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Edizione del 15/07/2022
Estratto da pag. 1
dalla Regione Marche
“Semplificazione, chiarezza e certezze ai territori per dare risposte adeguate, stando al passo con una regione che è cambiata”. Così il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, ha motivato lo spirito della riforma sanitaria da poco delineata, questa mattina a Pesaro, nell’Auditorium dell’Università dell’Età libera, nel corso del primo di una serie di incontri sul territorio voluti appositamente per illustrare a medici e operatori sanitari le principali novità contenute nel documento programmatico, a cui è seguita una conferenza stampa.

Si è cominciato da Pesaro che, nelle intenzioni della Giunta, vedrà il passaggio di Marche Nord all’interno della nuova Azienda sanitaria territoriale di Pesaro e Urbino, una delle 5 Ast su base provinciale che nasceranno al posto dell’Azienda unica Asur.

“È stata un’assemblea molto partecipata – ha evidenziato Acquaroli – che ha offerto molti spunti su cui riflettere e da cui è emerso un atteggiamento molto collaborativo e di apprezzamento. Questa riforma – ha continuato Acquaroli – risponde ad un processo di adeguamento dell’organizzazione sanitaria. Ricordo benissimo nel 2003 la fase dove da 13 aziende si è passati a una unica, e ricordo bene anche la stagione successiva, quando sono nate le 5 aree vaste e l’azienda Marche Nord, determinando a livello di governance territoriale una sovrapposizione di competenze che in questo caso, nella provincia di Pesaro e Urbino, è a tre livelli. E una governance efficiente in una regione sostanzialmente piccola, seppure complessa, è fondamentale per gestire al meglio le risorse finanziarie e del personale. Con questa riforma il nostro intento è semplificare e aumentare la capacità di risposta nei territori andando a valorizzare le eccellenze e le specificità che sono presenti. Le aziende che nasceranno ora avranno più incisività, poiché ciascuna avrà personalità giuridica, maggiore capacità di interlocuzione con la Regione e con i Comuni e i territori ma anche più responsabilità perché non ci saranno quadri intermedi a frapporsi in vista dei risultati da raggiungere. Questo significa semplificare, per dare maggiori risposte a quelle che sono le esigenze dei territori. Nel 2003 le Marche erano una regione completamente diversa. Oggi denatalità, invecchiamento della popolazione e dello spopolamento delle aree interne, nonché le conseguenze della pandemia che ci hanno mostrato una necessità di sanità territoriale e capillare, policentrica e non centralizzata, hanno un risvolto diretto e indiretto sulla sanità e sulle politiche sociosanitarie. Se non adeguiamo gli strumenti e le strutture di governance, non solo perderemo tempo e opportunità ma non saremo in grado di dare le risposte necessarie. Su questo abbiamo lavorato e stiamo lavorando, e su questo i cittadini marchigiani si sono espressi in maniera inequivocabile – ha concluso il presidente Acquaroli”.

“Questa riforma – ha sottolineato l’assessore Saltamartini – restituisce un ruolo centrale ai sindaci che sono i responsabili della sanità dei propri cittadini e che avranno a disposizione un Urp che sarà alle dirette dipendenze dei direttori generali e attraverso cui potranno esprimere anche il grado di soddisfazione dei servizi offerti. Riguardo al territorio di Pesaro e Urbino, oltre a confermare il potenziamento delle alte specializzazioni, intendiamo rafforzare la sanità, proprio per dare tutte quelle prestazioni che oggi i cittadini vanno a richiedere in Emilia Romagna ormai da oltre dieci anni. Infine, abbiamo sottolineato l’importanza dell’ammodernamento e delle tecnologie e quindi fascicolo sanitario elettronico, telemedicina. Interventi che sono finanziati dal Pnrr e di cui si potranno vedere i risultati tra qualche anno”.

