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Dir. Resp.
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Edizione del 21/03/2020
Estratto da pag. 1
Lavoro: Donazzan a Ministro Catalfo, “Al Veneto risorse insufficienti per cassa integrazione in deroga”
“Il Veneto considera  insufficienti le risorse per gli ammortizzatori socialiin deroga. Lo ha ribadito l’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan nelcorso dell’incontro in videoconferenza degli assessori al Lavoro delle Regioniitaliane (IX Commissione della Conferenza delle Regioni) con il ministro delLavoro Nunzia Catalfo.Il Ministro ha proposto il riparto dei 3,3 miliardi di risorse disponibili,ipotizzando un primo decreto per tutte le regioni in base agli addetti, ed unsecondo decreto di riparto con il criterio del ‘tiraggio della spesa’.“Il Veneto ha posto alcune questioni dirimenti e gravi  – riferisce  Donazzan-La prima è l’insufficienza delle risorse, e in particolare facendo riferimentoal primo decreto, quello del 2 marzo 2020 n. 9, che ha stabilito per il Venetola cifra di 40 mln, ovvero il residuo delle precedenti gestioni di cassaintegrazione in deroga, che Inps ha certificato al 2017 per una cifra pari a 58mln. La seconda questione che ho posto è la iniquità di un riparto che trattanello stesso modo delle altre le tre regioni già ‘zona arancione’ che hannosopportato già gravi danni alla propria economia . La terza questione posta èl’esatta determinazione delle risorse che residuerebbe presso ciascuna regione:le risorse da destinare alla cassa integrazione in deroga in tutta Italia vannodefinite con criteri oggettivi e certificati”.“Le risorse sono ampiamente sottostimate per il Veneto – ha denunciatol’assessore al Lavoro nel confronto con il ministro – Un primo ma puntualecalcolo, fatto incrociando i dati Inps, Veneto Lavoro e Camere di Commercio,fotografa un fabbisogno di circa 200 mln di euro al mese,  solo di cassaintegrazione in deroga, a fronte di un assegnazione, in base al primo decretodel 2 marzo, di appena 40 mln di euro. Soldi, questi, che peraltro sono risorseproprie, frutto di una oculata gestione degli ammortizzatori sociali fatta inVeneto dalle parti sociali”.“Ho manifestato al ministro Catalfo – prosegue Donazzan  – come il Veneto siain sofferenza da oltre tre settimane a causa di questa emergenza sanitaria Ilnostro turismo, prima industria della regione,  ha accusato un impattoimmediato e larga parte delle nostre attività manifatturiere e dei servizi sonochiuse da settimane per il contenimento dell’emergenza Covid. Chiedo pertantoche il riparto delle risorse per gli ammortizzatori tenga tener conto di questarealtà”.“Sono tornata chiedere – rimarca l’assessore Donazzan – di conoscere il residuodi ciascuna regione, chiedendo di avere una risposta in merito ai 18 milioniche mancherebbero all’appello al Veneto, in considerazione anche del fatto chequesta amministrazione regionale, per parte sua,  ha già stanziato nei giorniscorsi ulteriori 5,5 milioni di risorse proprie per gli ammortizzatorisociali”.“La risposta che ho ricevuto mi ha sconfortata – riferisce Donazzan – IlMinistero ci ha spiegato di non essere in grado, perchè non tutte le regionihanno avuto la certificazione del proprio residuo “.“Un risposta per noi inaccettabile – prosegue – Chiedo che i criteri delsecondo decreto di riparto siano ridiscussi. Non possiamo accettare la propostadel ministro di applicare il mero criterio di tiraggio della spesa. Pretendoche sia fatta chiarezza sulla risorse, perché il momento è grave e ci vuolemassima serietà, anche nel validare e certificare le domande di casaintegrazione in deroga. Le aziende venete, che non hanno mai abusato delricorso agli ammortizzatori, in questo momento hanno tutto il diritto di avereuna risposta concreta”.“Il paradigma degli ammortizzatori va cambiato – conclude Donazzan – In unmomento difficile per le aziende e per le casse dello Stato come questo, forseuno sforzo in più in termini di risorse dovrebbe essere destinato a quelleimprese che non mettono i loro dipendenti in cassa  integrazione, purtrovandosi nelle condizioni di poterlo fare”,