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Edizione del 25/07/2022
Estratto da pag. 1
Verso le elezioni, Zingaretti: “Se mi candido? Dipende da Letta”
Anche Baroni lascia Forza Italia. La Lega alza i toni sui migranti: l''obiettivo di Salvini è tornare al Viminale
Il governatore del Lazio Nicola Zingaretti si dice disponibile a candidarsi in Parlamento: «Sono a disposzione del partito, dipende molto dal Pd. Io sono amministratore grazie ai cittadini della mia comunità ormai da 14 anni perché abbiamo sempre vinto insieme le elezioni. Io sono a disposizione di un progetto politico, poi dipenderà da Enrico Letta». Nel centrodestra c’è scontro sulla premiership. Il coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani, che il Ppe vorrebbe a Palazzo Chigi, afferma che «ora l'importante è lavorare per gli italiani». Poi parlando delle fuoriuscite dal partito, dichiara «incomprensibili» le scelte di Mariastella Gelmini e Renato Brunetta (che ha accusato Berlusconi di bodyshaming: «Mi dicono “nano”, fa male») commenta: «Se non fossi d'accordo con una decisione del mio partito – afferma – magari rinuncio a tutti gli incarichi ma non è che divento di sinistra. Passare da Berlusconi a fare il fiancheggiatore del Pd non mi pare una grande carriera politica». Anche la deputata di Forza Italia Annalisa Baroni lascia il partito. La Lega alza i toni sui migranti: l'obiettivo di Salvini è tornare al Viminale. Intanto, New York Times e Guardian mettono sotto la lente l'ascesa di Giorgia Meloni e parlano di «sviluppo allarmante». Il Guardian si chiede a chi giovano le dimissioni di Mario Draghi, la risposta: «È ovvio, i tre partiti di destra: i ribelli neofascisti Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni, la Lega di Matteo Salvini e Forza Italia di Silvio Berlusconi». Per Licia Ronzulli, senatrice di Forza Italia, «Per Palazzo Chigi Meloni può attendere».L’intervista–Prove di accordo tra i progressisti, la mano tesa di Calenda a Letta: “Alleanza possibile”L’analisi – Tendenza Orban: Salvini, Meloni e Berlusconi hanno sempre corteggiato la linea del leader unghereseIl retroscena – Letta allarga a sinistra le alleanze del PdLa polemica – New York Times e Guardian contro Giorgia Meloni: “Il futuro dell’Italia è desolante”Segui gli aggiornamenti ora per ora10.55 – Paita (Italia Viva): da Frascina toni gravi contro Brunetta «I toni utilizzati dalla Fascina nei riguardi di Brunetta sono gravi. Vorrei chiederle: mentre Renato Brunetta era a fare il ministro e il parlamentare in questi anni, lei dov'era? Noi non l'abbiamo vista molto poco in Parlamento salve eccezioni #cercasiFascinadisperatamente». Lo scrive su Twitter Raffaella Paita, deputata di Italia Viva.10.40 – Tajani: Berlusconi presidente del Senato? Non c'è alcun patto «Berlusconi presidente del Senato? Ma per carità. Berlusconi può fare tutto. Tutti gli riconoscono il ruolo che ha avuto. Starà a lui decidere. Ma non c'è alcun accordo alcun patto. Ma lui che ha fatto il presidente del Consiglio per 10 anni, l'imprenditore, sport, si mette a trattare per fare il presidente del Senato? Mi sembra riduttivo. Evidentemente certa stampa di sinistra lo vede come collante del centrodestra e il fatto che non siano riusciti ad eliminarlo dalla vita politica dà fastidio. Mi sembra davvero una bassezza». Lo ha detto il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani ad Agorà estate su Rai 3.10.30 – Baroni (Forza Italia): lascio il partito, non c’è spazio per i moderati «La posizione politica assunta dal partito in piena crisi di governo è stata sconcertante. Mai mi sarei aspettata che Forza Italia scippasse a Conte e ai 5s la responsabilità di far cadere l'esecutivo, condannando il Paese all'instabilità e mettendo a rischio importanti provvedimenti a favore di famiglie e ceti produttivi. Non mi riconosco più in questa Forza Italia, che ormai da tempo insegue Salvini e il suo populismo. Ha ragione Mariastella Gelmini quando dice che in Forza Italia non c'è più spazio per i moderati. Da oggi non faccio più parte di Forza Italia e lascio ogni carica all'interno del partito». Così la deputata Annalisa Baroni.09.55 – Zingaretti: io candidato? A disposizione del Pd «Io candidato in un ruolo di primo piano nella politica nazionale? Dipende molto dal mio partito, io sono amministratore grazie ai cittadini della mia comunità ormai da 14 anni perché insieme abbiamo vi
nto sempre le elezioni. Io sono a disposizione di un progetto politico, poi dipenderà da Enrico (Letta, ndr), dal gruppo dirigente del Pd. La mia consiliatura è finita perché dopo due mandati nel Lazio non ci si può ricandidare e personalmente penso che due mandati per un presidente di Regione siano davvero sufficienti e quindi occorre cambiare». Lo ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti a Radio Anch'io. «Sicuramente combatterò strada per strada e nei posti di vacanza per ridare speranza a questo Paese, che è la mia gente e la mia comunità. Ora c'è bisogno di non uccidere la speranza di potercela fare», ha concluso Zingaretti.