circoscrizione Lazio 1.  A conquistare la doppia candidatura è stato anche Luca Carabetta, schierato nel collegio di Collegno della Camera, ma anche al secondo posto per la circoscrizione Piemonte 1, dietro l’Appendino, nel listino proporzionale.Classe 1991, responsabile innovazione del M5s, Carabetta è tra i parlamentari più attivi su TikTok. Dove da giorni, snocciola il programma del Movimento con video in pillole da meno di un minuto: dal lavoro al welfare, passando per i diritti e la lotta alla mafia. di Martina Pigna 

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