laprovinciapavese.gelocal.it
Dir. Resp.
Tiratura: n.d. - Diffusione: n.d. - Lettori: 33599
Edizione del 24/07/2022
Estratto da pag. 1
Bonaccini: “Più soldi a fragili e famiglie. E il rigassificatore lo faccio qui” - La Provincia Pavese
Il presidente dell’Emilia-Romagna: «Serve il coraggio di sparigliare, non possiamo più limitarci a parlare male degli avversari»
Sostiene Stefano Bonaccini che la vittoria del centro-destra non sia ineluttabile, ma per invertire un destino quasi segnato, il Pd deve essere capace di proporre «uno schema completamente nuovo, un progetto per l’Italia che sia innovativo, perché con una semplice sommatoria di liste si va poco lontano», «ci sono momenti che impongono una rivoluzione: o la si fa o la si subisce». Alla vigilia di una campagna elettorale che si preannuncia controvento, Stefano Bonaccini - presidente della Regione Emilia-Romagna, il personaggio “dem” di maggior peso politico tra quelli che guidano le amministrazioni locali – in questa intervista propone al Pd di «sparigliare», di non limitarsi a «parlare male degli avversari».I leader, tutti sondaggio-dipendenti, stanno aspettando i primi test, ma lei percepisce che tra i cittadini non politicizzati lo strappo di Conte, Salvini e Berlusconi possa portare a un’inversione di tendenza?«Il salto nel vuoto provocato dalla mancata fiducia a Draghi ha creato sconcerto e risulta incomprensibile anche a tanti che pure non erano innamorati di questo governo. È una cosa che va ben al di là delle appartenenze politiche: in un momento di enorme incertezza, una parte della politica si è sottratta alle proprie responsabilità pensando di lucrare consenso sui problemi degli italiani. È questo che raccolgo: dai cittadini alle imprese, dai lavoratori all’associazionismo, fino ai sindaci di ogni colore politico. Conte, Salvini e Berlusconi hanno messo l’interesse di partito davanti all’interesse generale. Un tatticismo che ha trascurato le priorità del Paese».Parafrasando un vecchio slogan: “Avanti col Pd contro gli opposti destabilizzatori?”«No, non basta. Perché gli italiani premieranno chi presenterà un piano convincente per il Paese, non chi tenterà di spaventarli parlando male dell’avversario».L’agenda sociale, pur decisiva per un partito progressista, basta?«Il salario minimo è una proposta concreta per tanti che vivono con stipendi inadeguati, talvolta indegni. C’è un lavoro povero che non può essere abbandonato a se stesso e, più in generale, i redditi delle famiglie sono mangiati da un’inflazione galoppante che va fermata. Ma spesso il lavoro povero è anche quello autonomo, o di piccoli artigiani e commercianti che vedono aumentare i costi di mese in mese. Serve una risposta fortissima sul piano energetico per fermare il caro-bollette».Come?«In Emilia-Romagna, anche senza un governo nella pienezza dei suoi poteri, faremo il rigassificatore a Ravenna e lo faremo al servizio di tutta Italia: per garantire le forniture di gas e a prezzi normali. Basta con l’Italia dei no, serve un’Italia del sì. Vogliamo realizzare il più grande parco italiano dell’eolico e fotovoltaico a mare, per sostenere energie rinnovabili. La transizione ecologica è questo, tenere insieme ambiente e lavoro. Su questo terreno la destra ha ancora la testa nel Novecento e ben poco da dire».Il mondo politico-mediatico ripete un po’ a pappagallo agenda Draghi…«Il governo di unità nazionale è stato chiamato a rispondere nell’emergenza con il sostegno di tutte le forze democratiche. Il progetto da presentare oggi è quello di un campo progressista e riformista dove non c’è più spazio per i veti di Salvini e per i no ideologici dei 5 Stelle. Ripeto: cambia tutto».In Italia, da oltre 20 anni, le elezioni le vince chi sa intercettare l’elettorato flottante, ceto medio dipendente impoverito, piccola imprenditoria, partite Iva, commercio: la partita “sociale” è questa?«Sì. E ha a che fare con la garanzia di tutele e servizi funzionanti, dalle liste d’attesa in sanità alla possibilità di accedere al nido con rette ragionevoli. Con un fisco semplice e una pubblica amministrazione amica. Ormai tra bonus e superbonus edilizi ed energetici siamo al caos, serve un riordino che dia stabilità, programmabilità, semplicità. Una discussione più seria di quella sul 110% a cui stiamo assistendo. Chiamiamo le cose per nome, altrimenti diventano categorie astratte».Il Pd è al bivio: campagna “identitaria” – con Speranza, Verdi-Sinistra italiana, Di Ma
io-Tabacci, Psi – puntando al 25-28%, ovvero fare l’impossibile per tentare un’alleanza con la galassia centrale per contendere collegi alla destra, provando a “sporcarle” la vittoria. Lei quale soluzione preferisce?«Serve uno schema nuovo, con un progetto per l’Italia che sia davvero innovativo. Con una sommatoria di liste non si va lontano, come ha sottolineato anche Enrico Letta. Per aggregare un nuovo fronte riformista è necessario ridiscutere e rimescolare tutto, altrimenti rimarremo vittime di noi stessi: dei veti incrociati sulle alleanze. Il Pd deve avere il coraggio di sparigliare, perché l’unico che può farlo, partendo da sé stesso, per poi chiedere agli altri altrettanto coraggio e costruire insieme una proposta progressista che sia credibile per gli italiani. Altrimenti dimostreremo di non avere capito la fase che si apre. Non possiamo richiamare il pericolo della vittoria di una destra populista e antieuropeista, antiscientifica e filo Putin e poi rimanere inchiodati a uno schema interno e di alleanze che non regge più. Col rischio che per veti personali o velleità politiche ciascuno corra per sé per prendere l’1% in più. Sarebbe la miglior garanzia di successo della destra».Calenda potrebbe preferire un successo di lista a uno di coalizione…«Se Azione ha come obiettivo prendere qualche punto percentuale in più è la strada giusta. Ma se come spero e credo, Carlo Calenda ha in testa un progetto alternativo alla destra sovranista e ai populisti, allora farebbe fatica a resistere, almeno per come lo conosco, a una proposta che anche lui ha sempre evocato. Tutte cose che preferisco dire adesso e non il giorno dopo le elezioni».

