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Edizione del 06/07/2022
Estratto da pag. 1
- Rallenta la corsa del bio -
Il mercato del biologico cresce, non più ai ritmi di dieci anni fa, ma il trendresta positivo. Però negli ultimi quattro anni la percentuale di prodotti bioche finisce nel carrello della spesa non si schioda dal 3,5%. Inoltre nei primicinque mesi dell'anno le vendite sono in flessione: quasi tre punti a volume e1,9 a valore. Anche se - come spiegato ieri da Nomisma durante la presentazionedegli ultimi dati per l'Osservatorio Sana - 1,7 punti del differenziale ditrend a valore del bio rispetto all’alimentare è spiegato da una minorecrescita dei prezzi per il primo.[slide-bio-1-az]Ma torniamo ai numeri del comparto. L’Italia, con oltre 2 milioni di ettari, èleader del settore biologico: vanta la più alta percentuale di superfici biosul totale, il 16%, contro il 10% della Germania e della Spagna, e il 9% dellaFrancia, e detiene il primato europeo per numero di produttori biologici. Nel2021 le vendite alimentari bio nel mercato interno hanno raggiunto 4,6 miliardidi euro e rappresentano il 3% delle vendite al dettaglio biologiche mondiali.Di queste 300 milioni riguardano i freschissimi, cioè ortofrutta e carne bio."Questo primato è il risultato di un lungo periodo di crescita costante e dellamarcia in più legata al lockdown imposto dalla pandemia, che ha vistoconsolidare il bio per l’aumento dei consumi domestici e il bisogno diprendersi sempre più cura della propria salute soprattutto a tavola", vienespiegato in una nota dell'Osservatorio Sana, la fiera del biologico tornerà aBologna (8-11 settembre) e ospiterà Rivoluzione Bio 2022 con due giornate, 8 e9 settembre, e 4 sessioni dedicate ai temi strategici per il settore, conpolicy maker, esperti e professionisti (Info su www.rivoluzionebio.it). [PMMV0354]Dopo un biennio brillante 2020-2021 in cui il biologico ha “beneficiato” deglieffetti della pandemia, il contesto di instabilità con cui si è aperto il 2022,con il conflitto russo-ucraino e lo scenario inflattivo legato ai costienergetici e delle materie prime, sta modificando le abitudini di consumo degliitaliani, determinando una leggera diminuzione delle vendite a valore delbiologico in grande distribuzione (pari al -0,5 % nell’ultimo anno), tendenzariscontrata anche in altri Paesi europei con particolare riferimento allaFrancia. Tuttavia dal 2008 ad oggi il mercato domestico del biologico ècresciuto del +233% con una più che positiva performance dell’export bio: nel2021 le vendite di prodotti agroalimentari italiani bio sui mercatiinternazionali hanno raggiunto 2,9 miliardi di euro (+671% rispetto al 2008).[slide-bio-2]"Il conflitto russo-ucraino, lo scenario inflattivo, ormai arrivato al tassodell’8%, l’aumento dei costi energetici e delle materie prime, stannomodificando le abitudini di consumo degli italiani, e ciò sta determinando unaleggera diminuzione delle vendite dei prodotti biologici", dichiara ilsottosegretario al Mipaaf, Francesco Battistoni. "Nonostante la diminuzionedella domanda – continua Battistoni – bisogna però sottolineare che il compartoregge meglio e con più forza rispetto all’agricoltura tradizionale. Ciòdimostra che i prodotti biologici sono competitivi e si mantengono forti sulmercato. Nostro compito – prosegue – è sicuramente quello di rimettere in motogli acquisti e i consumi, incentivando la domanda, comunicando e informando. Leintese raggiunte in Conferenza Stato Regioni, con il finanziamento di 5 milionidi euro da destinare alle mense scolastiche, va proprio in quella direzione. Èovvio – aggiunge Battistoni – che aumentare la conoscenza e la formazione versoil consumo dei prodotti biologici aiuterà il settore ad invertire la flessioneregistrata quest’anno. Seguendo questi obiettivi – conclude – sono sicuro chenel breve periodo il comparto riprenderà a correre e a crescere”.I primi dati vengono analizzati con attenzione anche da FederBio e AssoBio,storici partner di BolognaFiere a Sana. “I dati dell’Osservatorio Sanaconfermano che anche il biologico sta risentendo della contrazione generale deiconsumi legata all’emergenza alimentare e all’aumento dei
costi dell’energia edelle materie prime, generati dal conflitto bellico in Ucraina - ha dichiaratoMaria Grazia Mammuccini, presidente FederBio - Il nostro Paese continua adessere leader del bio, con il maggior numero di produttori e una percentuale disuperficie coltivata a bio del 16,6%, circa il doppio della media europea.Adesso il Governo, con il Piano Strategico Nazionale, punta a raggiungerel’obiettivo del 25% di terreni agricoli coltivati a biologico al 2027 e inquesto scenario è fondamentale che i consumi di alimenti biologici tornino acrescere. Per questo è strategico che gli ingenti investimenti stanziati per losviluppo del biologico, che complessivamente ammontano a circa 3 miliardi dieuro, vengano spesi al meglio, per favorire la transizione agroecologia erilanciare il settore”. [zannoni]“Solo una guerra e una situazione economica molto negativa hanno fermato iltrend del bio – commenta Roberto Zanoni, presidente di AssoBio –. Nei primimesi del 2022, per motivazioni legate a situazioni politico-sociali in Italia ein altre nazioni (ad esempio la Francia) abbiamo avuto un lieve calo delpositivo trend che da 20 anni era in evoluzione e sviluppo in tutto il mondo.L'attuale situazione economica ha portato a un cambiamento degli abitualicanali di consumo con discount, mercatini e canale horeca in assolutacontrotendenza positiva. Oggi, dobbiamo lavorare per far crescere i consumi chein Italia sono ancora limitati se confrontati con quelli francesi o tedeschi,con una spesa pro capite di poco superiore a 60 euro. A tal proposito, èimportante investire in informazione e comunicazione, a partire dalle scuoledell’obbligo, fino all’Università e al mondo della ricerca”.Copyright 2022 IFN Italiafruit NewsMaicol Mercuriali Maicol MercurialiEditor in Chiefmaicol@italiafruit.netLeggi altri articoli di:Maicol Mercuriali