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Edizione del 18/03/2020
Estratto da pag. 1
- Un ospedale con più sollievo -
07/05/2018 La Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti rappresenta un punto diriferimento all'interno della rete delle risorse presenti sul territorionazionale in ambito oncologico. Conosciamo la storia e le molte iniziativedella Fondazione che ha vinto la Medaglia d’oro al “Merito della SanitàPubblica” nel 2005 con la dottoressa Angela Tenore0 0 0 Invia ad un amicoRiduci carattere Ingrandisci carattere Stampa la paginaLa Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti rappresenta un punto di riferimentoall’interno della rete delle risorse presenti sul territorio nazionale inambito oncologico. Medaglia d’oro al “Merito della Sanità Pubblica” (assegnatadal Presidente della Repubblica il 7 aprile 2005), la Fondazione promuove ognianno in duecento ospedali italiani la Giornata del Sollievo, l'ultima domenicadi maggio, insieme al Ministero della Salute e Conferenza delle Regioni e delleProvince autonome. Inoltre, bandisce il concorso "Un ospedale con piùsollievo", con il patrocinio del Ministero dell'Istruzione, rivolto alle classidi ogni ordine e grado, ivi comprese le sezioni scolastiche ospedaliere.Intervistiamo la dottoressa Angela Tenore, psicologa, psicoterapeutaDottoressa per introdurre i lettori alle attività nel settore oncologico dellaFondazione Nazionale “Gigi Ghirotti”, può illustrarci brevemente quando e comenasce?La Fondazione Nazionale ‘Gigi Ghirotti’ nasce più di 40 anni fa, nel 1975,l’anno successivo alla morte di Gigi Ghirotti. In quell’anno fu costituito, daun gruppo di amici e sua moglie, un comitato in sua memoria, poi divenutoFondazione allo scopo di proseguire sulla strada tracciata dalla testimonianza- nella vicenda umana, nel messaggio e nell’impegno a favore dei malationcologici - di Gigi Ghirotti.Innanzitutto, chi era Gigi Ghirotti?Era un giornalista della carta stampata, del quotidiano “La Stampa” di Torino,che testimoniò in Italia la condizione del malato nella sanità pubblicadell’epoca. Lui stesso fu colpito dal linfoma di Hodgkin, un tumore per ilquale la medicina di quegli anni – a differenza di oggi, grazie alla scienza ealla tecnologia - non dava molte speranze di guarigione. Attraverso la suaesperienza e testimonianza riuscì a sensibilizzare milioni di italiani sullanecessità di stare vicino al malato e sulla difesa della sua dignità. Egliraccontò “da inviato, suo malgrado, dentro il tunnel della malattia e dellaospedalizzazione” - come lui stesso si definì - del costante rischio del malatodi essere abbandonato e di sentirsi solo, della profonda paura e dolore. Altempo stesso egli mostrò risorse e vie per la realizzazione di una cura “dalvolto più umano”.Quale servizio la Fondazione svolge a favore del malato?Fin dalla sua costituzione la Fondazione ha rivolto parte del suo impegno edelle sue azioni alle implicazioni psicologiche e sociali inerenti la malattiaoncologica, nei suoi risvolti umani e clinici.Per rispondere adeguatamente e in maniera sempre più solida alle esigenze e aifabbisogni del malato e dei familiari, da 19 anni offre servizi di sostegnopsicologico e informazioni che continuano a rappresentare una risorsa a livellonazionale nella rete di assistenza, un aggiornato osservatorio dei bisogni,nonché un attento e competente ascolto di chi si trova a lottare nella malattiaoncologica, cercando aiuto e vicinanza.Dal 1999 è attivo il Centro di ascolto “Gigi Ghirotti” per i cittadini malatidi tumore e i loro familiari.Come funziona il servizio del centro di ascolto?Il Centro di ascolto è un servizio gratuito, telefonico, che aiuta il malatooncologico e i suoi familiari a fronteggiare la malattia durante tutte le suefasi: dalla diagnosi alla fase di controllo, dalla fase avanzata al lutto.La Fondazione Ghirotti, attenta alla qualità del servizio, lo affida apsicologi che offrono sostegno psicologico, informazioni ed orientamento (sullerisorse sociali e sanitarie nazionali per l’assistenza in ambito oncologico,antalgico e nelle Cure palliative) sia durante il decorso della malattia, sianei momenti di crisi. Un esempio: la persona che contatta il Centro di ascoltopuò non essere a conoscenza che,
proprio nell’ospedale a poche centinaia dimetri da casa sua, c’è un ambulatorio per la terapia del dolore, dove puòricevere le cure di cui necessita senza spostarsi in un’altra città o regione.La caratteristica che lo contraddistingue è che offre la possibilità di accessoimmediato per far fronte alle varie necessità e se la persona lo vorrà potràessere sostenuta costantemente lungo tutto il corso della malattia, in modopersonalizzato.C’è un momento della malattia in cui un paziente ha più bisogno del vostrointervento?Ogni momento per chi lo vive può essere il più difficile da affrontare:ricevere la diagnosi, affrontare il trattamento terapeutico, fare continuiesami, scoprire una recidiva, fare i controlli e riprendere la propriaquotidianità, perdere la persona cara sono tutti momenti critici sia per ilpaziente che per i familiari. Il supporto psicologico del Centro di ascolto èvalido in ciascuno di questi momenti.Secondo lei cosa incoraggia una persona che ha scoperto di avere un cancro achiamare una voce che per quanto competente rimane estranea?