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Edizione del 22/03/2020
Estratto da pag. 1
Coronavirus, mappa: le Regioni dove i divieti sono più severi. Cosa si può fare o no dopo l’ordinanza del governo
Dall’Alto-Adige alla Sicilia: ecco tutte le ulteriori restrizioni su supermercati (chiusi la domenica) e sulle attività all’aperto. La Calabria si...
Da in alto a sinistra: Fontana (Lombardia), Zaia (Veneto), Bonaccini (Emilia-Romagna), Kompatscher (Alto Adige), De Luca (Campania), Musumeci (SIcilia)

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Non ci sono soltanto i nuovi divieti annunciati dal premier Giuseppe Conte sabato sera, che scatteranno dalla mezzanotte di lunedì 23 marzo, per contrastare i contagi e l’emergenza Covid (qui l’elenco di tutte le chiusure e i nuovi divieti che scatteranno, ambito per ambito). Ci sono anche le strette, ulteriori e più severe, decise dai governatori, che insieme a molti sindaci avevano chiesto all’esecutivo un intervento più radicale. Da Nord, con il presidente della Provincia dell’Alto-Adige, a Sud, con il governatore della Sicilia Nello Musumeci, sono state firmate ordinanze che frenano il settore commerciale, compreso quello alimentare, fino ad arrivare al blocco dei trasporti. Vediamo la mappa, regione per regione.



Alto Adige In Alto Adige l’ordinanza della Provincia autonoma va oltre quella di Palazzo Chigi, disponendo il divieto di sedersi sulle panchine, consentendo l’uso delle piste ciclabili solo per coloro che devono recarsi a lavoro. Rilevante la stretta sul commercio: anche supermercati e attività alimentari, che non hanno subito limitazioni nei decreti del governo, qui dovranno rimanere chiusi la domenica, mentre nei giorni feriali la saracinesca dovrà abbassarsi alle 19. C’è la possibilità di fare attività all’aria aperta, ma rimanendo rigorosamente sotto casa e mantenendo la distanza obbligatoria di 3 metri da altre persone.

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LombardiaIl governatore Attilio Fontana, davanti al continuo via vai di runner attorno ai parchi cittadini e non solo, ha firmato un’ordinanza che dispone il divieto di fare attività all’aperto, se non sotto casa e rigorosamente in solitudine. Chiusi anche tutti i cantieri edili e gli studi professionali. (Qui il testo completo dell’ordinanza della Regione, con tutte le nuove disposizioni nel dettaglio).

PiemonteLa medesima linea di Fontana è stata adottata anche in Piemonte dal governatore Alberto Cirio: «Nessuna provocazione — ha spiegato —, il nostro è un estremo tentativo di tutelare la salute dei nostri cittadini». Vietati, così come in Lombardia, i mercati all’aperto laddove i sindaci non siano in grado di garantire il rispetto delle distante di sicurezza. Chiusi anche qui gli uffici pubblici con servizi non essenziali.Come in Lombardia: niente assembramento di più di due persone nei luoghi pubblici, spostamenti verso le seconde case, la sosta davanti ai distributori h24 di alimenti e bevande, slot machine. Bloccata l’attività dei cantieri. (Qui tutti i dettagli dell’ordinanza firmata dalla Regione Piemonte).

VenetoIn Veneto, due giorni prima di Palazzo Chigi, davanti al dilagare dei contagi il governatore Luca Zaia aveva varato già altri divieti con una ordinanza che impone anche qui la chiusura di supermercati e negozi di alimentari la domenica e nei giorni festivi, fino al 3 aprile. «Vale anche dopo il decreto di Conte», ha spiegato Zaia. Per chi esce da casa, anche con il cane, è stato fissato un limite ben preciso: 200 metri. (Qui il dettaglio con tutti i divieti disposti in Veneto, oltre a quelli del governo).

Emilia-RomagnaAnche in Emilia-Romagna il governatore Stefano Bonaccini ha firmato una ordinanza ulteriormente restrittiva (qui l’intervista al Corriere: «Ecco perché ho firmato divieti più rigidi prima del governo). Già da oggi i supermercati e le rivendite di generi alimentari rimarranno chiusi la domenica, mentre sono stati annullati anche mercati e mercatini. «Ho scelto di bloccare le attività produttive nella provincia di Rimini, che è tra le più colpite dalla pandemia. Non escludo di farlo anche per altre province. I numeri lasciano senza fiato», spiega il governatore Bonaccini.

CampaniaIn Campania, davanti alla sistematica violazione dello «state a casa», il governatore Vincenzo De Luca è arrivato a evocare «il lanciafiamme» per chi intendes
se organizzare «feste di laurea o di altro genere». Il presidente della Regione ha disposto il divieto totale di fare jogging: contro questa ordinanza è stato presentato anche un ricorso al Tar, che però ha dato ragione a De Luca.

CalabriaIn Calabria la governatrice Jole Santelli ha firmato un’ordinanza che di fatto «blinda» la Regione. «Con decorrenza immediata e fino al 3 aprile 2020 viene disposto il divieto di ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dal territorio regionale — si legge nell’ordinanza —. Si potrà entrare o uscire dalla Calabria solo per spostamenti derivanti da comprovate esigenze lavorative legate all’offerta di servizi essenziali oppure per gravi motivi di salute. Ai trasgressori, alla luce della potenziale esposizione al contagio, si applica la misura immediata della quarantena obbligatoria per 14 giorni».

SiciliaAnche la Sicilia ha scelto la via dell’ isolamento: controlli a Messina su chi sbarca dai traghetti e un netta riduzione dei voli da e per Catania per limitare i viaggi alle sole situazioni di urgenza e improrogabile necessità. Il governatore Nello Musumeci ha ordinato che gli acquisti, anche di generi alimentari, possano essere fatti una sola volta al giorno. E che supermercati e negozi di generi alimentari debbano stare chiusi la domenica. Viene istituito anche il divieto di fare attività fisica all’aperto, Infine, misura rilevante, è stato decretato lo stop ai trasporti da e verso la Sicilia, con l’obiettivo di contrastare l’«importazione» dei contagi.