Le “Prospettive per il futuro della ferrovia Adriatica” saranno al centro di incontri territoriali promossi dalla Regione Marche a Marotta di Mondolfo (martedì 19 luglio ore 18.00 – Piazza dell’Unificazione) e a Porto San Giorgio (mercoledì 20 luglio, ore 17.30 – Riva Fiorita in Viale della Vittoria 195). L’obiettivo deg
li incontri, aperti al pubblico, è quello di confrontarsi con i sindaci, le comunità locali e i rappresentanti delle categorie sociali e produttive sullo sviluppo infrastrutturale della rete ferroviaria adriatica alla luce del dibattito attuale, in una visione complessiva per tutte le Marche. Agli incontri saranno presenti il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e l’assessore alle infrastrutture Francesco Baldelli. I cittadini sono invitati a partecipare.

 

“Come avevamo promesso nel corso del tavolo con la filiera istituzionale e le categorie economiche della provincia di Pesaro e Urbino di poco più di un mese fa, i lavori di risanamento profondo del tratto di superstrada SS73bis – E78 tra i comuni di Cartoceto e di Colli al Metauro è stato ultimato in tempo per evitare problemi alla circolazione in un periodo di grandi movimenti come quello dell’esodo per le vacanze estive”.

L’assessore Baldelli esprime la sua soddisfazione per il completamento a tempo di record di un intervento realizzato con tecniche all’avanguardia ed ecosostenibili di esecuzione a freddo, che permetteranno di tornare a percorrere a 110 km/h una delle arterie fondamentali per i collegamenti tra la Regione Marche e le vicine Umbria e Toscana.

“Ringrazio Anas per la professionalità e la competenza mostrate nel realizzare tempestivamente un’opera di manutenzione trascurata da anni e la cui mancata esecuzione aveva comportato la riduzione del limite di velocità sulla superstrada con tutto quello che ne è conseguito in termini di disagi per le comunità che questa strada utilizzano quotidianamente – aggiunge l’assessore Baldelli – Come avevamo promesso siamo riusciti a rispettare le tempistiche che avevamo annunciato così da non creare difficoltà ai vacanzieri che hanno scelto le nostre colline e le nostre spiagge come meta per le loro vacanze estive e a tutti glia altri utenti di questa viabilità”.

La carreggiata in direzione Fano-Fossombrone, quella oggetto degli interventi, è già stata riaperta nella notte di mercoledì, mentre quella opposta, nella sola giornata di giovedì, sarà interessata da un restringimento ad una sola corsia per procedere al necessario ripristino delle barriere di sicurezza divelte a causa di un incidente che ha coinvolto un tir.

“Per la Provincia di Pesaro e Urbino, dopo anni di mancata pianificazione manutentiva e di interventi effettuati con il contagocce solo per rincorrere le emergenze, oggi Regione Marche e Anas hanno invece previsto un investimento di oltre 100 milioni di euro per 44 opere che verranno realizzate tra il 2022 ed il 2023” – prosegue l’assessore Baldelli – “Questa Giunta sta investendo per una Regione attrattiva, che possa finalmente contare su una rete infrastrutturale sicura, moderna e sostenibile. Solo ricreando le precondizioni di sviluppo le Marche potranno infatti rivestire un ruolo di guida ed esempio nel panorama nazionale ed europeo”.

L’assessore Baldelli conclude: “In quest’ottica di impegno, di investimenti, e di gioco di squadra, segnalo che a breve Anas inizierà i lavori di rifacimento profondo di un altro tratto della superstrada SS73bis – E78, quello tra il km 78 ed il km 82+500, nel territorio del Comune di Urbino, e per il quale sono state rese disponibili risorse per 3 milioni di euro. Segnale di un’attenzione continua, specie per quelle arterie e quei territori che più di altri necessitano di interventi perché trascurati troppo a lungo. Continuiamo a credere nel gioco di squadra, nel confronto e nella condivisione con le filiere istituzionali ed economiche, perché è l’unico metodo che conosciamo e che può essere vincente”.

