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Edizione del 11/08/2022
Estratto da pag. 1
Elezioni, Calenda: «Incontro con Renzi in tarda mattinata, sono ottimista». La Lega candida il presidente dell`Unione Ciechi
Elezioni politiche 2022 - Oggi il Terzo Polo inizia ad avere un''ossatura visibile. In tarda mattinata ci sarà l''incontro decisivo tra Matteo Renzi e Carlo Calenda. I...
Elezioni politiche 2022 - Oggi il Terzo Polo inizia ad avere un'ossatura visibile. In tarda mattinata ci sarà l'incontro decisivo tra Matteo Renzi e Carlo Calenda. I due hanno siglato un accordo elettorale che prevede una lista unica con i simboli dei due rispettivi partiti, Italia Viva e Azione. Renzi punta a drenare voti sia da Forza Italia che dal Pd e dice che lavorerà su un Draghi bis.  APPROFONDIMENTI VERSO IL VOTOScintille Letta-Meloni, il leader Pd: sei con Orban E lei:... IL CASOE condanna il fascismo ITALIAFoto ELEZIONIAccordo Calenda-Renzi: si lavora a lista unica IL RETROSCENASpunta ipotesi Carfagna leader. Lei: «Non sarò... CENTRODESTRA Da FdI e Forza Italia stop alla Lega su flat tax al 15% LO SCENARIOPer FdI più posti nel Lazio, la Lega al Nord, FI al Sud IL RITRATTO Il ritorno di Carlo l’imprevedibile: mai amico del Pd SOCIAL L'addio a Letta su Twitter: «Buon viaggio» I GIOCHI Dibba, Raggi, Casalino fuori da liste M5S (per ora) LA GIORNATACalenda apre a Renzi: ora si tratta sul Terzo polo >>> Quanto vale il Terzo Polo? Va oltre il 10%  Domani i partiti sono chiamati a depositare i simboli e i documenti (statuto, indicazione degli organi di partito, del programma elettorale e dei capi politici) per presentarsi formalmente alle elezioni del 25 settembre prossimo.  Per le candidature e la definizione delle liste c'è tempo ma i partiti stanno già presentando nomi e volti di richiamo da schierare nei collegi uninominali. È il caso dell'ufficializzazione della corsa, ieri, dell'economista Carlo Cottarelli, candidato con Pd e +Europa. Il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, si candiderà in Senato. Sinistra Italiana e Verdi hanno annunciato la candidatura di Ilaria Cucchi e del sindacalista Aboubakar Soumahoro. Carfagna, Raggi, Boschi: fattore donna. In prima linea o dietro le quinte: saranno elezioni al femminile Prime schermaglie dirette tra Enrico Letta e Giorgia Meloni. Il segretario del Pd ieri ha accusato la leader di FdI di aver intrapreso un'operazione di maquillage sul suo partito: «Si incipria per cambiare immagine». Lei ha replicato così: «Voi non riuscireste a coprire le vostre contraddizioni neanche con lo stucco». Poi in un video per la stampa estera ha condannato la soppressione della democrazia e le leggi razziali del 1938. «Sul fascismo nessuna ambiguità», ha detto. Non c'è ancora accordo sul candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Sicilia: Lega e Forza Italia hanno benedetto il nome di Stefania Prestigiacomo ma Giorgia Meloni, che puntava sul governatore uscente, l'ha bocciato: «Abbiamo sempre difeso l'unità del centrodestra e continueremo a farlo, anche in Sicilia, dove il candidato migliore per noi rimane Nello Musumeci. Una cosa però non ci si può chiedere: sostenere un candidato che saliva sulla Sea Watch con il Pd», scrive sul suo profilo Twitter. DIRETTA Terzo Polo, oggi l'incontro Renzi-Calenda  Ore 10.30 Caso Anzaldo Tg1, Agcom richiama la Rai - Dopo l'esposto della Lega l'Agcom ha inviato un richiamo formale alla Rai.Elisa Anzaldo, la giornalista del TG1 si scusa per la battuta su Giorgia Meloni. Monica Maggioni scrive alla redazioneOre 9.45 Meloni: «Patto di stabilità va aperta discussione, ma parametri si rispettano» - «Siamo in un sistema di regole e le rispettiamo. Immaginare in questa fase economica di tornare al patto di stabilità come lo abbiamo conosciuto sarebbe complesso, quindi va aperta una discussione, ma i parametri quando ci sono si rispettano. Con inflazione e la situazione economica che stiamo conoscendo e la povertà dilagante il tema di diminuire la pressione fiscale sia fondamentale, su come farlo dipenderà anche dal risultato delle elezioni». Così la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni a Radio Anch'io. «La priorità per Fdi - aggiunge - è aumentare le buste paga e favorire le assunzioni, quello si fa con l'abbattimento del cuneo fiscale e con la nostra proposta "P
