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Edizione del 19/07/2022
Estratto da pag. 1
Crisi governo: incontro Draghi-Letta a palazzo Chigi. Salvini riunisce alla Camera ministri e sottosegretari Lega
Il segretario del Pd Enrico Letta è stato avvistato dal ''Foglio'' prima delle 10 fuori da palazzo Chigi dopo aver incontrato il premier Mario Draghi. Al
Il segretario del Pd Enrico Letta è stato avvistato dal ‘Foglio’ prima delle 10 fuori da palazzo Chigi dopo aver incontrato il premier Mario Draghi. Al Nazareno nessuna smentita sull’incontro. 

Questa mattina alla Camera il segretario della Lega, Matteo Salvini, incontrerà ministri e sottosegretari del partito. Ieri sera, sempre a Montecitorio, si è tenuta l’assemblea dei parlamentari leghisti per fare il punto della situazione. 

“Come annunciato, se il presidente Draghi chiederà la fiducia alla Camere, io la accorderò senza alcun dubbio”. Lo afferma la deputata M5S Maria Soave Alemanno in una intervista a ‘La Gazzetta del Mezzogiorno’. “Oltre un anno fa, in piena crisi pandemica – spiega -, ho approvato la formazione di un governo di unità nazionale. Non smetterò di sostenerlo oggi di fronte a un’emergenza sociale, se possibile, ancora più critica”. La parlamentare salentina, secondo quanto scrive il quotidiano, oggi potrebbe lasciare il Movimento. 

C’è il rischio che la crisi politica si ripercuota su quella economica; è invece necessario che “Draghi continui a guidare il governo”. Così il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli.

Bisogna trovare una trovare una soluzione alla crisi di governo affinché il premier Mario Draghi resti a Palazzo Chigi. Questo, in sostanza, il senso dell’appello che il direttore de ‘Il Sole 24 Ore’ Fabio Tamburini lancia sul quotidiano. Un appello firmato, tra l’altro, da 250 top manager e imprenditori, e da numerosi esponenti del mondo accademico.

“O Draghi si convince che bisogna andare avanti nell’interesse del Paese o, Crippa o non Crippa, si va alle elezioni a inizio ottobre. Non ci sono altri scenari per me”. Così il leader di Iv Matteo Renzi in un’intervista a ‘Il Giornale’.”Draghi deve preparare una lista di cose da fare senza ascoltare le paturnie dei partiti e dei partitini: vada, scelga, governi. Draghi faccia Draghi e l’Italia va. Se invece vuole fermarsi, i grillini possono anche fare tre scissioni al giorno ma non cambia nulla”, aggiunge. “Tocca al premier decidere, nessun altro può farlo al posto suo”.

“Viviamo in una situazione di incertezza che non fa bene al Paese”. Così il governatore leghista del Fvg Massimiliano Fedriga in un’intervista a ‘Il Giornale’. “L’instabilità – prosegue – non porta mai cose positive, è quello che la Lega ha contestato più volte a Conte. Ha scatenato una crisi per un pretesto”. Verso Mario Draghi “nutro una grande stima, penso che abbia lavorato molto bene, anche sul piano internazionale per tutelare i nostri interessi internazionali grazie alla sua autorevolezza. La nostra volontà – aggiunge il presidente della Conferenza delle Regioni – invece è molto chiara: una maggioranza dove c’è il M5s è insostenibile, proprio per l’atteggiamento irresponsabile che hanno avuto”. Quindi se il M5s rientrasse in qualche modo nella maggioranza sarà la Lega a dire di no? “Lo faremmo – aggiunge Fedriga – a tutela di Draghi e dell’azione di governo, che sarebbe sempre minata dall’inaffidabilità dei Cinque Stelle, un partito che non ha votato la fiducia a un governo in cui ha i suoi stessi ministri”. 

“Il Pd soffre della sindrome di Stoccolma. Ha eletto un avvocaticchio populista a ‘forte punto di riferimento’ progressista solo perché impressionato da tre sondaggi. Spero che questa vicenda apra gli occhi al Pd: M5s è stata una delle più grandi allucinazioni collettive di questo Paese. Una sciagura che sarebbe comica, se non avesse fatto danni gravissimi all’Italia”. Così il leader di Iv Matteo Renzi in un’intervista a ‘Il Giornale’.”Spero che chi insultava Italia Viva per aver cacciato Conte e favorito l’arrivo di Draghi si renda conto di ciò che abbiamo fatto”, aggiunge. “Non che mi dicano ‘scusa’, ma almeno mi dicessero grazie”. 

“Le urne anticipate non sono di per sè una sciagura. Ma serve sempre una attenta valutazione del rapporto costi-benefici, che oggi risulta enormemente squilibrato: i costi delle urne anticipate di sei mesi appaiono di gran lunga maggiori dei benefici. Un
gioco che, per il Paese, non vale assolutamente la candela e infatti i cittadini non capiscono. Il centrodestra di governo sta dalla parte del Paese”. Così l’economista e ministro per la Pa Renato Brunetta in un’intervista a ‘Il Corriere della Sera’.

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