“Uno dei principi cardine della visione complessiva delle infrastrutture della Regione Marche è la sicurezza. Sulla Apecchiese, tra Apecchio e Piobbico, abbiamo predisposto interventi efficaci per risolvere due criticità che gravano su un’arteria fondamentale per i collegamenti tra alcuni comuni dei territori interni della provincia di Pesaro Urbino, e tra le Marche e l’Umbria”.
/>È il commento dell’assessore alle Infrastrutture Francesco Baldelli, durante il sopralluogo lungo la Strada Regionale 257 “Apecchiese”, l’arteria che da Acqualagna collega le Marche con l’Umbria passando per Piobbico e Apecchio, su cui sono previsti interventi finalizzati alla messa in sicurezza di un tratto interessato da un movimento franoso e al contenimento e ripristino di un ponte.

“L’Apecchiese è oggi una strada della Regione Marche – ha aggiunto l’assessore Baldelli – ma è stata a lungo di competenza della Provincia di Pesaro e Urbino. Purtroppo in passato è mancata la pianificazione e non sono stati realizzati interventi manutentivi di medio-lungo periodo. Già negli ultimi due anni siamo dovuti intervenire con 2 milioni di euro per il rifacimento del manto dell’intera arteria e oggi investiamo un altro milione di euro per risolvere due criticità specifiche. La prospettiva è quella di rimettere la strada nella competenza statale di modo che anche per quest’infrastruttura, così come avviene per le altre principali arterie stradali della Regione, non ci sia più bisogno di interventi emergenziali, ma possa essere adottato un piano manutentivo ordinario affidato alla professionalità e competenza di Anas Marche”.

In particolare, i due interventi previsti riguardano: la messa in sicurezza del tratto al km 24+800, in località Ca’ Pesciolini ad Apecchio, interessati da un fronte franoso di circa 40 metri, per il quale la Regione Marche ha messo a disposizione di Anas 350.000 euro di risorse per l’esecuzione di una gabbionatura a quattro ordini con riprofilatura della scarpata e successiva posa di biostuoia; l’altro intervento riguarda, invece, il ponte situato al km 37+00 nel comune di Piobbico per il quale sono stati resi disponibili 650.000 euro per la demolizione e ricostruzione della sovrastruttura stradale con impermeabilizzazione della soletta, rifacimento dei cordoli e dei marciapiedi che verranno allargati.

Per la messa in sicurezza della frana i lavori inizieranno già nei prossimi giorni, mentre quelli sul ponte prenderanno avvio dopo ferragosto per non creare disagi durante la stagione del turismo estivo.

“L’obbiettivo della Regione Marche – aggiunge l’assessore Baldelli – è quello di realizzare una rete infrastrutturale moderna e adeguata alle esigenze di un territorio isolato a causa di politiche basate su interventi parziali e frammentati, lontani da una visione complessiva. Con l’occasione, desidero ringraziare l’Anas che, per la provincia di Pesaro e Urbino, ha programmato ben 44 interventi per 100 milioni di euro circa, un investimento importante per il territorio provinciale e per tutta la nostra regione”.

 

“È grave che una parte del parlamento nazionale e delle Commissioni, soprattutto a guida del Movimento 5 Stelle, ostacoli l’approvazione di un decreto condiviso tra le Regioni e il Ministero della transizione ecologica, sul quale anche altri Ministeri competenti concordano. A distanza di due mesi è giunto il momento di decidere e assumersi le responsabilità. Abbiamo sostenuto convintamente l’assessore del Veneto, il leghista Federico Caner, coordinatore della Commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni, che ha indetto una giornata di protesta a Roma, affinché la politica non si sovrapponga alle ragioni tecniche, alle questioni amministrative e al buonsenso nella gestione dei problemi, in questo caso quello dei cinghiali”. È netta la presa di posizione del vicepresidente Mirco Carloni, assessore all’Agricoltura, che appoggia la manifestazione. “C’è un ampio consenso trasversale, tra tutti gli amministratori delle Regioni, espressioni di coalizioni politiche diverse, sulla necessità che la bozza del decreto interministeriale di modifica all’articolo 19 della legge 157 del 1992, possa concludere il suo iter e venga emanato – afferma Carloni – questo decreto contiene due questioni attese dal territorio: l’ampliamento del periodo di caccia al cinghiale e la possibilità, da parte delle Regioni, di effettuare piani di controllo e sele
zione nelle aree protette. È ora che l’iter del provvedimento riprenda il suo corso, per risolvere un’emergenza nazionale, già ampiamente fuori controllo”.

