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Edizione del 14/07/2022
Estratto da pag. 1
Cinghiali: le Regioni contro il Governo e il Ministro
Emergenza cinghiali, a Roma tutti gli assessori regionali all''agricoltura protestano contro il Ministro della Transizione Ecologica
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L’emergenza cinghiali mette gli assessori regionali dell’agricoltura contro il Governo, per la precisione contro il Ministro della Transizione ecologica. La protesta è motivata dal fatto che il ministero blocca la possibilità dei territori di dare soluzione al sovrannumero degli ungulati.

“Non è con il falso ecologismo – esordisce il vicepresidente della Regione Marche Mirco Carloni, assessore all’Agricoltura – che si risolvono i problemi degli agricoltori. È grave che una parte del Parlamento nazionale e delle Commissioni, soprattutto a guida del M5S, ostacoli l’approvazione di un decreto condiviso tra Regioni e MiTe. Decreto sul quale anche altri Ministri competenti concordano. A distanza di due mesi è giunto il momento di decidere e assumersi le responsabilità. Abbiamo sostenuto convintamente l’assessore del Veneto, il leghista Federico Caner, coordinatore della Commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni, che ha indetto una giornata di protesta a Roma. Perchè la politica non deve sovrapporsi alle ragioni tecniche, alle questioni amministrative e al buonsenso nella gestione dei problemi. In questo caso quello dei cinghiali”.

“C’è un ampio consenso trasversale  – afferma Carloni – tra tutti gli amministratori delle Regioni, espressioni di coalizioni politiche diverse, sulla necessità che la bozza del decreto interministeriale di modifica all’articolo 19 della legge 157 del 1992, possa concludere il suo iter e venga emanato. Questo decreto contiene due questioni attese dal territorio: l’ampliamento del periodo di caccia al cinghiale, innanzitutto. Poi la possibilità, da parte delle Regioni, di effettuare piani di controllo e selezione nelle aree protette. È ora che l’iter del provvedimento riprenda il suo corso, per risolvere un’emergenza nazionale, già ampiamente fuori controllo”.

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