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Dir. Resp.
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Edizione del 13/08/2022
Estratto da pag. 1
"Sono gli omofobi i malati, non i gay"
Il presidente della Regione Luca Zaia prende posizione sul tema nel corso di una intervista al Mattino di Padova
"Lo dico in un altro modo: l’omosessualità non è una patologia, l’omofobia invece sì. Questione di libertà e di rispetto, chi non lo comprende è fuori dalla storia e offre agli avversari l’opportunità di imbastire battaglie ideologiche, magari con finalità diversive". E' una affermazione forte e chiara oltre ogni possibile fraintendimento, quella che fa Luca Zaia in una intervista al quotidiano Il Mattino di Padova, nella quale traccia anche i contorni del centrodestra così come dovrebbe a suo avviso essere, per governare il Paese.

"Il centrodestra - prosegue l'analisi del presidente della Regione - deve cambiare pelle rispetto a trent’anni fa, mi aspetto che sia più inclusivo e attento ai cambiamenti, libero dai complessi di inferiorità sul versante culturale e dai tabù in materia di diritti, nuove famiglia e sessualità".

Nel corso della medesima intervista, il governatore ribadisce come non sia assolutamente intenzione a candidarsi e di come, quindi, sicuramente non sarà candidato. "Lo ribadisco in via definitiva: non mi candido alle elezioni del 25 settembre né, in caso di affermazione del centrodestra, avrò parte alcuna nel nuovo governo. Resterò in Veneto, fino alla conclusione del mandato che i cittadini mi hanno affidato".

"Personalmente - prosegue - non ho ricevuto alcuna pressione dal partito e, in ogni caso, lasciare il Veneto a tre anni dal termine del mandato non rientra nella mia visione istituzionale. Oltretutto ho in cantiere alcuni progetti da effetto wow e non li abbandonerò per inseguire poltrone immaginarie".