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Edizione del 26/07/2022
Estratto da pag. 1
Crisi di governo, ecco l`impatto sui provvedimenti sanitari
La caduta del governo Draghi potrebbe avere un impatto sui provvedimenti e le misure riguardanti la sanità.
La caduta del governo Draghi potrebbe avere un impatto sui provvedimenti e le misure riguardanti la sanità.

La caduta del governo Draghi, che porterà alle elezioni il prossimo 25 settembre, potrebbe avere un impatto sui provvedimenti riguardanti la sanità. Ecco, nel dettaglio, le riforme e le misure che rischiano una frenata.

Rischia di subire un rallentamento l’attuazione del DM 77, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.144 del 22 giugno 2022, con cui si è dato il via al nuovo modello di organizzazione territoriale; manca infatti la riforma dei medici di famiglia, componente cruciale della riorganizzazione territoriale e senza la quale l’intero progetto rischia temporaneamente di bloccarsi.

Nella declinazione del disbrigo degli affari correnti è però previsto che vengano approvati regolamenti in attuazione del PNRR, di conseguenza l’adozione di regolamenti volti a rendere operativo il DM 77 dovrebbe avvenire.

Si dovrebbe interrompere il disegno di legge delega per la riforma degli Istituti di Ricovero e Cura a carattere scientifico, approvato in data 25 maggio 2022 dalla Camera dei Deputati e attualmente in esame in seconda lettura in aula al Senato.

Infatti, anche qualora il Parlamento approvasse la legge delega, secondo la declinazione degli affari correnti avvenuta in CdM ieri, non sembra possibile per il Governo procedere con decreto legislativo dando seguito alla delega.

Disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche

Il provvedimento è in esame in Assemblea (prima lettura) a Montecitorio dopo essere stato trasmesso dalla Commissione Affari Sociali nelle scorse settimane. Non dovrebbe esserci un lasso di tempo congruo per la prosecuzione dell’esame dell’atto.

Il DDL Concorrenza è stato trasmesso dal senato il 31 maggio 2022 e non è ancora stato approvato dalla Camera dei Deputati. Il testo, che può considerarsi propedeutico per l’accesso ai fondi del PNRR, tra le altre cose prevede di riformare la selezione della dirigenza medica eliminando la discrezionalità di individuazione dei dirigenti medici. Da quanto si apprende, vista la portata strategica del Provvedimento, il Parlamento sta lavorando all’ipotesi di approvare il DDL Concorrenza in extremis, prima dello scioglimento delle Camere, stralciando l’articolo 10 sui taxi.

La proposta di legge vede il suo iter ancora in una fase preliminare trovandosi in esame in Commissione Affari Sociali dal 4 agosto 2020. Sembra quindi probabile che, almeno per questa legislatura, venga accantonata la realizzazione di una cornice legislativa nazionale volta ad individuare progetti terapeutici riabilitativi individualizzati. Si ricorda che il provvedimento è stato proposto dal M5S.

La proposta di legge, il cui iter è iniziato in Commissione Affari Sociali in data 12 maggio 2021, non riuscirebbe ad approdare in Aula in prima lettura.

Sarebbero conseguentemente rimandati la completa revisione e l’aggiornamento della disciplina in materia di prevenzione e di lotta contro la sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS), attualmente contenuta nella legge 5 giugno 1990, n. 135.

Dovrebbero slittare alla prossima legislatura decreti attuativi concernenti la creazione della rete registro tumori (la legge è entrata in vigore nell’aprile del 2019 e nel corso del 2021 sono state ripartite le risorse con decreto del Ministero della Salute), l’attuazione del testo unico sulle malattie rare necessari per dare concretezza a diversi elementi contenuti nel provvedimento, tra cui:

Il 15 ottobre scade la proroga di Cts e Cpr, organi senza i quali l’operatività dell’Agenzia del farmaco si blocca. Dubbi permangono sulla Riforma complessiva dell’Agenzia Italiana del Farmaco, ormai in discussione da un anno e sulla quale rimangono diversi punti controversi, tra cui:

Visti i tempi tecnici stretti è da monitorare un’eventuale ulte
riore proroga di Cts e Cpr nei prossimi mesi in vista di lasciare sul tavolo del nuovo esecutivo la riforma complessiva di AIFA. 

Non dovrebbe essere portata a termine la nuova riorganizzazione del Ministero della Salute che, secondo una bozza di regolamento circolata nelle scorse settimane, prevederebbe 14 Direzioni generali. La bozza di regolamento, infatti, sarebbe dovuta essere deliberata dal Consiglio dei Ministri prima del decreto finale del Presidente della Repubblica. Gli affari correnti non prevedono però che il governo, salvo casi particolari, possa adottare regolamenti governativi o ministeriali. Di conseguenza sembra inevitabile il rinvio della riforma.

Il provvedimento è atteso da oltre 5 anni quando fu emanato il Dpcm di aggiornamento dei Lea. Ad oggi il Decreto è bloccato da 6 mesi alla Conferenza delle regioni con il Ministero che si era di nuovo messo al lavoro per una nuova stesura. Sarà anche questo provvedimento probabilmente sul tavolo del prossimo nuovo esecutivo.

Le commissioni Affari Sociali e Igiene Sanità hanno espresso parere favorevole condizionato allo schema di decreto legislativo predisposto dal Governo nelle scorse settimane. Potrebbe esserci un ritardo o uno slittamento nell’adozione del Decreto, fermo restando che trattandosi di un adeguamento a legislazione UE l’iter di adozione potrebbe anche proseguire con l’attuale esecutivo. 

Direttore responsabile: Fabio Massa

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