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Edizione del 12/08/2022
Estratto da pag. 1
Pd Campania, ressa per le candidature: alla Camera duello Topo-Sarracino. M5S, Conte sfida Di Maio a Pomigliano
Il quadro è chiaro e i nomi da mettere in campo pure, il problema è rappresentato dai tanti che rischiano di restare fuori dalle candidature o indicati in collegi non certamente...
Il quadro è chiaro e i nomi da mettere in campo pure, il problema è rappresentato dai tanti che rischiano di restare fuori dalle candidature o indicati in collegi non certamente “blindati” e che adesso scalciano. È ressa nel Pd campano dove si aspettano con ansia le decisioni definitive del Nazareno che arriveranno, con ogni probabilità, prima di Ferragosto. In Campania sono due i motivi delle fibrillazioni: da un lato c’è fastidio verso alcuni dei parlamentari uscenti che saranno nuovamente in posizioni favorevoli, soprattutto nei listini del proporzionale; dall’altro c’è rabbia verso la segreteria nazionale per la mancata ricomposizione con il Movimento 5 Stelle dopo lo strappo con il partito di Calenda. Un fuoco che cova sotto le ceneri da tempo quello della mancata alleanza con i grillini, anticipato in un’intervista al nostro giornale dal consigliere regionale del Pd, Massimiliano Manfredi ed esploso con uno sfogo consegnato ieri a Repubblica da suo fratello Gaetano, sindaco di Napoli. Un’alleanza elettorale tra Pd e M5s avrebbe, di fatto, reso possibile quasi un en plein dell’ex “campo largo”, soprattutto nei collegi uninominali. Avrebbe significato più chance di vittoria, ma soprattutto più posti certi nelle liste. Ora, invece, si rischia l’effetto imbuto: in tanti a volersi candidare in posizioni favorevoli e pochi i posti blindati.



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Lo schema sul quale è al lavoro Enrico Letta prevede nel primo collegio proporzionale napoletano l’uscente Valeria Valente come capolista e, dietro di lei, uno tra Lello Topo e il segretario regionale campano Marco Sarracino. Se ne fa pure una questione di bilanciare le correnti interne. Topo è considerato nell’area di “Base riformista”, del ministro Lorenzo Guerini, mentre Sarracino è in area “Dems” con a capo Andrea Orlando, la ripartizione complessiva si avrà probabilmente anche in quest’ottica. Se Lello Topo è considerato una «macchina da voti» dentro il partito, Sarracino può invece contare di aver ottenuto il via libera alla propria discesa in campo direttamente dai circoli napoletani del Pd, con oltre il 70 per cento di preferenze: una richiesta dal basso. Un profilo giovane, quello di Sarracino, tenuto in fortissima considerazione anche dal partito nazionale. Resta il nodo che Lello Topo ha dimostrato in più consultazioni la capacità di dragare migliaia di consensi. Scelte non semplici.LEGGI ANCHE Giorgia Meloni: «Chi attacca me provoca danni all'Italia» Se è derby tra Topo e Sarracino è perché nell’altro collegio del proporzionale napoletano il capolista dovrebbe essere, salvo sorprese, il sottosegretario Enzo Amendola. L’unica sorpresa potrebbe essere rappresentata dalla possibilità di considerare Amendola un big nazionale e quindi indicarlo anche in altri collegi «blindati». Dietro Amendola appare certa la candidatura di Bruna Fiola, più defilata la possibilità che possa essere schierata Antonella Ciaramella. Nessun dubbio nei collegi di Senato 1 e 2: nel primo ci sarà Dario Franceschini seguito dalla presidente del consiglio comunale di Napoli, Enza Amato; nel secondo per il posto di capolista se la giocano due big nazionali dei sindacati Annamaria Furlan o Susanna Camusso con alle spalle di una delle due il benevenatano Erasmo Mortaruolo. Nel proporzionale di Caserta sarà capolista Stefano Graziano, dietro di lui Antonella Pepe o Camilla Sgambato. Pochi dubbi anche a Salerno dove correrà il figlio del governatore Piero De Luca con Rosetta D’Amelio a seguire.  Enza Amato guiderà anche un collegio uninominale di Napoli dove sfiderà
probabilmente per un posto a Palazzo Madama i due ex premier, Silvio Berlusconi e Matteo Renzi. Anche Bruna Fiola dovrebbe avere un collegio uninominale per la Camera. Gli altri sono, sempre per Montecitorio, per il fratello del giornalista del Mattino ucciso dalla camorra, Paolo Siani e, nel collegio di Giugliano, dovrebbe giocarsi la propria partita il presidente nazionale dell’associazione notai cattolici italiani, Roberto Cogliandro. In lizza anche Loredana Raia. Il collegio di Pomigliano sarà per Luigi Di Maio, lì dove potrebbe sfidare il suo ex capo politico, Giuseppe Conte. Per l’uninominale Senato di Caserta ci sarà il presidente di Unioncamere Tommaso De Simone, spazio poi per Palazzo Madama all’uscente Sandro Ruotolo (nel collegio che comprende Torre del Greco). Una candidatura nell’uninominale dovrebbe essere assegnata anche all’esponente di Europa Verde, Fiorella Zabatta. A Salerno sembra più di una suggestione quella della possibile discesa in campo del fedelissimo di Vincenzo De Luca, Fulvio Bonavitacola. Nel Beneventano, con una lettera inviata ai segretari provinciali di Benevento e Avellino, ha fatto invece il proprio passo indietro l’uscente Umberto Del Basso de Caro. «Senza ipocrisia devo dirvi che avrei accettato la vostra proposta - ha scritto - se il contesto fosse stato meno sfavorevole e se la candidatura fosse stata contendibile». Uno strappo, anche questo, che fa rumore.  

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