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Edizione del 03/08/2022
Estratto da pag. 1
Sicilia 2022. I vertici del centrodestra verso il No al Musumeci bis. Per Micciché è sleale
E’ durato davvero poco l’accordo politico tra Cateno De Luca e Dino Giarrusso, nessuna corsa insieme né per le
regionali e nemmeno per le nazionali.
La questione nasce proprio sui seggi uninominali per le politiche del 25 settembre: “Un punto su cui non ci siamo trovati, le divergenze in politica capitano”, lo ha detto durante la sua diretta Facebook della mattina e annuncia anche la conferenza stampa alla Camera del progetto di “Nord chiama Sud”, che si dovrebbe svolgere domani mattina.
Per De Luca il risultato siciliano sarà eclatante e smonta anche l’election day: Nello Musumeci dovrebbe non dimettersi. Ma De Luca non si ferma e pensa a candidarsi al senato nel collegio di Catania sfidando direttamente l’ex sindaco Salvo Pogliese, che potrebbe correre per Fratelli d’Italia.
Brutte notizie arrivano da Roma, il vertice di centrodestra pare sia già orientato a cristallizzare l’accordo che vede la Lombardia alla Lega, il Lazio a Giorgia Meloni e la Sicilia a Forza Italia, è un no secco insomma al Musumeci bis.
Gianfranco Miccichè, rilasciando una intervista a Repubblica, ha etichettato Musumeci come sleale con gli alleati, non è tardata ad arrivare la risposta del delfino di Musumeci, Ruggero Razza: “Se c’è una sola parola che non si può utilizzare nei confronti del presidente Musumeci, fino a considerarla infamante e diffamatoria, è proprio ‘sleale’. In cinque anni, senza un solo giorno di crisi, non c’è alleato che non abbia avuto il pieno rispetto dei patti, perché pochi uomini politici hanno il senso della parola come il presidente della Regione. Semmai la lealtà non sempre è stata ricambiata, persino da chi ha incassato nomine concordate ed il giorno dopo votato norme bloccanomine”.
A rispondere a Razza è Michele Mancuso, deputato regionale azzurro: “È sleale quanto affermato dall’Assessore Razza in merito all’operato del presidente Gianfranco Micciché. Ma non perché quest'ultimo merita difesa, anzi. La mia è una constatazione oggettiva, frutto di cinque anni di atti parlamentari, di buona tenuta dell’Assemblea e della partecipazione di tutti i gruppi parlamentari, riconducibile solo ed esclusivamente al presidente dell’Ars. Tutto ciò è stato infatti possibile grazie al suo sapiente lavoro di cucitura e dialogo. E meno male direi, visto il comportamento poco morbido, anzi alle volte ostile di Nello Musumeci verso l’Aula. Dunque l’allarme lanciato da Razza è privo di fondamento, specie alla vigilia di una fase organizzativa dei Partiti, per garantire alla Sicilia un clima politico più stabile. Mi sorge un dubbio. E se forse le dichiarazioni dell’Assessore Razza sono in realtà il pretesto per mettersi in luce nei confronti del suo nuovo partito, ovvero Fratelli d’Italia? Se fosse così, a noi di Forza Italia interessa ben poco. Per noi, la cosa che più conta è garantire la totale disponibilità per creare una coalizione solida, in grado di consegnare ai siciliani un governo stabile. Purtroppo per qualcuno, non sempre è possibile puntare ai ruoli da protagonista. Occorre avere il garbo e il buonsenso di comprendere che si può fare un ottimo lavoro anche dalle retrovie, senza per forza essere una primadonna”.
Il presidente Musumeci, intanto, continua il suo tour "istituzionale-elettorale", visitando Valderice e subito dopo la borgata marinara di Bonagia dove sorgerà il porto che ha finanziato con 31 milioni di euro. Ad accogliere il governatore al municipio di piazza Sandro Pertini, il sindaco Francesco Stabile, che più volte e in diverse altre occasioni, si è visto vicino a Musumeci, a conferma della volontà di partecipare alla competizione elettorale regionale. Presente anche il presidente del Consiglio comunale Alessandro Pagoto e l'assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano.
«Questa è una struttura che attende da tempo di essere valorizzata - dichiara il presidente Musumeci - ed è rientrata nei programmi di recupero del governo regionale, che per la portualità minore ha investito oltre 15
0 milioni. La Sicilia è tra le prime sette località al mondo per preferenza turistica; il tema serio è adeguare le strutture e i servizi a questa rinnovata e accresciuta attenzione verso la nostra Isola. La competizione non si fa solo col mare e col sole, ma con la qualità dei servizi e delle infrastrutture. Servono collegamenti celeri e il coinvolgimento pieno dei privati. La sfida si può vincere e la svolta è già cominciata».