2

Articoli rimanenti

Accesso illimitato a tutti i contenuti del sito

1€/mese per 3 mesi, poi 2.99€ al mese per 3 mesi

Attiva Ora

Sei già abbonato? Accedi



Sblocca l’accesso illimitato a tutti i contenuti del sito

Vigevano, i pompieri cercano un 21enne scomparso nelle acque del Ticino



Maria Fiore

Auto investe ciclista e sradica il guard rail, due feriti



Lorella Gualco

Acrobata cade da quattro metri, attimi di paura nel castello di Vigevano



Oliviero Dellerba

Dipendenti contagiati dal Covid, il municipio di Bereguardo chiuso per tre giorni

Davide Aiello

In Groenlandia gli iceberg perdono 6 miliardi di tonnellate di acqua al giorno

Come sopravvivere al caldo senza l'aria condizionata

di Deborah Ameri

Gino Paoli: “Sapore di sale, ma anche di aragoste”

Dimmi com'è la tua casa e ti dirò chi sei e che cosa c'è nel tuo passato

di Paola Emilia Cicerone

Tra castello e mare, il riposo dolce e gustoso di Fregene

Jessica Biel per la prima volta col marito sul set: "Con la parrucca sembravo Justin (Timberlake) dopo la doccia"

di Roberto Croci

Amazon Prime Video cambia look. E finisce per trasformarsi in Netflix

di Emanuele Capone

Terra madre torna a Torino: “Nel villaggio del cibo giusto”

di Elisabetta Pagani

Quei pranzi spensierati sulla spiaggia: ombrellone e insalata di riso

di Eleonora Cozzella

Dalle Alpi Retiche alla tavola, arriva l'acqua sostenibile

di Luisa Mosello