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Dir. Resp.
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Edizione del 23/03/2020
Estratto da pag. 1
Italia delle Regioni
Il presidente dei Comuni italiani Anci e sindaco di Bari,  Antonio Decaro e’stato esplicito: “Il Governo ci dia strumenti specifici. Se i Comuni vanno indefault, ne faranno le spese i cittadini. Ai Comuni servono con urgenza ledotazioni finanziarie necessarie a fronteggiare i maggiori oneri che gli entistanno già ora sostenendo e che dovranno continuare a sostenere perfronteggiare l’emergenza mentre gli effetti, in termini di minori entrate,impatteranno in modo fortemente negativo e altamente pericoloso sulla tenutadei bilanci approvati e in corso di approvazione”.Queste dunque le dichiarazioni  del presidente dell’Anci, Antonio Decaro.“Rischiamo il default dell’unica istituzione di prossimità sul territorionazionale, eppure abbiamo collaborato con grande senso di responsabilità findal primo minuto e certamente continueremo a farlo con lealtà istituzionale. Madopo il decreto ‘Cura Italia’  ci aspettiamo un provvedimento specifico che sioccupi degli enti locali e del loro equilibrio finanziario. Se salta il sistemadei Comuni, saltano i servizi per i cittadini. Senza risorse non si puògarantire l’erogazione dei servizi socio assistenziali, non si può garantire iltrasporto pubblico, senza risorse non si raccolgono i rifiuti urbani e,conseguentemente, non si può assicurare l’igiene urbana con il rischio diinnescare una ulteriore emergenza sanitaria”.Precisa il presidente dell’Anci: “È necessaria e urgente una immediatainiezione di entrate straordinarie, compensative delle minori entrate proprie,per chiudere i bilanci in pareggio effettivo e non solo apparente. I bilancidei Comuni stanno già pesantemente risentendo della contrazione di liquiditàdelle entrate proprie e continueranno a risentirne per un tempo che sipreannuncia non breve. Per di più, per gli enti che non hanno ancora approvatoil bilancio preventivo, il protrarsi della gestione finanziaria in esercizioprovvisorio, almeno sino al 31 maggio 2020, rischia di generare uncortocircuito nell’erogazione dei servizi ai cittadini. Non basta lasospensione di alcuni mutui e l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione.Servono altre misure. Le funzioni di vigilanza, quelle sociali, quellecimiteriali, quelle delle forniture e degli approvvigionamenti per l’emergenzastanno entrando in crisi”.Ancora Decaro: “I sindaci, in questo momento di particolare difficoltà, servonole comunità e collaborano con il governo, mostrando grande senso diresponsabilità. Certo però non può sfuggire che i Comuni sono un presidio suiterritori e un punto di riferimento per i cittadini e i loro bisogni. Comeamministratori locali stiamo facendo l’impossibile per assicurare serviziefficienti alle nostre comunità alle prese con una emergenza senza precedenti.Dal governo ci aspettiamo, ora, un segno tangibile di attenzione verso quelloche facciamo quotidianamente, riconoscendoci gli strumenti finanziari enormativi per quella indispensabile stabilità economica utile a garantire lasopravvivenza del sistema Paese”.Il presidente della Conferenza delle regioni italiane e governatore dell’EmiliaRomagna, Stefano Bonaccini: “le Regioni hanno dato il via al riparto del Fondosanitario nazionale 2020. L’immediato accordo per lo stanziamento del fondosanitario 2020 è un segnale importante per il Paese, di attenzione concreta inun momento così grave per la salute dei cittadini”. Lo dichiara il presidentedella Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini, inmerito alle decisioni prese recentemente.“Si rafforza così quel presidio che in questi giorni di emergenza coronavirusabbiamo compreso fino in fondo quanto sia fondamentale e insostituibile nellasua universalità. Quanto sia grande la professionalità, il sacrificio e ladedizione al lavoro di tutti gli operatori, a cominciare da medici einfermieri, che sono in prima linea a contrastare questa pandemia. Sono loro,infatti, la garanzia che l’Italia saprà vincere questa battaglia. Ma abbiamoanche capito che non vanno lasciati soli, è una guerra di tutti. Se vogliamodifendere i nostri cari e la nostra salute, serve anche il nostro contributoind
ividuale di cittadini, nel rispettare regole e comportamenti di prevenzionesanitaria per non diffondere il contagio”.“Il Servizio Sanitario Nazionale per il 2020 – spiega Bonaccini – vienefinanziato complessivamente con più di 116 miliardi di euro, compresi obiettividi piano e quote vincolate, di questi oggi sono stati ripartiti tra le Regionioltre 113 miliardi, tra fabbisogno sanitario standard e quote di premialità.Per il 2020, quindi, le Regioni hanno ripartito in totale 113,360 miliardi dieuro di cui 113,069 miliardi di fabbisogno standard e 291,648 milioni dipremialità aggiornata in conseguenza dell’aumento del Fondo di 2 miliardi dieuro come stabilito dalla Legge di Bilancio 2019?.©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate dipubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere allaRedazione