È proprio l’essere estranea inizialmente che permette di esprimere liberamentela propria sofferenza e trovare sollievo. Spesso con i propri cari si tende anon parlare per non sovraccaricarli e nel proteggerli si rimane nel propriosilenzio e dolore. Non è facile rivelare sé stessi in momenti così difficili,ma il dramma e il peso si sentono appieno. Trovare dall’altro cavo del telefonouna persona competente e disponibile a donare un tempo all’ascolto consente disentirsi liberi di condividere per ritrovare un senso di sé, oltre la malattia.Quali peculiarità vi sono in una assistenza al telefono?Dai commenti che quotidianamente riceviamo sembra proprio che il telefono siauno strumento che permette di ricevere sostegno e vicinanza a prescindere dalleproprie condizioni. Rappresenta l’opportunità di raggiungere ed essereraggiunti anche quando circostanze avverse (come le condizioni economiche, lanon autonomia fisica, ecc.) ostacolano la ricerca d’aiuto. Chi chiama, inparticolare durante le prime chiamate, scopre con piacere che può trovare lerisorse di cui ha bisogno e uno psicologo con cui instaurare una relazione disostegno, pur rimanendo nella sicurezza della propria casa.Una parola che caratterizza il supporto al telefonoIn una parola: Ascolto. Ma non basta se non si accorda alla parola: Bisogni. Èimportante ascoltare i bisogni dando loro una prima risposta affinché lapersona venga riconosciuta non solo come organo malato, ma con le suecaratteristiche individuali e di fragilità, compresa e non giudicata.L’obiettivo è “sollevare” il malato dalle proprie paure, aiutarlo a vivere nelmigliore dei modi la propria esperienza, per impedire che la malattia pervada esoffochi totalmente la sua quotidianità. Ricordo una mia paziente che mi disse:“non sono io che gestisco il mio tempo, ma è la malattia che scandisce le miegiornate!”.In che modo può essere importante il supporto psicologico per il familiare?L’impatto del tumore, come prevedibile, incide non solo sulla vita del malato,ma anche in chi si prende cura di lui, il cosiddetto caregiver che viene messoa dura prova dal punto di vista psicologico. Non va dimenticato che se ilfamiliare si ammala, invece di risultare una risorsa potrebbe finire colrappresentare un’ulteriore aggravante, ostacolando il percorso diriabilitazione oncologica.L’assetto familiare cambia, perché cambiano le priorità e di fronte ad uncambiamento di tale portata, la famiglia può compattarsi ma può ancheframmentarsi. Con un adeguato supporto psicologico questi problemi possonoessere superati, ma se invece non vengono trattati rischiano di cronicizzarsied aggravarsi.Nella sostanza, quale messaggio può sintetizzare l’attività del centro diascolto?Trovare insieme una tregua affinché la persona venga "sollevata" dallasofferenza e la sua dignità "elevata. Affiancare e sostenere il malato, i suoifamiliari e le persone care che si trovano in uno stato di sofferenza psichicae morale, vuol dire anche accrescere la fiducia nella possibilità di migliorarela qualità della vita
e la speranza.Il malato è la figura assolutamente centrale del nostro impegno e l’obiettivo èquello di diffondere all’interno della società civile il concetto che non valasciato solo e va restituita la propria dignità. La persona che è in unacondizione di malattia, in quello che Gigi Ghirotti chiamava “il tunnel dellamalattia”, può certamente scoprire che all’interno di questo tunnel ci sonodegli spiragli di luce, che se consapevole, può utilizzare al massimo. Scoprirequesti spiragli di luce: ecco il nostro messaggio.La Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti ha un ruolo fondamentale nel monitoraggiodella Legge 38, la Legge che tutela il diritto del cittadino ad accedere allaterapia del dolore e alle cure palliative. Ci spieghi meglio…Accanto all’Osservatorio ministeriale per il monitoraggio della Legge 38, laFondazione ha creato, su base volontaria, un osservatorio con lo stessoobiettivo, ma con un punto di vista diverso: dar voce agli stessi cittadiniaffetti da dolore acuto o cronico o che accedono alle cure palliative, peroffrire alle istituzioni sanitarie una mappatura e un’analisi utiledell’accessibilità, erogazione, diffusione dei servizi di Terapia del dolore edelle Cure palliative e della soddisfazione di chi fruisce di essi.Fino ad ora sono stati distribuiti più di 12.000 questionari ai pazientiricoverati, e dalla rilevazione risulta che ancora due italiani su tre ignoranola legge sulle cure palliative e la terapia del dolore, il 45% non conoscel’utilità dei farmaci oppiacei per le situazioni di dolore cronico o di fasiterminali, ma chi ha usufruito delle opportunità fornite dalla legge si èdichiarato largamente soddisfatto. Dal 2010 ad oggi sono stati fatto moltipassi in avanti, ma c’è ancora molto da lavorare.Alla luce di ciò che è stato detto nella nostra intervista, c’è qualcosa chevorrebbe aggiungere per i nostri lettori?Il sollievo dalla sofferenza è possibile e va diffusa la cultura dellasolidarietà. Un invito anche agli amici, il cui gesto di dare il numero puòessere di grande aiuto e a dimostrazione che si può stare accanto in tantimodi.Il Centro di Ascolto Ghirotti punto di riferimento su tutto il territorio è unservizio gratuito per informare, orientare e sostenere psicologicamente imalati di tumore e loro familiariTelefono: Telefono: 06/8416464Orari: attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18 (orario continuativo).Negli orari di non apertura è attiva la segreteria telefonica per lasciare ipropri contatti ed essere richiamati.Email: com.ghirotti@mclink.itSito: http://www.fondazioneghirotti.it