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Edizione del 20/03/2020
Estratto da pag. 1
Mais, via libera al piano nazionale 2019-2022
La Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera al piano nazionale del maisFonte foto: © Dusan Kostic - FotoliaAnche la Conferenza delle regioni, a fine febbraio, ha dato il via libera alpiano nazionale per il sostegno al mais, con la concertazione al tavolo tecnicopermanente con associazioni agricole e di rappresentanza, Mipaaf, Crea e Ismea.Il mais è fra le prime colture nazionali sia in termini di rese che dal puntodi vista produttivo, e l'obiettivo, come si legge nel documento, è il sostegnoalle filiere nazionali dei prodotti zootecnici e bio-industriali, dal momentoche il comparto del granturco ha subito varie criticità di mercato, minatedalla bassa competitività del settore e da bassi prezzi, insufficienti acoprire anche solo i costi di produzione.Analizzando infatti il contesto attuale, il settore riguarda una produzionenazionale di 8,5 milioni di tonnellate, con rese intorno alle 10 t/ha, per unvalore pari a 2,1 miliardi, a sostegno di produzioni zootecniche che generanoun totale complessivo di fatturato di oltre 36 miliardi, di cui 6 direttamentecollegati alle produzioni Dop e Igp.Una coltura importante, che però ha visto solo nell'arco del triennio 2013-2016la perdita del 25% delle aziende, e una riduzione delle superfici nel periododi 2000-2018 di 437mila ettari, dai circa 1,06 milioni di ettari ai 591mila del2018. In questo contesto di crisi si è quindi resa necessaria l'istituzione diun tavolo permanente di settore, istituito per decreto il 30 aprile 2019. Illavoro fra tutte le parti sociali ha portato alla firma del documento,licenziato poi recentemente dalla Conferenza Stato Regioni.Il nuovo piano nazionale per il mais opera nell'arco del periodo 2019-2022 eprevede tre importanti linee di intervento. Il primo focus è l'orientamento almercato, con la valorizzazione del prodotto nazionale da un'indistintacommodity, portando al prodotto mirato "specialty", in linea con l'esigenza difiliera. Il mezzo chiave sono i contratti di filiera basati su obiettivi eparametri tecnici condivisi attraverso i disciplinari di produzione.Il secondo perno è la crescita della competitività, attraverso il recuperodell'efficienza aziendale, l'implementazione delle rese, l'aumento innovativo eil miglioramento della gestione delle micotossine.Infine, la promozione di politiche comunitarie efficienti, attraverso ilsupporto dei piani di sviluppo rurale al fine di creare investimenti produttivie l'orientamento di strumenti politici ed economici relativi al 2021 con ilmeccanismo dei pagamenti diretti.Ora naturalmente si aspetta il piano finanziario a supporto e, oltre a questo,ci sono aspettative sul tema delle "New Breeding Technologies", con lanecessità di sostenere l'attività sperimentale.© AgroNotizie - riproduzione riservataFonte: AgronotizieAutore: Lorenzo PelliconiTag: cerealicoltura organizzazioni agricole mercati psr mangimi mipaaf made initaly accordo New breeding techniquesTi è piaciuto questo articolo?Registrati gratisalla newsletter di AgroNotiziee ricevine altriUnisciti ad altre 220.444 persone iscritte!