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Edizione del 30/06/2022
Estratto da pag. 1
Governo, la maggioranza disinnesca (per ora) la mina dello Ius scholae e della cannabis: i provvedimenti rinviati alla prossima settimana
Una prima miccia, tra quelle che brillano sotto al tavolo del governo, è stata spenta, anche se solo per una settimana. La Camera ha infatti approvato il rinvio di una settimana di tutti i provvedimenti all’ordine del giorno, compresi quelli sullo Ius scholae e sulla cannabis, messi nel mirino e usati dalla Lega come questione per la quale riflette sulla permanenza dentro il governo. La richiesta di rinvio è stata avanzata dal deputato del Pd Emanuele Fiano, accolta poi dall’Aula a larghissima maggioranza. Contrari alla richiesta Fratelli d’Italia, a favore il Carroccio. Il leghista Edoardo Ziello in Aula ha ribadito che argomenti come Ius scholae e cannabis “non sono assolutamente la priorità per il nostro paese. La speranza è che vengano totalmente tolti da ogni calendario”. E poco dopo pure Matteo Salvini ci ha messo il cappello: “Mentre gli italiani hanno problemi di stipendi troppo bassi e bollette troppo alte, la sinistra blocca il Parlamento con leggi per legalizzare le droghe e regalare cittadinanze agli immigrati. Una follia, un insulto non solo alla Lega ma soprattutto ai milioni di cittadini in difficoltà”, ha detto il leader del Carroccio ad Affaritaliani.it.

Ancora oggi, in un’intervista al Corriere della Sera, il capo del Carroccio aveva detto che ritirare il sostegno al governo Draghi è lâ??ultima cosa che la Lega vorrebbe, ma osserva con preoccupazione “le continue provocazioni di Pd e 5Stelle“. Tra queste proprio la legge sulla cittadinanza e la disciplina di stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, in materia di coltivazione, cessione e consumo della cannabis e dei suoi derivati, come recita il titolo del progetto di legge. Significativo che a rimorchio di Salvini siano arrivati oggi due suoi presidenti di Regione, quello lombardo (Attilio Fontana) e quello del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga. “Mi auguro che non vengano portati in Aula temi di discussione divisivi” ha sottolineato il presidente della Conferenza delle Regioni. Dall’altra parte Graziano Delrio, per il Pd, ha ribadito alla Stampa che “lo Ius scholae è una legge del Parlamento e non c’entra niente con lâ??agenda di governo, e chi dovesse mischiare le due cose se ne assumerebbe la responsabilità”

In mezzo sta Carlo Calenda che si dice “molto favorevole allo Ius scholae” che definisce “un provvedimento di buon senso” ma avverte che “bisogna stare molto attenti a non mettere in crisi il governo, bisogna evitare battaglie che diventano di bandiera. Dunque se c’è la maggioranza per farlo, ben venga, siamo dâ??accordo, ma attenzione a non costruire artificiosamente tensioni nella maggioranza che poi si scaricano su Draghi che in questo momento deve affrontare problemi che vanno dal caro bollette allâ??inflazione, ai salari”.

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