iù assumi e meno paghi" abbiamo bisogno di favorire il lavoro. Dobbiamo capire che la povertà non si abbatte con decreto, unico modo creare lavoro metter soldi in tasca a famiglie e consentire alle imprese di lavorare».Ore 9.35 Tabacci: «Di Maio, secondo me ci si può fidare» - «Ho seguito l'azione del ministro degli esteri Di Maio in questi otto mesi, ha fatto molta autocritica sul vaffa, sui 5s, su Macron e i gillet gialli, sul presidente Mattarella. Secondo me ci si può fidare ha 36 anni, non vedo su chi si dovrebbe investire. Ho fatto questa operazione con la Bonino posso farla anche con Di Maio». Così Bruno Tabacci a Radio anch'io. Ore 9.10 La lega candida il presidente dell'Unione Ciechi - Mario Barbuto, presidente dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, sarà candidato dalla Lega alle elezioni Politiche del 25 settembre. Barbuto, classe 1954, catanese di nascita ma residente a Bologna per quasi tutta la sua vita, docente universitario e formatore, già consigliere comunale a Bologna - si legge in una nota -, in passato aveva lavorato con il centrosinistra prima di conoscere Matteo Salvini. Da anni condivide le battaglie della Lega per le persone con disabilità e ha stretto un rapporto di stima, amicizia e fiducia con il leader del partito. L'associazione UICI rappresenta le istanze di circa 2 milioni di cittadini tra ciechi assoluti, ipovedenti gravi e persone pluridisabili con le loro famiglie. All'incarico nell'Unione, Barbuto affianca quelli di Presidente dell'Agenzia Internazionale per la prevenzione della cecità e del Forum Italiano della Disabilità. Ore 9.00 Incontro Renzi-Calenda in tarda mattinata. E su Cottarelli: «Ha commesso un grave errore» - L'incontro con Renzi «credo sarà in tarda mattinata. Ci sentiamo abbastanza spesso. È l'ora di muoversi e parlarsi sulle cose da fare. Io veramente non ce la faccio più di parlare di alleanze, mi sono rotto. Voglio iniziare a parlare agli italiani». Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda a Rtl 102.5. «La Bonino una volta mi disse una cosa che mi colpì molto: noi Radicali odiavamo quelli che venivano chiamati gli indipendenti di sinistra e li chiamavano i dipendenti di sinistra. Gli indipendenti di sinistra erano quelli che una volta il Partito comunista metteva nelle sue liste per far vedere che in fondo era aperto e democratico anche alle persone che non provenivano dal Partito comunista, ma che alla fine non contavano niente. Ecco, questo credo è il rischio che stiano correndo sia la Bonino che Cottarelli. Però è una scelta loro, sono persone di qualità, va bene così», ha detto. Credo che la candidatura di Carlo Cottarelli, ha aggiunto il leader di Azione, sia stata decisa «per poter dire agli elettori guardate non c'è Calenda ma c'è Cottarelli. Ma al di là di questo l'ho commentata con un certo fair play. Penso che Cottarelli commetta un grave errore, perchè va in una coalizione in cui metà del Pd e tutto ciò che sta a sinistra del Pd e i Cinquestelle, che torneranno con il Pd due minuti dopo le elezioni, non condividano nulla di quello che lui abbia raccontato agli italiani negli ultimi cinque anni. Io sono contento di avere Cottarelli in Parlamento, dopo di che sta facendo un errore».Ore 8.30 Alleanza del Pd con M5s dopo il voto? Bettini: «La politica è imprevedibile» - Goffredo Bettini sostiene che la rottura dell'alleanza con Azione non sia «responsabilità del Pd», «Letta è stato paziente e unitario fino al punto di rischiare l'autolesionismo» e rilancia la sfida «ora siamo in campo con le nostre idee. È il momento di battersi, non di recriminare sul passato». Così in un'intervista al Corriere, l'esponente dem, Goffredo Bettini, sulle elezioni e sulla frattura con Calenda: «Abbiamo fatto bene a provarci - sottolinea -. Ma ho avvertito il mio partito che il percorso con lui sarebbe stato rischioso e difficile». Bettini non crede che la vittoria della destra sia scontata: «È divisiva, intimorisce una grande parte del Paese e nell'insieme ha un sapore illiberale condito con troppe promesse demagogiche e irrealizzabili». Poi parlando di possibili allean
za con il M5s dopo le elezioni precisa: «La bellezza della politica è nella sua imprevedibilità. Adesso la priorità è il voto al Pd e alla coalizione che siamo riusciti a costruire». Secondo Bettini «l'agenda Draghi ha realizzato obiettivi importanti. Ma è l'agenda di un governo di unità nazionale - sottolinea -. Molti di essi vanno semplicemente portati a compimento, ma in una prospettiva nuova che il Pd ha il compito di indicare».