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Dir. Resp.
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Edizione del 05/07/2022
Estratto da pag. 1
Inail. Manuale per le "sentinelle" del lavoro
Con la definizione da parte della legge 215/2021 di dicembre scorso, dei nuovi ed importanti compiti del “preposto”, soggetto operante all’interno di Aziende pubbliche e private in materia di gestione e prevenzione della salute e sicurezza dei lavoratori, (figura designata dal Datore di Lavoro con competenze professionali tali da sovrintendere alle attività lavorative altrui, attuando le direttive ricevute e verificando che vengano correttamente eseguite dai lavoratori), si propone l’interessante manuale elaborato da INAIL nell’ambito del progetto CCM del Ministero della Salute, pubblicato il mese scorso, noto con l’acronimo Pre.Vi.S,, vale a dire  il sistema di monitoraggio dei fattori di rischio lavorativo attraverso l’attività di vigilanza.

Per il preposto è prescritto, infatti, un flusso di azioni ben preciso:

fornire al lavoratore le indicazioni di sicurezza per modificare il comportamento non conforme;

 se non basta, interrompere l’attività

informare i superiori diretti.

Il preposto avendo una sostanziale funzione di vigilanza, rappresenta una sorta di “sentinella” per la sicurezza interna dell’azienda, come è stato sottolineano in un interessante disamina che invitiamo a leggere sull’ultimo numero della Rivista degli Infortuni e Malattie Professionali (RIMP) dell’INAIL, autori Iacono, Nebbioso, Mastrocola, D’Amico.

“Si auspica una celere eliminazione nelle realtà lavorative, ha precisato Michele Lepore, docente di diritto della sicurezza sul lavoro, del fenomeno dei “preposti di fatto”, quale immediata positiva conseguenza del vincolo posto a carico dei datori di lavoro, o dei dirigenti, ad “un preposto di diritto”, formato secondo la nuova normativa, in maniera adeguata ai rischi specifici dove è chiamato a svolgere la sua attività”

Tutto questo introduce, dunque, due tematiche importanti per il Datore di Lavoro. In primo luogo c’è l’obbligo penalmente sanzionato di nominare formalmente il preposto (o i preposti).

Altro tema caldo è rappresentato dalla possibilità di prevedere un compenso per lo svolgimento delle attività del preposto con il rischio, secondo una nota di Confindustria che tale attività diventi professionalizzante.

Alla luce delle recenti novità, insomma, il preposto assume un ruolo di primaria delicatezza e di assoluta centralità, al fianco di datore di lavoro e dirigente.

Come segnalato sempre dalla Nota di Confindustria, l’interpretazione giurisprudenziale potrebbe portare perciò a una distinzione tra vigilanza comportamentale (affidata al preposto) e alta vigilanza (propria del datore di lavoro).

Per la formazione del preposto, occorre attendere le nuove disposizioni, ancora non disponibili anche se la pubblicazione doveva avvenire entro il 30 giugno scorso a seguito di un nuovo Accordo della Conferenza Stato Regioni.

In virtù del rafforzamento del suo ruolo, le attività formative dovranno essere svolte interamente con modalità in presenza con un aggiornamento biennale e non più quinquennale.

Pre.Vi.S (Prevenzione, Vigilanza e Soluzioni) è stato definito con lo scopo di registrare i fattori di rischio presenti nei luoghi di lavoro e gli interventi prescritti che emergono dall’attività di vigilanza degli Ufficiali di Polizia Giudiziaria (UPG) delle ASL  e con la nuova normativa anche dagli Ispettori dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, tenendo presente anche il SINP, Sistema Informativo Nazionale della prevenzione, ricostituito da qualche mese..

L’analisi viene effettuata, dunque, su ogni singolo verbale di prescrizione redatto in fase di sopralluogo in azienda e fornito al sistema Pre.Vi.S privo di dati sensibili. Ogni verbale può contenere una o più violazioni e ogni violazione, a sua volta, può avere ad oggetto più problematiche specifiche.

Nell’ambito del progetto “L’approfondimento dei fattori di rischio lavorativi e l’individuazione delle soluzioni per le aziende attraverso le attività di vigilanza e assistenza da parte delle Istituzioniè stato ef
fettuato lo studio pilota per l’applicazione del modello Pre.Vi.S attraverso la rilevazione e l’analisi dei verbali di prescrizione redatti negli anni 2017 e 2018 dalle unità operative territoriali.

Tale sperimentazione, i cui risultati risulteranno sicuramente utili al “nuovo preposto” è stata condotta a seguito dello studio di fattibilità di un precedente progetto CCM dal titolo “Il Sistema Infor.Mo per la sorveglianza dei fattori di rischio infortunistico e per la programmazione degli interventi di prevenzione”, sempre in collaborazione con le Asl di alcune Regioni e Province Autonome, che aveva consentito di mettere a punto il primo modello di rilevazione Pre.Vi.S.

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