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Estratto da pag. 1
Medicina, in mille ai test per la specializzazione. «Ma vengano sostenuti»
La Asl potranno arruolare laureati abilitati nei Pronto soccorso
sanità

Mezzogiorno, 27 luglio 2022 - 10:20

Medicina, in mille ai test per la specializzazione. «Ma vengano sostenuti»

Le Asl potranno arruolare laureati abilitati nei Pronto soccorso

di Enrico Filotico

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È stato il giorno del grande concorso, oltre mille laureati in Medicina e Chirurgia della Puglia hanno sostenuto la prova per accedere alle borse di specializzazione. Erano 1077 gli specialisti che hanno raggiunto i vari plessi dell’Università di Bari per sostenere i test. Ingresso previsto per le 11 e mezza, poi lo start alle 14. A disposizione dei candidati 210 minuti per raggiungere un punteggio sufficiente a conseguire l’obiettivo, in casa o se necessario in sedi lontane. Per la Puglia in palio circa 650 borse di studio. In attesa dei numeri ufficiali ancora non pubblicati dal ministero si contano 30 borse regionali riconfermate dallo scorso anno, mentre dovrebbero essere 620 quelle stanziate con fondi Miur. Gli specializzandi come noto non hanno un contratto di lavoro, risultano essere ancora specialisti in formazione. Quindi studenti a tutti gli effetti. Dopo l’emergenza Covid il tema dell’imbuto formativo ha smesso di essere un pericolo per tutta la categoria, così come spiegato dal leader nazionale del Segretariato italiano giovani medici Emanuele Rollo. «Con le battaglie condotte negli anni precedenti l’imbuto formativo è ormai superato e questa è una grande vittoria che non lascia nessun collega medico indietro nella formazione», spiega. Rollo attualmente è specializzando di Anestesia e Rianimazione, che fa riferimento al rapporto nazionale e locale tra candidati e posti disponibili. Oggi grazie anche al lavoro del Sigm prima, durante e dopo la pandemia si contano 13 mila borse per poco meno di 18 mila iscritti al test. «I colleghi che partecipano al concorso possono ambire ad un contratto dì specializzazione nella branca che maggiormente desiderano – continua lo specializzando del Policlinico - ora la vera sfida dei prossimi anni è garantire qualità alla formazione, in questo gli atenei in collaborazione con le Regioni devono iniziare a valutare nuove prospettive per i futuri specialisti che riguardino gli spazi della formazione e l’intero sistema». Poi conclude: «In particolare la Regione Puglia e il suo sistema sanitario, devono guardare al futuro e garantire agli specialisti la certezza di un sistema che possa accoglierli».



In attesa di risposte sulla formazione, il consiglio regionale è intanto intervenuto sui Pronto soccorso. «È stata approvata a maggioranza una mozione per potenziare i Pronto soccorso e assicurare le attività assistenziali, viste le criticità esistenti – si legge in una nota che arriva dagli uffici via Gentile - con la mozione si chiede l’impegno del governo regionale di portare all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni, la possibilità da parte delle Asl di bandire avvisi per contratti a tempo determinato riservati ai laureati in Medicina e Chirurgia abilitati all’esercizio della professione medica e iscritti agli ordini professionali, anche durante la loro iscrizione ai corsi di specializzazione, a partire dal terzo anno in corso, per attività da svolgere al di fuori dell’orario dedicato alla formazione specialistica». Novità anche sul fronte universitario. L’Università di Bari ha aperto le sue porte a 22 docenti e ricercatori in arrivo dall’Ucraina, a cui è stata data la possibilità di essere visiting nell’Ateneo barese. Ovvero, esperti invitati a proseguire la loro attività didattica e di ricerca. «Abbiamo raddoppiato il contributo onnicomprensivo - commenta il rettore Stefano Bronzini – perché la costruzione e il consolidamento della pace, passa anche attraverso il sostegno allo studio, alla formazione e alla conoscenza, un diritto che vogliamo favorire e sostenere». Attese le candidature entro il 30 settembre.

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27 luglio 2022 | 10:20

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