 

FERMO – Ascoltare, mettere a fuoco, condividere. Sul delicato tema della ricostruzione.

Al Palazzo dei Priori di Fermo, la Regione e l’Ufficio Speciale Ricostruzione hanno incontrato i rappresentanti di ordini professionali, mondo delle imprese, Ance e Diocesi del cratere marchigiano.

Un momento di confronto che ha posto l’attenzione soprattutto sull’ordinanza commissariale numero 126, che lo scorso aprile ha stabilito le nuove misure sull’aumento dei costi delle materie prime, significativo momento di svolta all’interno di un percorso irto di ostacoli.

«L’obiettivo è quello di focalizzarci sugli elementi più qualificanti che meritano integrazioni, correzioni, modifiche, e di farlo in maniera trasparente e collaborativa –spiega l’assessore regionale alla ricostruzione Guido Castelli-. In tandem col presidente Acquaroli cercheremo di capire, interagendo con la struttura commissariale, quali siano i margini di intervento, anche dinanzi alle tante richieste che ci giungono dalle varie categorie».

«Stiamo completando la nuova strutturazione dell’Usr, sempre incentrata su principi di disponibilità, confronto e tesa al miglioramento, con contestuale riorganizzazione del personale, per essere più efficienti possibile –aggiunge Trovarelli-. L’occasione di confronto è volta non solo ad addentrarci nell’ordinanza 126 ma anche per porre l’accento sulle altre problematiche che riguardano l’intera filiera della ricostruzione, tecnici, professionisti, imprese e committenti, perché la realizzazione di un’opera è frutto del lavoro di squadra.». 

Non a caso durante l’evento si è parlato, ad esempio, anche di situazioni nodali relative a testo unico della ricostruzione, ai punti critici della normativa, ai passaggi burocratici, al preoccupante stallo dovuto alla mancanza di ditte disponibili ad eseguire i lavori.

«Ho colto l’occasione anche per lanciare uno spunto relativo all’auspicio di uscire, quanto prima, dalla fase emergenziale, dopo aver ovviamente completato il quadro normativo, tecnico e finanziario di supporto alla ricostruzione –conclude Castelli-. Dall’emergenza alla programmazione, così da consentire ad imprese, tecnici ed istituzioni di procedere con costanza e sistematicità verso l’obiettivo di soddisfare quel diritto alla ricostruzione di cui ogni terremotato è titolare».

 

Valorizzare parchi e giardini storici delle Marche . E’ questa la proposta-richiesta dell’assessore regionale alla Cultura, Giorgia Latini indirizzata alla Commissione consiliare Cultura e finalizzata a trovare risorse. La risposta è stata positiva: oltre 600 mila euro destinati all’attività di formazione professionale per Giardinieri d’arte, figura cardine nella gestione dei parchi e dei giardini storici, a supporto anche delle amministrazioni locali.

“Un’attività che va recuperata – afferma l’assessore Latini –  perché rappresenta la volontà di conservazione di un patrimonio unico: il giardino all’italiana, conosciuto in tutto il mondo e che costituisce un’eccellenza nella storia marchigiana. Proprio Villa Buonaccorsi ne è un esempio perfetto tanto che fu progettato da un illustre marchigiano, Andrea Vici di Arcevia, allievo di Vanvitelli e presidente della famosa Accademia di San Luca, succeduto ad Antonio Canova .”

 

“Il magnifico giardino di Villa Buonaccorsi a Potenza Picena- prosegue Giorgia Latini –  la prestigiosa dimora acquisita recentemente dallo Stato e affidata alla Regione, è ancora integro nella sua originaria concezione e può rappresentare il punto di partenza per la futura valorizzazione dell’intera struttura.”

 

“E possiamo dire – conclude l’assessore Latini – che sulla scia dell’Accademia di San Luca, fondata da un altro illustre marchigiano, Federico Zuccari per elevare ad Arte quello che era considerato mestiere artigianale, Villa Buonaccorsi
diventerà sede di una Academy del Cinema e punto di riferimento per la formazione delle professionalità del mondo cinematografico.”

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